Turcomanni iracheni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m smistamento lavoro sporco e fix vari
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti e modifiche minori
Riga 41:
 
=== Migrazione sotto il dominio arabo ===
La presenza dei popoli turchi in quello che è oggi l'Iraq iniziò nel VII secolo quando circa 2.000<ref name="Taylor 2004 loc=30" />–5,000<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Anderson|nome1=Liam D.|cognome2=Stansfield|nome2=Gareth R. V.|anno=2009|titolo=Crisis in Kirkuk: The Ethnopolitics of Conflict and Compromise|editore=University of Pennsylvania Press|p=15}}</ref><ref name="Stansfield 2007 loc=70">{{Cita pubblicazione|cognome=Stansfield|nome=Gareth R. V.|anno=2007|titolo=Iraq: People, History, Politics|url=https://archive.org/details/iraqpeoplehistor0000stan|editore=Polity|p=[https://archive.org/details/iraqpeoplehistor0000stan/page/70 70]}}</ref> [[Oghuz|turchi Oghuz]] furono reclutati negli eserciti musulmani di [[Ubayd Allah ibn Ziyad]].<ref name="Taylor 2004 loc=30">Taylor, Scott (2004), Among the Others: Encounters with the Forgotten Turkmen of Iraq, Esprit de Corps Books, p. 28, ISBN 1-895896-26-6</ref> Arrivarono nel 674 con la conquista di [[Bassora]] da parte degli [[Umayyad]].<ref name="Rubin2015">{{Cita libro|autore=Barry Rubin|titolo=The Middle East: A Guide to Politics, Economics, Society and Culture|data=17 marzo 2015|editore=Routledge|isbn=978-1-317-45578-3|pp=528–529|lingua=en}}</ref> Altre truppe turche si insediarono nell'ottavo secolo, da [[Bukhara]] a [[Bassora]] e anche a [[Baghdad]].<ref name="Rubin2015" /> Durante la successiva era degli [[Abbassidi]], migliaia di guerrieri turcomanni furono portati in Iraq; tuttavia, il numero dei turcomanni che si erano stabiliti in Iraq non era significativo, di conseguenza, la prima ondata di turcomanni venne assimilata dalla popolazione araba locale.<ref name="Taylor 2004 loc=30" />
 
=== Migrazione durante il periodo selgiuchide ===
Riga 49:
=== Migrazione ottomana ===
[[File:Murad IV.jpg|thumb|Un grande afflusso di turchi continuò a manifestarsi in Iraq quando [[Murad IV]] riconquistò [[Baghdad]] nel 1638.<ref name="Stansfield 2007 loc=70" /><ref name="Jawhar 2010 loc=314" />]]
La terza e più grande ondata di migrazione turca in Iraq avvenne durante i quattro secoli di [[impero ottomano|dominio ottomano]] (1535-1919).<ref name="Taylor 2004 loc=31" /><ref>Stansfield (2007), 70</ref> Entro la prima metà del sedicesimo secolo gli Ottomani avevano iniziato la loro espansione in Iraq, conducendo guerre contro i loro rivali, i [[Safavidi]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Fattah|nome1=Hala|cognome2=Caso|nome2=Frank|anno=2009|capitolo=Turkish Tribal Migrations and the Early Ottoman State|titolo=A Brief History of Iraq|editore=Infobase Publishing|p=115}}</ref> Nel 1534, sotto il regno di [[Solimano il Magnifico]], [[Mosul]] era sufficientemente sicura all'interno dell'impero ottomano e divenne la principale provincia ([[eyalet]]) responsabile di tutti gli altri distretti amministrativi della regione.<ref name="Fattah & Caso 2009 loc=116">{{Harvnb|Fattah|Caso|2009|loc=116}}.</ref> Gli ottomani incoraggiarono la migrazione dall'Anatolia e l'insediamento di immigrati turcomanni lungo il nord dell'Iraq, e studiosi religiosi furono anche introdotti per predicare l'[[Islam]] [[Hanafi]] (sunnita).<ref name="Fattah & Caso 2009 loc=116" /> tramite i turchi fedeli che abitavano nella zona, gli Ottomani riuscirono a mantenere un percorso sicuro attraverso le province meridionali della [[Mesopotamia]].<ref name="Taylor 2004 loc=31" /> Dopo la conquista, [[Kirkuk]] fu saldamente sotto il controllo turco e fu chiamato "Gökyurt",<ref name="Anderson & Stansfield 2009 loc=17">Anderson & Stansfield (2009), 17.</ref> E'È per questo periodo storico che i moderni turcomanni iracheni rivendicano l'associazione con l'Anatolia e lo stato turco.<ref name="Anderson & Stansfield 2009 loc=17" />
[[File:Mosul Vilayet, Ottoman Empire (1900).svg|thumb|left|Il [[Vilayet di Mossul]].]]
