Rohingya: differenze tra le versioni

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== Etimologia ==
[[File:Area di diffusione della cultura dei Rohingya.gif|upright=1.4|thumb|destra|Le aree in verde indicano gli stati in cui ci sono insediamenti di Rohingya]]
Il termine "rohingya" deriva da ''Rohang'', denominazione in lingua rohingya dello stato di [[Stato Rakhine|Rakhine]] (precedentemente ''Arakan''), dove vive la maggior parte dei rohingya. Alcuni storici di etnia rohingya, come Khalilur Rahma, sostengono invece che questo termine possa derivare dalla parola [[Lingua Araba|araba]] ''Rahma'', che significa "misericordia".<ref name=chowdhury>{{cita|Chowdhury|pp. 7–87-8}}.</ref> Anche se altri ritengono improbabile quest'ultima interpretazione, esiste comunque un riferimento storico che potrebbe porsi come origine di questo soprannome. Si narra, infatti, che dopo un naufragio di una nave araba nei pressi dell'isola di Ramree nell'VIII secolo d.C., il re [[Rakhine|arkanese]] ordinò che i mercanti arabi fossero uccisi. Questi urlarono nella loro lingua: "Rahma". In seguito a questo fatto, quelle persone vennero chiamate Rahma, e questa stessa parola gradualmente mutò prima in "rhohang" e poi in "rohingya".<ref name=chowdhury /><ref>{{cita|Maung Saw|p. 93}}.</ref>
 
Questa storia è stata contestata da Jahiruddin Ahmed e Nazir Ahmed, rispettivamente ex presidente e segretario della ''Conferenza islamica di Arakan'', i quali sostengono che quei naufraghi fossero musulmani della popolazione ''thambu kya'', che attualmente risiedono lungo la costa Rakhine, e che sarebbero quindi stati i ''thambu kya'' ad assumere per primi il nomignolo "Rahma". La tesi dei due Ahmed si fonda su una possibile discendenza dei rohingya dagli abitanti di Ruha, in [[Afghanistan]].<ref name=chowdhury /> L'altro storico M.A. Chowdhury sostiene invece che il termine ''Mrohaung'' (nome di un antico regno arakanese) si sia modificato tra le popolazioni musulmane della Birmania fino ad arrivare a "Rohang", termine che ha dato poi il nome alla regione abitata dai rohingya.<ref name=chowdhury />
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=== Regno di Mrauk U ===
I primi insediamenti bengalesi musulmani in Arakan risalgono all'epoca di re [[Min Saw Mon|Narameikhla]] (1430-1434) del [[Regno di Mrauk U]], che nel 1430 aveva riguadagnato il possesso del trono arakanese con l'assistenza militare del [[Sultanato del Bengala]]. I [[bengalesi]] venuti con lui formarono i primi insediamenti musulmani della regione.<ref name="chan398">{{cita|Chan|p. 398}}.</ref><ref name="yegar23">{{Cita libro|cognome=Yegar|nome= Moshe |titolo=Between integration and secession: The Muslim communities of the Southern Philippines, Southern Thailand, and Western Burma / Myanmar|anno=2002|editore=[[Rowman & Littlefield|Lexington Books]]|città=Lanham, MD|isbn=0-7391-0356-3 |lingua=en |url=http://books.google.co.uk/books?id=S5q7qxi5LBgC&pg=PA23|accesso=8 luglio 2012|pp=23-24}}</ref> Narameikhla cedette alcuni territori al sultano del Bengala e riconobbe la sua sovranità su quelle aree. Come riconoscimento del suo [[vassallo|vassallaggio]], il re di Arakan ricevette i titoli [[islam]]ici e la possibilità di utilizzare la moneta bengalese. Narameikhla coniò le proprie monete con scritte da un lato in [[alfabeto persiano]] e dall'altro in [[alfabeto birmano]].<ref name="yegar23"/> Questo vassallaggio fu però di breve durata: dopo la morte del sultano [[Jalaluddin Muhammad Shah]], avvenuta nel 1433, i successori di Narameikhla occuparono nel 1437 Ramu e nel 1459 [[Chittagong]], che rimase sotto il controllo di Arakan fino al 1666.<ref name=app-78>{{cita|Phayre|p. 78}}.</ref><ref name=geh-140-141>{{cita|Harvey|pp. 140–141140-141}}.</ref>
 
Anche dopo aver conquistato l'indipendenza dai bengalesi, i re [[Stato Rakhine|arakanesi]] continuarono a mantenere i titoli musulmani.<ref name="yegar23"/> I sovrani [[Buddhismo|buddhisti]] iniziarono così a considerarli alla pari dei [[Sultano|sultani]] e successori dei [[Moghul]], anche perché continuarono a inserire musulmani nelle alte cariche amministrative.<ref name="yegar23"/> I musulmani aumentarono in Birmania nel XVII secolo, quando molti furono portati in Arakan come forza-lavoro, una parte furono impiegati come [[scriba|scribi]] in lingua [[Lingua araba|araba]], [[Lingua persiana|persiana]] o [[Lingua bengalese|bengalese]] nelle corti arakanesi dove, pur rimanendo prevalente la cultura buddhista, giunsero tradizioni musulmane dal vicino [[Sultanato del Bengala]].<ref name="chan398"/> L'etnia ''kamein'', che è attualmente riconosciuta tra le etnie musulmane insediatesi in Birmania, discende proprio da questi musulmani.<ref>{{en}} {{Cita libro|autore=Maung San Da|titolo=History of Ethnic Kaman (Burmese)|città=Yangon|anno=2005}}</ref>
 
