Umberto Lenzi: differenze tra le versioni

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Si è sempre dichiarato [[anarchia|anarchico]]. Tra i suoi maestri, il regista ha sempre messo al primo posto [[Raoul Walsh]] e [[Samuel Fuller]].
Nel [[2008]] ha esordito come scrittore di [[noir]].
 
==Biografia==
=== Formazione ===
Umberto Lenzi nasce a [[Massa Marittima]], in [[provincia di Grosseto]], il 6 agosto [[1931]]. Si laurea nel 1954 in giurisprudenza all'Università di Pisa e supera l'esame di ammissione al CSC per il quale ottiene una borsa di studio. Lenzi si diploma al [[Centro Sperimentale di Cinematografia]] nel [[1956]]. Il suo saggio di diploma è un [[cortometraggio]] intitolato ''[[I ragazzi di Trastevere]]'', una storia [[Pier Paolo Pasolini|pasoliniana]] su un gruppo di ragazzi del popolare [[quartiere]] [[roma]]no. In seguito Lenzi collabora con riviste [[cinema]]tografiche come ''[[Bianco e Nero (rivista)|Bianco e Nero]]'', prima di esordire come aiuto regista in [[film]] come ''[[Il terrore dei mari]]''.
 
===Prime opere===
Firma la sua prima regia cinematografica nel [[1961]] (esclusa la parentesi di un film girato in Grecia nel [[1958]] che però non trova distribuzione), il film di cappa e spada ''[[Le avventure di Mary Read]]''. In seguito si dedica alla rilettura dei classici salgariani, firmando tra gli altri: ''[[Sandokan, la tigre di Mompracem]]'' ([[1963]]) interpretato da [[Steve Reeves]] e ''[[I pirati della Malesia (film 1964)|I pirati della Malesia]]'' ([[1964]]) in cui, durante le riprese, viene sorpreso dallo scoppio della guerra civile che porta al distacco di [[Singapore]] dalla [[Malaysia]]. Seguendo l'onda delle nuove tendenze cinematografiche, sfrutta di volta in volta il fenomeno filmico del momento. Ed è sull'onda del successo della serie di ''[[Film di 007|James Bond 007]]'', che in due anni gira ben quattro film di spionaggio, tra cui ''[[A 008, operazione Sterminio]]'' ([[1965]]) e ''[[Superseven chiama Cairo]]'' (1965).
 
Nel [[1968]] mette in scena una sceneggiatura del giovane [[Dario Argento]] avvalendosi di una produzione [[Titanus]] decisamente ricca; il titolo è ''[[La legione dei dannati]]'', una sorta di rilettura de ''[[I cannoni di Navarone]]'' ([[1961]]). Rimane sul genere bellico - uno dei suoi preferiti - anche col film ''[[Attentato ai tre grandi]]'' e nel [[1978]] gira negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] il film ''[[Il grande attacco]]'', interpretato da [[Attore|attori]] come [[Henry Fonda]], [[Helmut Berger]] e [[John Huston]]. Nel 1979 con lo pseudonimo di ''Hank Milestone'', gira ''[[Contro 4 bandiere]]'', una coproduzione italo-franco-spagnola con [[George Peppard]] e [[Horst Buchholz]].
 
===I gialli===
Lenzi in seguito si specializza nel [[giallo all'italiana]], inventando un sotto-genere, quello del "giallo erotico italiano", che in seguito egli stesso definirà "thriller dei quartieri alti", firmando la trilogia composta da: ''[[Orgasmo (film 1969)|Orgasmo]]'' ([[1969]]), uno dei film più venduti negli Stati Uniti in quel periodo<ref>Umberto Lenzi.</ref>, ''[[Così dolce... così perversa]]'' (1969) e ''[[Paranoia (film 1970)|Paranoia]]'' ([[1970]]), tutti interpretati dall'ex stella hollywoodiana [[Carroll Baker]]. In tutti questi combina erotismo, psicologia e intrighi del mondo della nobiltà.
 
Nei primi anni settanta, dopo la rilettura del thriller argentiano da parte di vari cineasti, anche Lenzi decide di inserirsi nel filone con ben cinque film: ''[[Un posto ideale per uccidere]]'' ([[1971]]), ''[[Sette orchidee macchiate di rosso]]'' ([[1972]]), ''[[Il coltello di ghiaccio]]'' (1972), ''[[Spasmo (film)|Spasmo]]'' ([[1974]]) e ''[[Gatti rossi in un labirinto di vetro]]'' ([[1975]]). Tutti seguono più o meno fedelmente il modulo argentiano, a differenza di ''Spasmo'', il quale predilige calcare terreni più introspettivi e psicologici. Nel frattempo, si cimenta in un genere inedito, il "cannibalico", da lui inventato col film ''[[Il paese del sesso selvaggio]]'' (1972).
 
