Indoeuropeistica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiungi 2 libri per la Wikipedia:Verificabilità (20210510)) #IABot (v2.0.8) (GreenC bot
Riga 86:
Nella sua ricerca della patria ancestrale degli Indoeuropei, l'indoeuropeistica formulò, nel corso del tempo, numerose ipotesi più o meno fondate. Tutte le teorie furono oggetto di dibattito, anche acceso, all'interno della comunità scientifica, ma non travalicarono mai i limiti del confronto accademico; una soltanto, tuttavia, tracimò dall'ambito scientifico a quello politico, dove contribuì a generare effetti anche gravi. Si trattò della proposta di identificare la patria ancestrale degli Indoeuropei - o, come si usava dire all'epoca, degli «Ariani» - con quella dei [[Germani]], individuata nel 1902 da Kossinna nella regione compresa tra [[Scandinavia]] meridionale, [[Jutland]] e odierna [[Germania]] settentrionale<ref name=villar6>Villar, pp. 42-47.</ref>.
 
L'identità, stabilita da Kossinna, tra Indoeuropei e Germani si basò su una ripresa di alcune argomentazioni sviluppate da Penka che quindi, perpur essendo fallaci soprattutto dal punto di vista linguistico (era un archeologo), esercitarono una profonda influenza sull'indoeuropeistica della prima metà del XX secolo: che gli Indoeuropei fossero [[Popoli stanziali|stanziali]] e [[Agricoltura|agricoltori]]; che fossero «[[Razza|razzialmente]]» [[Biondismo|biondi]], [[Dolicocefalia|dolicocefali]] e con gli [[Colore degli occhi#Occhi blu o azzurri|occhi azzurri]]; che nella loro patria originaria ci fosse il [[mare]] e crescesse il [[faggio]] («argomento del faggio», desunto secondo il metodo lessicalistico dall'esistenza della parola «faggio» in indoeuropeo ma più tardi dimostrato fallace). Penka e Kossinna ritenevano che soltanto i Germani avessero conservato intatte le caratteristiche - fisiche e morali - degli Indoeuropei originari, e che pertanto fossero rimasti di «pura razza ariana»; tutti gli altri popoli indoeuropei, migrando altrove, avrebbero in qualche modo «corrotto» la purezza originaria. Tali teorie, ormai del tutto slegate dal dibattito scientifico interno all'indoeuropeistica, conobbero grande fortuna soprattutto in Germania nei primi decenni del XX secolo ed entrarono a costituire una parte rilevande della cultura che avrebbe originato l'ideologia [[Nazionalsocialismo|nazista]]. Nello stesso ''[[Mein Kampf]]'' di [[Adolf Hitler]] queste tesi vennero ampiamente riprese, costituendo uno dei presupposti teorici della [[politica razziale nella Germania nazista]]<ref name=villar6 />.
 
La [[Seconda guerra mondiale]], con la catastrofe della [[Shoah]], portò al rigetto, anche negli ambienti indoeuropeistici tedeschi più conservatori, della teoria dell'«originarietà» germanica oltre che, ovviamente, delle implicazioni politiche che il nazismo ne aveva fatto derivare; già negli [[anni 1920|anni venti]] il dibattito interno all'indoeuropeistica, al di fuori dell'area germanica, aveva ripreso a dibattere il problema dell<nowiki>'</nowiki>''Urheimat'' indoeuropea, approdando a ipotesi totalmente differenti da quella di Kossinna. Tuttavia, la memoria dell'ideologizzazione nazista gettò ancora a lungo un'ombra di discredito non soltanto sulla localizzazione nordeuropea della patria ancestrale, ma anche sull'intera indoeuropeistica come disciplina. Lo stesso termine «ariano» venne abbandonato come sinonimo di «indoeuropeo» e impiegato soltanto, perlopiù in composti, per definire tutti o alcuni popoli [[indoiranici]]<ref name=villar6 />.