=== La chiesa del XVIII secolo ===
La parrocchiale venne edificata nel [[1713]] dalle monache di [[Vigonza]], poiché quella precedente era diventata troppo piccola per soddisfare le esigenze della popolazione.<ref name=":0">{{cita web|url=http://www.parrocchiemap.it/parrocchiemap/other/atlante.jsp?icsc=7610374|titolo=Mellaredo - San Giovanni Battista|accesso=26 aprile 2019}}</ref> Su questo periodo, le fonti locali sono molto scarse (sono rimasti solo i registri anagrafici e alcuni documenti riguardati la vita spirituale), ma si apprende che nel tempo la comunità iniziò ad assumere una fisionomia ben definita, staccandosi dalla Pieve di Vigonza.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=don Moreno Bagarella|titolo=70 anni della chiesa nuova, 1950-2020, 21 novembre|anno=2020|pp=14-18}}</ref> Il campanile fu eretto tra il [[1869]] ed il [[1871|1871.]]<ref name=":0" /> Nel [[1922]], in occasione di una visita parrocchiale, l'allora parroco don Giovanni Dalla Zanna redisse un'accurata relazione sulla vita spirituale e i beni della parrocchia, riportando anche una precisa descrizione della chiesa e le sue condizioni. Da questo documento emerge che la capienza dell'edificio era di 500/600 persone, aveva una sola [[navata]] di circa 127 mq e in totale 5 finestre, 2 a nord e 3 a sud. I muri erano in buono stato, mentre il tetto e i pavimenti avrebbero avuto bisogno di manutenzione, ma la parrocchia non aveva il denaro sufficiente per procedere. Al centro del soffitto stava un dipinto di 9x3,50 m raffigurante [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]], opera di un certo Battisti, mentre le altre pitture presenti non risultavano degne di nota. La chiesa non ospitava [[Bassorilievo|bassorilievi]], [[Scultura|sculture]], [[Intaglio|intagli]] o [[Intarsio|intarsi]], solo una statua in legno della [[Madonna del Rosario]] alta 1,60 m. Da quanto risulta al parroco, la parrocchia non beneficiava di particolari [[Privilegio|privilegi]] o indulgenze e non riceveva nemmeno sufficienti fondi per la manutenzione da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regio Governo]], a cui era intestato il pio regio patronato<ref name=":1">{{Cita libro|autore=don Moreno Bagarella|titolo=70 anni della chiesa nuova, 1950-2020, 21 novembre|anno=2020|pp=14-18}}</ref>.
=== L'idea di costruire una nuova chiesa ===
L'idea di ampliare la chiesa si rintraccia già all'interno del sopracitato documento del 1922, quando il parroco afferma che, vista la capienza ridotta, sarebbe stato opportuno costruire due [[Cappella|cappelle]] laterali. Nel difficile periodo che seguì alla [[prima guerra mondiale]] non fu però possibile aprire nessun cantiere, a causa della generale situazione di disagio e relativa povertà in cui versava la popolazione. L'arrivo della [[seconda guerra mondiale]] allontanò ulteriormente l'inizio di ogni possibile lavoro, ma il parroco, sempre Dalla Zanna, non abbandonò per questo la proposta. Alla fine della guerra infatti, l'idea riemerse prepotentemente, anche perché legata ad un [[Voto (religione)|voto]] fatto a [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] sotto i bombardamenti del '44.<ref name=":1" /> Nel 1946, durante la messa del 15 febbraio, venne finalmente benedetto il primo materiale da utilizzare per ampliare la chiesa. L'intervento di ammodernamento vero e proprio avvenne però solo nel [[1948]],<ref name=":0" /> dopo diversi mesi di ricerca del materiale e di raccolta dei fondi necessari.
=== La realizzazione della chiesa nuova ===
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