===Il successo dei polizieschi===
[[File:Napoli violenta.JPG|thumb|Un'immagine da ''[[Napoli violenta]]'', di Lenzi]]
Conseguentemente alla nascita del genere cinematografico italiano denominato come "[[poliziottesco]]" col film ''[[La polizia ringrazia]]'' ([[1972]]) di [[Stefano Vanzina]], Lenzi trova finalmente il suo terreno più fertile, risultando il più prolifico cineasta di questo genere e firmando alcune tra le più apprezzate - più dal pubblico che dalla critica - opere del decennio; tra queste vanno sicuramente citate: ''[[Milano odia: la polizia non può sparare]]'' ([[1974]]), un film violento e atipico incentrato sull'ascesa criminale di un viscido delinquentello interpretato da [[Tomas Milian]] e altri due polizieschi molto violenti: ''[[Roma a mano armata]]'' ([[1976]]), con la coppia Milian e [[Maurizio Merli]] e ''[[Napoli violenta]]'' (1976), quest'ultimo capace d'un incasso record di 60 milioni di lire solo nel primo weekend di programmazione, con protagonista ancora Merli il quale, senza controfigura, si prodiga, tra l'altro, in un lungo e spettacolare inseguimento sopra la funicolare del rione di Montesanto ([[Napoli]]).
 
In particolare, con l'attore [[cuba]]no Milian, Lenzi crea un duraturo e fruttifero sodalizio che contribuisce alla riuscita di molte pellicole, fra cui ''[[Il giustiziere sfida la città]]'' (1975). Insieme con Milian, inoltre, il regista inventa anche il personaggio di [[Er Monnezza]], simpatico e furbo ladruncolo borgataro, che appare in ''[[Il trucido e lo sbirro]]'' e ''[[La banda del gobbo]]'', fino al piccolo tradimento che Milian fa nei confronti di Lenzi, interpretando sempre Er Monnezza nel film di [[Stelvio Massi]], ''[[La banda del trucido]]''. In seguito a questo avvenimento, il rapporto tra i due artisti si incrina, producendo di fatto la scissione del loro sodalizio cinematografico.
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===Gli horror e cannibalici===
Giunto ai primi anni ottanta, il regista decide di seguire le orme dei più noti cineasti italiani di genere come [[Lucio Fulci]] e [[Dario Argento]], cercando il successo nel genere horror. Il primo titolo è ''[[Incubo sulla città contaminata]]'' ([[1980]]), film in particolar modo venerato da [[Quentin Tarantino]], in cui degli uomini contaminati da radiazioni si trasformano in una sorta di cannibali assassini quasi indistruttibili - ''«Non sono zombi!»'' ha tenuto più volte a sottolineare Lenzi. È un film che, chiaramente ispirato a ''[[Zombi (film)|Zombi]]'' di [[George A. Romero|Romero]], possiede una sua originalità, più volte citata in opere future dedicate all'argomento.
 
Nell'anno successivo, sulla scia di ''[[Cannibal Holocaust]]'' (1980) di [[Ruggero Deodato]], dirige ''[[Mangiati vivi!]]'', film dedicato ai cannibali che riscuote un discreto successo all'estero e che lo spinge a realizzare ''[[Cannibal Ferox]]'' ([[1981]]), pellicola di punta della sua "trilogia cannibalica", che però ottiene bassi incassi (400.000 dollari nella prima settimana a [[New York]]), il quale però diventa anche uno dei film più censurati al mondo a causa di alcune scene di violenza reale perpetrata su animali esotici; nel corso di un'intervista concessa al giornalista Emanuele Carioti per l'emittente televisiva romana T9, Lenzi fa tre importanti considerazioni riguardo alla realizzazione di Cannibal Ferox (1981). La prima: ''"È un film che io ho sempre disprezzato perché l'ho fatto per motivi alimentari; ero stato un anno fermo, cosa rarissima nella mia carriera (...) ed ero rimasto disoccupato"; la terza rigurda un termine che Lenzi aveva inventato per comunicare con gli indigeni e che era YAKARABA, attraverso questo fonema il regista riusciva a farsi capire.''
 
A fine del decennio torna al genere thriller/horror con ''[[Nightmare Beach]]'' ([[1988]]), una produzione minore girata negli Stati Uniti, gemella di un'altra pellicola scritta e co-diretta insieme con [[Vittorio Rambaldi]], ''[[Rage - Furia primitiva]]'' (1988). Successivamente dirige altri film horror tra cui ''[[La casa 3 - Ghosthouse]]'' (1988), seguito apocrifo della serie de ''[[La casa (serie di film)|La casa]]'' di [[Sam Raimi]], prodotto da [[Joe D'Amato]] e sempre girato negli Stati Uniti, ''[[Paura nel buio]]'' ([[1989]]) e il film a basso costo ''[[Le porte dell'inferno]]'' (1990), ultimo film dell'attore [[Giacomo Rossi Stuart]]. Lo stesso anno viene contattato da ReteItalia che gli commissiona un paio di film TV (altri due vengono richiesti a [[Lucio Fulci]]), aventi per soggetto le "case maledette". Il risultato, nonostante il budget ridicolo e un cast non propriamente eccelso a disposizione, è comunque dignitoso. I film sono: ''[[La casa del sortilegio]]'' (1989) e ''[[La casa delle anime erranti]]'' (1989) in cui appare nei panni di una giornalista, la presentatrice-ecologista [[Licia Colò]]. Questi due film rappresentano anche le sole occasioni in cui il regista abbia lavorato per la TV.
 
