Suessula: differenze tra le versioni

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== Gli scavi e la Casina Spinelli ==
I primi scavi per riportare alla luce Suessula furono intrapresi nel [[1872]] fino al [[1886]] dai conti [[Spinelli (famiglia)|Spinelli]] di [[Scalea]], possessori della zona e della vicina villaCasina con annessa torre longobarda, che prese successivamente il nome di “Casina Spinelli”Spinelli. I numerosi reperti ritrovati furono collocati nella dimora, che divenne uno dei più ricchi musei privati del periodo.
[[File:Suessola-Casina.JPG|upright=1.4|thumb|Scavi e Casina Spinelli]]
[[File:Suessula stampa.JPG|upright=1.4|thumb|Casina Spinelli stampa del 1800]]
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Molti studiosi italiani e stranieri ([[Amedeo Maiuri]], [[Giulio De Petra]], [[Giulio Minervini]], e [[Friedrich von Duhn]]<ref>F. Von Duhn, ''La necropoli di Suessula'', in ''Rom. Mitteil.'' II (1887), pp. 243 ss.</ref>) non mancavano di andarlo a visitare quando erano di passaggio a [[Napoli]].
 
Le visite furono effettuate fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale: nel [[1943]] l’esercito tedesco occupò parte della villa. Nell’ottobre di quell’anno prima di abbandonare la Casina Spinelli, alcuni ufficiali trafugarono i monili d’oro in essa custoditi, non più trovati.
 
Gli oggetti depredati e a tutt'oggi non più recuperati oltre al valore materiale ne avevano uno storico, trattandosi di rarissimi gioielli di epoca arcaica, esempi unici ed insostituibili dell'arte orafa antica. Nel [[1945]], anno in cui finì la guerra, la casina Spinelli risultò spogliata di tutti gli arredi interni settecenteschi, perché usati dalle truppe anglo-americane come legna da ardere,. tranneL’unica leeccezione fu costituita dalle vetrine, chesiccome contenevano la parte più importante degli antichi reperti.
 
Quasi tutta la collezione risultò integra ad eccezione di qualche vaso rotto di minor pregio come raccontato da [[Amedeo Maiuri|Maiuri]] in un articolo scritto sul periodico "Il Fuidoro"<ref>Amedeo Maiuri in: ''Il Fuidoro'', anno III, numeri 1-2, gennaio-giugno 1956</ref>.