Forte di Fortezza: differenze tra le versioni

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La fortezza è stata una base militare ([[polveriera]], ovvero per la costruzione e il deposito di materiale esplosivo) fino alla fine del [[1991]] (era tra l'altro proibito fotografarla e visitarla), dopo di che è stata dismessa. Successivamente la proprietà è passata all'Agenzia del [[Demanio]] di [[Bolzano]], la quale il 2 maggio [[2005]] l'ha concessa in affitto al comune di Fortezza per 20 anni. Nella fortezza vengono organizzate visite guidate, mostre ed eventi culturali, da parte dell'associazione [https://web.archive.org/web/20110429004754/http://www.oppidum.bz.it/ OPPIDUM] a partire dal 16 maggio [[2005]].
 
Presso il forte si sono tenute, durante il [[2008]], la mostra internazionale dell'arte ''[[Manifesta|Manifesta 7]]'' (esposizione incentrata sui suoni nel forte basso) e, nel [[2009]], la mostra congiunta interregionale ''Labirinto Libertà'' nel forte basso e medio.<ref>[{{Cita web |url=http://www.lab09.net/ |titolo=Labyrinth: Freiheit - Landesausstellung 2009 - Franzenfeste, Bozen - Südtirol] |accesso=30 giugno 2021 |dataarchivio=27 marzo 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180327141110/http://lab09.net/ |urlmorto=sì }}</ref> Anche per questi motivi, a ottobre 2007 sono iniziati i lavori di risistemazione e restauro della fortezza, per un costo di 9,3 milioni di euro, con la costruzione di ulteriori scale ed ascensori per facilitare la visita alle future esposizioni, una realizzazione di uno spazio espositivo di 15.500&nbsp;m², di cui circa 5.000 al coperto, un parcheggio di 350 posti auto. Nella vecchia mensa ufficiali è oggi allestito un bistrò che può contenere fino a 100 ospiti. Nel forte basso, presso la cassa, è stato allestito anche un piccolo shop di circa 100&nbsp;m². Per effettuare questi lavori in una ex-polveriera sono stati necessari dei lavori di bonifica del terreno, che hanno portato al ritrovamento di 1.306 fumogeni, 218 proiettili, 39 bombe a mano, 200 granate, circa 18.000 pallottole, bombe da mortaio, 440 bombe da fucile e 6 bottiglie incendiarie.
 
Questo progetto di recupero, a cura degli architetti locali Markus Scherer e Walter Dietl, nel [[2010]] vinse il primo premio del rinomato ''[[Oderzo#Premio di architettura "Città di Oderzo"|Premio di architettura "Città di Oderzo"]]''.<ref>http://www.oderzocultura.it/index.php?topic=news_dett&page=3&newsTitle=PREMIO ARCHITETTURA CITTA' DI ODERZO - XII edizione</ref>