Crimine contro l'umanità: differenze tra le versioni
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== Nascita del concetto ==
L'espressione «crimine contro l'umanità» fu usata per la prima volta con un'accezione prettamente giuridica nel [[1915]]. Quell'anno tre potenze europee, Francia,
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] si aprì una nuova stagione nelle tematiche relative ai [[diritti umani]], insieme alla formazione di una comune coscienza [[nazione|internazionale]] circa l'esistenza di un [[diritto]] universale<ref>{{en}}Larry May, ''Crimes against Humanity: A Normative Account'', 0521840791, 9780521840798, 9780511266140 Cambridge University Press 2004.</ref>, spettante e virtualmente applicabile a tutti i componenti di ciascun raggruppamento sociale. Si sostenne, in pratica, l'esistenza di un diritto "congenito" (scolasticamente da intendersi come insieme di regole cogenti, statuenti facoltà e limitazioni del personale [[arbitrio]]) comune per sua natura a tutti gli uomini, indipendentemente dalle varietà socio-culturali di riferimento. Taluni crimini, rappresentando una fonte di riprovazione "istintiva" presso tutte le latitudini, sono dunque stati considerati come accorpabili in una nuova categoria di fattispecie, delle quali si presume che qualunque stato o raggruppamento sociale, di qualunque continente o impronta etica (o [[religione]]) o [[cultura]], richiederebbe la [[sanzione]].
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