=== Conquista birmana ===
Dopo la conquista birmana di Arakan, avvenuta nel 1785, circa 35.000 [[Arakanesi]] fuggirono verso la vicina [[Chittagong]] per sfuggire alla [[persecuzione]] birmana e trovare rifugio presso i britannici, che controllavano quella regione del [[Bengala]].<ref>{{cita|Chan|pp. 398–399398-399}}.</ref> I governanti [[Bamar|birmani]] uccisero in massa i musulmani che abitavano in quella zona e altri ne deportarono in [[Birmania]], lasciando la regione spopolata nel momento in cui arrivarono i britannici.<ref name="chan399">{{cita|Chan|p. 399}}.</ref>
 
In un articolo pubblicato nel 1799 su ''"The Burma Empire"'', il britannico [[Francis Buchanan-Hamilton]] scrisse: ''i [[Maomettano|maomettani]], che da tempo si sono stabiliti in Arakan, si autodefiniscono "rooinga", o "nativi di Arakan"''.<ref name="buchanan_burma"/> Sir [[Henry Yule]], mentre era in quei luoghi in missione diplomatica, disse che molti musulmani erano impiegati come [[eunuco|eunuchi]] durante la [[dinastia Konbaung]] in [[Birmania]].<ref>{{cita|Myint-U|p. 126}}.</ref><ref>{{cita|Yegar|p=. 10}}.</ref><ref>{{en}} Takkasuilʻ myāʺ Samuiṅʻʺ Sutesana Ṭhāna, {{Google books|CXQMAQAAMAAJ|Myanmar historical research journal, Issue 19|p=57}} 2007.</ref><ref>{{de}} Fleischmann, {{Google books|IfEaAAAAMAAJ|Arakan, Konfliktregion zwischen Birma und Bangladesh: Vorgeschichte und Folgen des Flüchtlingsstroms von 1978|p=49}} 1981.</ref> Questi eunuchi musulmani venivano da Rakhine.<ref>{{en}} Peletz, {{Google books|-YnQJXxspJUC|Gender Pluralism: Southeast Asia Since Early Modern Times|p=73}} 2009.</ref>
 
=== Dominio coloniale britannico ===
La politica britannica favorì il ripopolamento delle fertili valli di Arakan, dove si trasferirono numerosi abitanti del [[Bengala]] per lavorare come braccianti agricoli. La [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]] estese l'amministrazione bengalese anche su [[Stato Rakhine|Arakan]], eliminando ogni possibile barriera tra quest'ultimo e il Bengala e favorendo così le migrazioni di popoli. Nel XIX secolo migliaia di bengalesi si trasferirono dalla regione di [[Chittagong]] in Arakan in cerca di lavoro<ref name="chan399"/>; questo processo migratorio fu anche contrario, nel senso che molte persone di etnia [[Rakhine]] andarono invece in [[Bengala]].<ref>{{en}} {{Cita web|url= http://www.joshuaproject.net/peoples.php?peo3=13207|titolo=Rakhine people in Bangladesh|editore=Joshuaproject.net|accesso=22 luglio 2010}}</ref><ref>{{en}} {{Cita web|url= http://www.joshuaproject.net/people-profile.php?peo3=17671&rog3=BG|titolo=Rakhine people who speak Marma|editore=Joshuaproject.net |accesso=22 luglio 2010}}</ref>
 
Il censimento britannico del 1891 segnalò la presenza di 58.225 musulmani in Arakan. Nel 1911, la popolazione musulmana aumentò, raggiungendo quota 178.647 unità.<ref>{{cita|Chan|p. 401}}.</ref> Queste ondate migratorie si dovettero principalmente alla forte necessità da parte dei britannici di manodopera da impiegare nelle risaie del territorio. Molti immigrati birmani si trasferirono da [[Chittagong]] ad Arakan, specialmente nella zona occidentale di questa regione, anche se questa immigrazione è comunque da considerarsi un fenomeno nazionale, e non solo legato a piccole zone della Birmania.<ref name=tmu-2006-185-187>{{cita|Myint-U|pp. 185–187185-187}}.</ref>
 
Lo storico Thant Myint-U scrive: "All'inizio del XX secolo gli indiani arrivavano in [[Birmania]] al ritmo di non meno di un quarto di milione all'anno, con questi numeri che sono aumentati ogni anno fino a raggiungere il proprio picco massimo nel 1927, quando con 480.000 immigrati, Rangoon superò New York come maggiore centro di immigrazione al mondo". Da allora, nelle maggiori città birmane quali [[Yangon]] (allora Rangoon), [[Sittwe]], [[Pathein]] e [[Moulmein]], la popolazione indiana superò in numero quella musulmana. Questi ultimi, ovvero gli indigeni birmani, si sentirono impotenti rispetto al dominio britannico e denunciarono questa politica di ripopolamento della zona come un ''razzismo che combina sentimenti di superiorità e paura''.<ref name="tmu-2006-185-187" />