Joe Adonis: differenze tra le versioni
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Nel [[1953]] venne espulso in Italia in seguito alla scoperta che non era un cittadino americano naturalizzato, e si stabilì in una villa fuori [[Napoli]], da dove continuò a mantenere stretti contatti con Luciano. Nel febbraio del [[1958]] si trasferì a [[Milano]], in un appartamento al settimo piano di via Albricci. Li visse da gran signore, frequentando i locali alla moda ed i night clubs, mostrando maniere raffinate e vestendo con eleganza.
Nel 1965, a Milano, il pittore fiorentino Giovanni "Professore" Bruzzi conobbe Joe Adonis durante una riunione al Club Morocco di tutti i biscazzieri in Italia, per definire le strategie del gioco d'azzardo clandestino e proprio in quell'occasione, il boss accettò di farsi ritrarre dall'artista (ed è l'unico ritratto esistente).
Venne convocato in questura il 1º giugno [[1963]] per essere sentito in merito all'imboscata tesa ad [[Angelo La Barbera]] che Adonis conosceva e col quale aveva avuto qualche contatto. Indagini condotte tra il [[1970]] e il [[1971]] rivelarono come Adonis avesse ancora funzioni di "capo" mafioso e che la scelta di Milano come sua residenza fosse stata determinata da precise esigenze strategiche: la direzione del traffico internazionale di preziosi, soprattutto brillanti, con ramificazioni in Francia ed in Svizzera ed il coordinamento del contrabbando di stupefacenti.
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[[Categoria:Mafiosi italoamericani]]
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