Con la conquista dell'Iraq da parte di [[Solimano il Magnifico]] nel 1534, seguita dalla cattura di Baghdad da parte del sultano [[Murad IV]] nel 1638, un grande numero di turchi si stabilì nella regione.<ref name="Stansfield 2007 loc=70" /><ref name="Jawhar 2010 loc=314" /> Dopo aver sconfitto i [[Safavidi]] il 31 dicembre 1534, Solimano entrò a [[Baghdad]] e si accinse a ricostruire l'infrastruttura fisica nella provincia, ordinando la costruzione di una diga a [[Karbala]] e importanti progetti idrici all'interno e attorno alla campagna della città.<ref name="Fattah & Caso 2009 loc=117">{{Harvnb|Fattah|Caso|2009|loc=117}}.</ref>
Riga 100:
 
====Censimenti e controversie del passato====
Secondo Mesut Yeğen, documenti del [[Foreign Office]] britannico affermano che nel 1919 i turcomanni costituivano una maggioranza nella città di [[Erbil]].<ref>{{Cita libro|cognome=Yeğen|nome=Mesut|titolo=İngiliz Belgelerinde Kürdistan|editore=Dipnot Yayınları|anno=2012|città=Ankara|pp=124|lingua=tr}}</ref><ref>FO 371/4193, 27th November 1919</ref> Il censimento iracheno del 1957 (che è riconosciuto come l'ultimo censimento affidabile, in quanto i censimenti successivi erano riflessi delle politiche di [[arabizzazione]] del regime Ba'ath <ref name="Anderson & Stansfield 2009 loc=43">{{Harvnb|Anderson|Stansfield|2009|loc=43}}</ref>) registrò 567.000 turchi su una popolazione totale di 6. 3 milioni, pari al 9% della popolazione totale irachena.<ref name="Knights 2004 loc=262">{{Cita pubblicazione|cognome=Knights|nome=Michael|anno=2004|titolo=Operation Iraqi Freedom And The New Iraq: Insights And Forecasts|editore=Washington Institute for Near East Policy|isbn=0-944029-93-0|p=262|citazione=The 1957 Iraqi census — the last in which the Turkmens were permitted to register — counted 567,000 Turkmens}}.</ref><ref name="Güçlü 2007 loc=79">{{Cita pubblicazione|cognome=Güçlü|nome=Yücel|anno=2007|titolo=Who Owns Kirkuk? The Turkoman Case|url=http://www.turkmen.nl/1A_soitm/WOK.pdf|editore=Middle East Quarterly|pp=79|citazione=The last reliable census in Iraqi – and the only one in which participants could declare their mother tongue – was in 1957. It found that Turkomans were the third largest ethnicity in Iraq, after Arabs and Kurds. The Turkomans numbered 567,000 out of a total population of 6,300,000.}}</ref><ref name="Betts 2013 loc=86">{{Cita pubblicazione|cognome=Betts|nome=Robert Brenton|anno=2013|titolo=The Sunni-Shi'a Divide: Islam's Internal Divisions and Their Global Consequences|editore=Potomac books, University of Nebraska Press|p=86}}</ref><ref>{{Harvnb|Anderson|Stansfield|2009|loc=58}}</ref> Questo li poneva al terzo posto, dietro ad arabi e curdi.<ref name="Gunter 2004 loc=131">{{Cita pubblicazione|cognome=Gunter|nome=Michael M.