Microfono: differenze tra le versioni

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La preamplificazione del microfono dipende sia dalla tecnica costruttiva del microfono, sia dalla distanza che separa il microfono dalla sorgente da registrare, serve sia a correggere l'intensità del segnale in base alla tecnica costruttiva e che non apporta disturbi significativi ed è atto principalmente per evitare che il segnale venga rovinato dal rumore di trasmissione dello stesso, inoltre la pramplificazione correggere l'intensità del volume in base alla distanza (maggiore amplificazione al crescere della distanza), in quanto a secondo del tipo di posizionamento e quindi d'uso si deve più o meno amplificare il volume per evitare che il microfono risulti sordo.
 
Le problematiche principali della preamplificazione sono date principalmente dalla distanza tra microfono e sorgente da campionare (voce o suoni specifici). Un esempio che aiuta a capire tale situazione si ha durante un discorso tramite un microfono Lavalierlavalier (distante dalla sorgente) in una sala ampia con vari diffusori acustici, il che può portare al fischio (o rientro o feedback, anche detto [[Effetto Larsen|Laarsen]]); mentre in questo caso il microfono ad archetto, che invece è naturalmente posizionato vicino alla bocca, ne è quasi immune. Invece, qualora il discorso venga eseguito in una sala sprovvista di diffusori acustici, il microfono verrebbe investito solo dalla sorgente ed in questo caso non vi è una differenza apprezzabile tra una microfono Lavalierlavalier ed un archetto.<br>
I presentatori, oratori o cantanti che necessitano di avere le mani libere o che devono muoversi o ballare liberamente sul palcoscenico utilizzano solitamente microfoni ad archetto ma, altrimenti, i cantanti continuano a preferire il microfono palmare (a gelato) per la sua timbrica particolare (effetto prossimità) cui siamo tutti abituati e per la possibilità di modulare la voce e creare effetti acustici allontanando e avvicinando il microfono alla bocca.