Blaise Pascal: differenze tra le versioni

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Il [[23 gennaio]] [[1656]] pubblicò le sue prime lettere, con lo pseudonimo di ''Louis de Montalte'', scritte da un provinciale ad uno dei suoi amici, sulle dispute della Sorbona. A queste seguirono altre 17 lettere (l'ultima è datata [[24 marzo]] [[1657]]). Nel [[1660]], il re [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] ordinò però la distruzione delle ''Lettere provinciali'' di Pascal, scritte in difesa del giansenista [[Antoine Arnauld]].
 
Comunque, proprio mentre pubblicava le sue ''Lettere'', Pascal aveva concepito l'intenzione di scrivere una grande opera apologetica del [[cristianesimo]] (oltre che del giansenismo). Purtroppo, la sua salute già malferma, sua croce fin dall'infanzia, era divenuta ancor più fragile: morì il [[19 agosto]] [[1662]], a soli trentanove anni, a causa di un [[tumore]], e venne sepolto nel [[cimitero]] di St. Étienne-du-Mont.
 
L'[[autopsia]] a cui fu sottoposto rivelò gravi disturbi a carico dello stomaco e dell'addome, nonchè danni al tessuto [[Cervello|cerebrale]], tuttavia la causa della morte e della salute cronicamente malferma non furono mai del tutto chiarite. Si pensa alla [[tubercolosi]], ad un [[tumore]] allo stomaco, oppure ad una combinazione delle due malattie. Le emicranie che afflissero Pascal furono molto probabilmente causate dai danni al cervello. Fu sepolto nel [[cimitero]] di St. Étienne-du-Mont.
Tuttavia, le bozze e gli appunti di tale opera furono raccolte da familiari e amici nei suoi celebri ''Pensieri'', una profonda opera filosofica, morale e teologica dove è già tracciata la linea apologetica in favore del cristianesimo. Per riassumere la sua vita e il suo pensiero, lo scrittore e pensatore francese [[François-René de Chateaubriand]] scrisse:
 
Tuttavia, leLe bozze e gli appunti didelle talesue operalettere furono raccolte da familiari e amici nei suoi celebri ''Pensieri'', una profonda opera filosofica, morale e teologica dove è già tracciata la linea apologetica in favore del cristianesimo. Per riassumere la sua vita e il suo pensiero, lo scrittore e pensatore francese [[François-René de Chateaubriand]] scrisse:
{{quote|Ci fu un uomo che a 12 anni, con aste e cerchi, creò la matematica; che a 16 compose il più dotto trattato sulle coniche dall'antichità in poi; che a 19 condensò in una macchina una scienza che è dell'intelletto; che a 23 dimostrò i fenomeni del peso dell'aria ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che nell'età in cui gli altri cominciano appena a vivere, avendo già percorso tutto l'itinerario delle scienze umane, si accorge della loro vanità e volge la mente alla religione; [...] che, infine, [...] risolse quasi distrattamente uno dei maggiori problemi della geometria e scrisse dei pensieri che hanno sia del divino che dell'umano. Il nome di questo genio è Blaise Pascal.|François-René de Chateaubriand}}