Arte all'Aquila: differenze tra le versioni

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Durante il [[Storia del fascismo italiano|fascismo]] L'Aquila ebbe un nuovo sviluppo edilizio e monumentale di stampo [[Razionalismo italiano|razionalista]]. Nel [[1927]], a fianco della Chiesa delle Anime Sante, fu costruito in stile liberty il Palazzo delle Poste e Telegrafi, nel 1928 veniva inaugurato nella villa pubblica il Monumento ai caduti di [[Nicola D'Antino]], nel [[1934]] sempre da questo artista fu realizzato il suo capolavoro della ''[[Fontana Luminosa]]'',<ref>{{cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2019/06/19/la-fontana-luminosa-85-anni-ben-portati-tra-storia-luci-e-magia/|accesso=2021-01-06|titolo=La Fontana Luminosa: 85 anni ben portati tra storia, luci e magia}}</ref> collocata davanti all'ingresso al corso Vittorio Emanuele, in stile razionalista e rievocativo, ispirato alla tradizione abruzzese delle donne che raccolgono l'acqua con la conca di rame. Sempre dal D'Antino furono restaurati i due efebi del complesso della ''[[Fontana vecchia (L'Aquila)|Fontana Vecchia]]'' di Piazza Duomo.<ref>{{cita web|url=https://www.ilcapoluogo.it/2020/11/18/piazza-duomo-il-cuore-dellaquila/|accesso=2021-01-06|titolo=L'AQUILA
Piazza Duomo, il cuore dell’Aquila}}</ref> Altri architetti come [[Achille Pintonello]] e [[Vincenzo Di Nanna]] nel [[1937]] modificarono l'ingresso al corso, con la costruzione di due palazzi di architettura simile: la [[Casa del Combattente (L'Aquila)|Casa del Combattente]] e il [[Palazzo Leone]].<ref>Simonetta Ciranna, Architetture a confronto: XIX e XX secolo, Roma, Gangemi Editore, 2005.</ref> Presso il corso Vittorio Emanuele fu realizzato il Palazzo INA. Fuori dalla città invece fu inaugurata la Palestra della Piscina Comunale.
 
Gli anni sessanta e settanta furono caratterizzati da un cospicuo restauro dello storico patrimonio aquilano, principalmente religioso. L'architetto Mario Moretti si occupò di "smantellare" l'apparato barocco post-sisma 1703 di quasi tutte le chiese medievali aquilane, meno il Duomo e Sant'Agostino, per cercare di recuperare l'originalità gotica. Tali interventi a Collemaggio, Santa Giusta, San Silvestro, San Pietro Coppito e a San Domenico destarono proteste per la distruzione della pur originale arte barocca, come soffitti a cassettoni lignei e stucchi.<ref>{{cita web|url=http://su-aq.beniculturali.it/index.php?it/383/distruzioni-e-restauri|accesso=2021-01-06|titolo=DISTRUZIONI E RESTAURI}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.cnr.it/it/news/8165/restauri-in-abruzzo-nel-xx-secolo-dal-terremoto-del-1915-all-attuale-ricostruzione-post-sismica|accesso=2021-01-06|titolo=Restauri in Abruzzo nel XX secolo: dal terremoto del 1915 all'attuale 'ricostruzione' post sismica}}</ref><br />Dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009]], le opere principali e rappresentative del segno della ricostruzione sono la ''Cappella delle Vittime del 2009'' e l'''[[Auditorium del Parco]]'', presso il Castello, realizzato da [[Renzo Piano]] nel [[2012]].<ref>{{cita web|url=https://auditoriumdelparco.it/|titolo=Auditorium del parco|accesso=2021-01-06}}</ref>