Francesco Moranino: differenze tra le versioni

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Moranino si sottrasse alla cattura espatriando clandestinamente in [[Cecoslovacchia]], dove divenne direttore dell'emittente radiofonica in lingua italiana ''Radio Praga''. Qui - secondo una ricostruzione dell'ex ministro della giustizia e vicepresidente del consiglio [[Claudio Martelli]], presentata nell'ambito dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro - divenne agente dei servizi cecoslovacchi, laddove lo stesso Martelli adombrò rapporti di vario tipo fra questi servizi e le [[Brigate Rosse]]<ref>{{cita news | url = http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/68/audiz2/audizione/2015/04/15/indice_stenografico.0032.html | titolo = Rif. Camera Rif. normativi - XVII Legislatura - Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Resoconto stenografico della Seduta n. 32 di Mercoledì 15 aprile 2015 | data = 15 aprile 2015}}</ref>. Le stesse connessioni fra Radio Praga e gruppi terroristici italiani vennero esplicitate anche dal direttore del [[SISDE]] [[Riccardo Malpica]]<ref name = Corsera>Maria Antonietta Calabrò, [http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/filo_lega_Radio_Praga_alle_co_0_991024444.shtml ''Un filo lega Radio Praga alle Br''] L'allora direttore del Sisde Malpica scriveva: "fin dal 1953 addestrate dal Kgb in Cecoslovacchia unità operative di tipo terroristico", ''Corriere della Sera'' del 24 ottobre 1999.</ref>.
 
A Praga Moranino si fece parte attiva nell'azione di "sovietizzazione degli stati dell’ex blocco sovietico deciso da Stalin, con l’appoggio dei comunisti italiani". Fra gli episodi che lo videro coinvolto ci fu la cacciata da Radio Praga del fondatore dei programmi in lingua italiana - Catullo Davide Uhrmacher - in quanto "ebreo e trotzkijsta"<ref>{{cita news | autore = Paolo Tessadri | titolo = Radio Praga, ‘cacciate l’ebreo italiano Catullo Davide Uhrmacher’ | url = https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/25/radio-praga-cacciate-lebreo-italiano-catullo-davide-uhrmacher/575207/ | titolopubblicazione = Il Fatto Quotidiano | data = 25 aprile 2013 | accesso = 23 giugno 2021}}</ref>.
 
Il 27 aprile 1965 Moranino venne graziato dal presidente della Repubblica [[Giuseppe Saragat]] in occasione del ventesimo anniversario della Liberazione<ref>{{cita news | titolo = Saragat ha firmato la grazia per Moranino e altri 39 imputati | pubblicazione = [[La Stampa]] | città = Torino | data = 16 maggio 1965 | p = 11}}. Nell'occasione, Saragat graziò 35 partigiani e 5 fascisti.</ref>, ma rimpatriò solo quando i reati "determinati da movente o fine politico" per i quali erano stato condannato divennero oggetto di una vasta amnistia promulgata nel 1966 riguardante sia gli "appartenenti al movimento della Resistenza" che i loro avversari, riconducendoli di fatto alla natura di atti di guerra e quindi non più condannabili<ref>D.P.R. 4 GIUGNO 1966, N. 332 - CONCESSIONE DI AMNISTIA E DI INDULTO - Art. 2. Amnistia per speciali reati. È concessa amnistia: a) per i reati commessi dal 25 luglio 1943 al 2 giugno 1946 da appartenenti al movimento della Resistenza o da chiunque abbia cooperato con esso, se determinati da movente o fine politico, o se connessi con tali reati ai sensi dell'art. 45, n. 2, del codice di procedura penale; (...)</ref>.