===Altre opere===
Sempre negli Ottanta, Lenzi firma molte pellicole di vario genere, fra cui la commedia con [[Donatella Rettore]] ''[[Cicciabomba]]'' ([[1982]]), un film della serie ''apocrifa'' di [[Pierino (personaggio)|Pierino]] (''[[Pierino la peste alla riscossa!]]'' del [[1982]] con il comico toscano [[Giorgio Ariani]] come protagonista), l'avventura fantastica ''[[La guerra del ferro - Ironmaster]]'' ([[1983]]) scritto sulla falsariga di ''[[Conan il barbaro (film)|Conan il barbaro]]'' e il bellico ''[[Squadra selvaggia|I cinque del Condor]]'' ([[1985]]). Nel secondo lustro degli anni ottanta dirige ''[[Un ponte per l'inferno]]'' ([[1986]]) e ''[[Tempi di guerra]]'' ([[1987]]), due film di guerra girati in [[Jugoslavia]].
 
===Gli ultimi lavori===
L'ultima parte della sua carriera è destinata al cinema di esportazione per i mercati minori, con pellicole discrete come ''[[Obiettivo poliziotto]]'' ([[1989]]), ''[[Caccia allo scorpione d'oro]]'' ([[1991]]) e ''[[Demoni 3]]'' (1991) noto anche come ''Black Demons'', terzo capitolo non ufficiale della serie horror inaugurata da [[Lamberto Bava]].
 
Il suo ultimo film è ''[[Hornsby e Rodriguez - Sfida criminale]]'' ([[1992]]), girato in parte negli Stati Uniti e in parte a Santo Domingo. Un'invenzione dei produttori è invece il film ''Sarajevo, inferno di fuoco'', uscito nel [[1996]] direttamente per l'home video, che combina inserti e scarti di ''Obiettivo poliziotto'' e di ''Un ponte per l'inferno'' al fine di sfruttare l'evento mediatico della [[guerra nei Balcani]].<ref>[http://www.cineblog.it/post/15575/cineblog-intervista-umberto-lenzi-the-king-of-bs#show_comments Intervista ad Umberto Lenzi], Cineblog, 2009.</ref>
 
Ritiratosi dal mondo dello spettacolo assieme alla moglie [[Olga Pehar]], segretaria di produzione e attrice di alcuni suoi film, decide di pubblicare alcuni romanzi gialli, ottenendo un buon successo; successivamente ha collaborato con la rivista cinematografica italiana [[Nocturno]], dove ha tenuto una sua rubrica.
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Umberto Lenzi ha ideato la figura letteraria di Bruno Astolfi, detective privato antifascista che si muove nel mondo del cinema italiano durante il [[ventennio fascista]] per risolvere intricati delitti<ref>[http://www.thrillermagazine.it/rubriche/8815/ Intervista a Umberto Lenzi, ThrillerMagazine, 3 novembre 2009]</ref>. Nei romanzi di Lenzi si respira l'aria greve dei primi anni quaranta, segnati dalle pesanti tragedie belliche, mentre sullo sfondo il mestiere e la conoscenza del patinato mondo del cinema dell'autore riecheggia nelle puntuali ricostruzioni di set storici e nelle efficaci descrizioni di registi, attori e comparse.
 
Il personaggio è il protagonista di ''Delitti a Cinecittà'' (2008), ''Terrore ad Harlem'' (2009), ambientato sul set di ''[[Harlem (film 1943)|Harlem]]'' di [[Carmine Gallone]] ([[1943]]), ''Morte al Cinevillaggio'', ambientato a Venezia nella [[Cinevillaggio|città del cinema]] voluta dalla [[Repubblica di Salò]]<ref>[http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/100603/ Alberto Alfredo Tristano, ''Il professor Lenzi: «Io, Tarantino e la mia anarchia»'', Il Riformista, 3 ottobre 2009] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091208043937/http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/100603/ |data=8 dicembre 2009 }}</ref> e ''Il Clan dei Miserabili'' (2014), ambientato appunto sul set de ''[[I miserabili (film 1948)|I miserabili]]'' di [[Riccardo Freda]] (1948).
 
Negli anni che vanno dal 1942 al 1945 sono collocati i romanzi che compongono la quadrilogia ''Roma assassina'' edita in maniera sperimentale in formato digitale nella collana "Rizzoli First". Ne fanno parte: ''Roma assassina'', ''Carte in regola'', ''La guerra non è finita'' e ''Spiaggia a mano armata'' (2012). Quest'ultimo è stato dato alle stampe anche nel più tradizionale formato cartaceo. Nel 2015 ha pubblicato ''Cuore criminale'' per Golem edizioni, un romanzo ambientato negli stabilimenti di Cinecittà appena ristrutturati dopo le vicende belliche. La trama si svolge durante le riprese del film ''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]'' di [[Duilio Coletti]] (1948), tratto dall'omonimo libro di [[Edmondo De Amicis]].