|anno=2004|url=http://www.navend.de/aktuell/pdf/2004-03-30/Kurds_In_Iraq_Middle_East_Policy_2004_No_1.pdf|titolo=The Kurds in Iraq|rivista=Middle East Policy|volume=11|numero=1|p=131|doi=10.1111/j.1061-1924.2004.00145.x|accesso=4 dicembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120623131454/http://www.navend.de/aktuell/pdf/2004-03-30/Kurds_In_Iraq_Middle_East_Policy_2004_No_1.pdf|dataarchivio=23 giugno 2012|urlmorto=si}}</ref> Tuttavia, a causa dell'ambiente antidemocratico, il loro numero è sempre stato sottostimato ed è stato a lungo oggetto di controversia. Per esempio, nel censimento del 1957, il [[Regno dell'Iraq|governo monarchico iracheno]] sostenne inizialmente che c'erano 136.800 turchi in Iraq. Tuttavia, la cifra modificata di 567.000 fu pubblicata dopo la rivoluzione del 1958, quando il nuovo governo repubblicano iracheno ammise che la popolazione turcomanna irachena era in realtà più del 400% rispetto al totale dell'anno precedente.<ref name="Taylor 2004 loc=79">Taylor (2004) 79.</ref> Scott Taylor ha descritto la natura politica dei risultati in questo modo:<ref name="Taylor 2004 loc=28">Taylor (2004) 28</ref> {{citazione|Secondo il censimento del 1957 condotto da re Faisal II - un monarca sostenuto dagli inglesi - c'erano solo 136.800 turcomanni in tutto l'Iraq. Tenendo presente che da quando gli inglesi avevano strappato il controllo della [[Mesopotamia]] ai turchi dopo la [[prima guerra mondiale]], era stata intrapresa una campagna deliberata per sradicare o diminuire tutti i resti dell'influenza ottomana. Quindi non dovrebbe sorprendere che dopo che [[Abdul Karim Kassem]] lanciò la sua rivoluzione di successo nel 1958 - uccidendo il ventitreenne re Faisal II, espellendo gli inglesi e dichiarando l'Iraq una repubblica - fu pubblicata una serie diversa di numeri. Secondo il secondo censimento del 1958, l'anagrafe turcomanna ammontava a 567.000 - un aumento di oltre il 400 per cento rispetto al totale dell'anno precedente.}}
 
I censimenti successivi, nel 1967, 1977, 1987 e 1997, sono tutti considerati altamente inaffidabili, a causa dei sospetti di manipolazione da parte dei vari regimi in Iraq.<ref name="International Crisis Group 2008 loc=16">International Crisis Group (2008), 16.</ref> Il censimento del 1997 afferma che c'erano 600.000<ref name="International Crisis Group" /><ref>{{Cita libro|cognome=Phillips|nome=David L.|anno=2006|titolo=Losing Iraq: Inside the Postwar Reconstruction Fiasco|editore=Basic Books|isbn=0-465-05681-4|p=304}}</ref> turcomanni iracheni su una popolazione totale di 22.017.983,<ref>{{Cita libro|cognome=Graham-Brown|nome=Sarah|anno=1999|titolo=Sanctioning Saddam: The Politics of Intervention in Iraq|editore=I.B.Tauris|p=161}}</ref> formando il 2.72% della popolazione totale irachena; tuttavia, questo censimento permetteva ai suoi cittadini di indicare solo l'appartenenza ad una delle due etnie, araba o [[curdi|curda]], questo significava che molti turcomanni iracheni si identificavano come arabi (i curdi non essendo un gruppo etnico desiderabile nell'Iraq di [[Saddam Hussein]]), falsando così il vero numero di turcomanni iracheni.<ref name="International Crisis Group 2008 loc=16" />
Riga 122:
La maggior parte dei turcomanni iracheni emigrano in Turchia, seguita da Germania, Danimarca e Svezia. Ci sono anche comunità di turcomanni iracheni che vivono in Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Grecia, Paesi Bassi e Regno Unito.<ref>{{Cita libro|titolo=Iraklı Türkmenler Kerkük için yürüdü|url=http://www.hurriyet.com.tr/dunya/irakli-turkmenler-kerkuk-icin-yurudu-9788823|anno=2008|editore=Hürriyet|lingua=tr}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Wanche|nome=Sophia I.|titolo=An Assessment of the Iraqi Community in Greece|url=http://www.aina.org/reports/aoticig.pdf|p=3|anno=2004|editore=United Nations High Commissioner for Refugees}}</ref><ref name="Sirkeci 2005 loc=20">{{Cita libro|cognome=Sirkeci|nome=Ibrahim|titolo=Turkmen in Iraq and International Migration of Turkmen|url=http://www.turkmen.nl/1A_Others/TIIMT.pdf|p=20|anno=2005|editore=University of Bristol}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=International Organization for Migration |anno=2007 |titolo=Iraq Mapping Exercise |url=http://www.iomlondon.org/doc/mapping/IOM_IRAQ.pdf |editore=International Organization for Migration |p=5 |urlmorto=si |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716163637/http://www.iomlondon.org/doc/mapping/IOM_IRAQ.pdf |dataarchivio=16 luglio 2011 }}</ref>
 
Secondo il professor Suphi Saatçi, nel 2010 circa 1.000 turcomanni iracheni vivevano in Canada, 2.000 in Danimarca e 4.000 nei Paesi Bassi.<ref name="Duman2010p11">{{Cita libro|cognome=Duman|nome=Bilgay|anno=2010|titolo=Türkiye'ye Yönelik Türkmen Göçü ve Türkiye'deki Türkmen Varlığı|url=https://www.orsam.org.tr/tr/turkiye-ye-yonelik-turkmen-gocu-ve-turkiye-deki-turkmen-varligi/|p=11|editore=[[Center for Middle Eastern Strategic Studies]]|isbn=978-605-5330-64-4|lingua=tr}}.</ref> Dall'inizio della [[Crisi europea dei migranti]] (2014-19) il numero di turcomanni iracheni in Europa ha continuato ad aumentare.
 
Ci sono molte comunità consolidate della [[diaspora]] irachene, come la ''Canadian Iraqi Turkmen Culture Association'', con sede in Canada.<ref>[http://www.turkmeninfocentre.com/]</ref>
Riga 176:
*{{Cita pubblicazione|cognome=Bayatlı|nome=Hidayet Kemal|anno=1996|titolo=İrak Türkmen Türkçesi|editore=Atatürk Kültür, Dil ve Tarih Yüksek Kurumu|p=329|isbn=9789751608338}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Betts|nome=Robert Brenton|anno=2013|titolo=The Sunni-Shi'a Divide: Islam's Internal Divisions and Their Global Consequences|editore=Potomac books, University of Nebraska Press|isbn=978-1-61234-522-2}}
*{{Cita pubblicazione|cognome=Boeschoten|nome=Hendrik|anno=1998|capitolo=Speakers of Turkic Languages|titolo=The Turkic Languages|curatore1=Lars Johanson|curatore2=Éva Ágnes Csató|editore=Routledge}}
*{{Cita pubblicazione|cognome=Bulut|nome=Christiane|anno=2000|capitolo=Optative constructions in Iraqi Turkmen|titolo=Studies on Turkish and Turkic Languages|curatore1=Aslı Göksel|curatore2=Celia Kerslake|editore=Otto Harrassowitz Verlag|isbn=3-447-04293-1}}
*{{Cita pubblicazione|cognome=Entessar|nome=Nader|anno=2010|titolo=Kurdish Politics in the Middle East|editore=Rowman & Littlefield|isbn=978-0-7391-4039-0}}