Mapello: differenze tra le versioni

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L'area dell'Isola era definita dai [[Romani]] ''Pagus Fortunensis''. Fu chiamata poi ''[[Pieve]] di [[Terno d'Isola|Terno]]'', poiché la [[giurisdizione]] plebana della [[chiesa]] di Terno comprendeva tutta l'Isola.
 
 
==NelDal Medioevo ad oggi==
Il primo documento che attesta l'origine di questa terra è datato maggio [[774]], e tratta del testamento del gasindio Taidone: "''... casa massaricia in fundo Mapello; ... Roteperti de Mapello;... de vico Mapello''".
In una permuta dell'[[867]] si attesta l'esistenza della chiesa di San Cassiano secondo un'interpretazione alternativa all'identificazione con il senodochio di San Cassiano di [[Bergamo]], posta a poco più di tre chilometri a sud dell'abitato di Mapello in una zona agricola disabitata che ha preso il nome di San Cassiano dalla presenza secolare della chiesa, venne demolita perché ormai in rovina nel [[1875]]. La chiesa risulta regolarmente officiata fino alla metà del secolo scorso quando cominciò ad essere abbandonata per essere usata come deposito agricolo fino a quando non andò in rovina. Ad oggi rimane solo un pezzo di muro nell'attuale zona industriale del paese.
Nel periodo [[medioevo|medioevale]] questa zona venne trasformata in un autentico terreno di scontri militari, cioè luogo di [[guerra]], ed i suoi abitanti conobbero per secoli devastazioni, miseria e fame. Contesa prima dai [[Guelfi]] e dai [[Ghibellini]], e poi dalle [[compagnie di ventura]], l'Isola venne a quei tempi addirittura definita il ''triangolo della fame''. In tal senso sorsero numerose fortificazioni in tutto il territorio comunale, tra cui torri ed un castello.
 
Nel [[1428]] Mapello e tutta la bergamasco passano al dominio veneto, che divide la [[provincia]] in 14 Quadre. Mapello fa parte della Quadra dell'Isola, triangolo rovesciato con il vertice in basso alla confluenza dei fiumi [[Adda]] e [[Brembo]] e la base adagiata lungo il Monte Canto. Il fatto poi di essere stata, per quasi quattro secoli, una porzione territoriale di estremo confine di uno [[stato]] (contrapposto a [[Milano]]) che aveva la sua capitale sul lontano [[Adriatico]], ha inciso sulla evoluzione sociale di questa gente che, già definita povera e senza ''trafichi'', non poteva godere della tranquillità dovuta al fatto di appartenere ad uno Stato forte, quale era la [[Repubblica Veneta]] in quei tempi, ingenerando, di conseguenza, una naturale diffidenza dovuta alle ripetute scorrerie di bande e eserciti.
Il primo vero documento statistico è la relazione del Capitano Da Lezze, datato [[21 ottobre]] [[1596]], il cui originale è conservato nell'Archivio di Stato di [[Venezia]] e del quale esiste una copia nella Biblioteca Civica di Bergamo.
 
Il termine della dominazione veneta avvenne nel [[1797]], quando il territorio di Mapello e di tutta la provincia finì alla [[Repubblica Cisalpina]]. Tuttavia questa nuova istituzione ebbe vita breve, dal momento che già nel [[1815]] venne sostituita dal [[Regno Lombardo-Veneto]], gestito dagli austriaci.
 
Questi attuarono una politica contraria alle esigenze della popolazione, tanto che spesso avvenivano tumulti: uno di questi vide tra i promotori ''Federico Alborghetti'', abitante di Mapello. La guerriglia, documentata dalle cronache del [[1848]] con il nome di ''guerriglia di Palazzago'' tuttavia non sortì gli effetti sperati.
 
Il successivo passaggio al neonato [[regno d'Italia]], avvenuto nel [[1859]], acquietò definitivamente gli animi.
 
Il paese infine può fregiarsi del fatto di avere dato i natali al tenore ''Luigi Bolis'', nato nel paese nel [[1839]], che calcò le scene fino al [[1878]].
 
 
==Luoghi d'interesse==
 
In ambito storico notevole importanza rivestono le due torri che, edificate in epoca medievale, costituiscono, insieme ad alcuni resti delle fortificazioni di quel tempo, un vivo ricordo delle vicende del paese.
 
Numerosi sono anche i palazzi e le ville presenti sul territorio: il '''Palazzo Colombo-Zefinetti-Peruta''' del [[XVII secolo]] ed appartenuto a nobili famiglie mapellesi, il '''Palazzo Scotti''' che al proprio interno presenta numerosi affreschi di indubbio valore, e la '''Villa Antona-Traversi-Grismondi''' che risale al [[XVIII secolo]] e possiede una struttura molto scenografica.
 
In ambito religioso merita menzione la '''chiesa parrocchiale di San Michele'''. Edificata verso la fine del [[XVIII secolo]] in luogo di un precedente edificio di culto risalente al [[XII secolo]], originariamente era utilizzata come cappelletta del castello medievale, a cui sono poi state apportate modifiche che l'hanno portato alle attuali dimensioni.
 
Inoltre sono presenti il '''Santuario della Madonna di Prada''', la parrocchiale della frazione di ''Prezzate'', dedicata a Sant'Alessandro, e la nuova avveneristica parrocchiale di ''Valtrighe'', in cui spiccano grandi e particolari vetrate.