Philosophiae Naturalis Principia Mathematica: differenze tra le versioni

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=== Controversia con Hooke ===
Hooke pubblicò le sue teorie sulla gravitazione in quegli stessi anni e in maniera definitiva nel 1674. Egli elaborò il principio di attrazione gravitazionale nel 1665 nel volume ''Micrographia'',. nelNel 1666 collaborò alla stesura di "''On Gravity'' (''Sulla gravità"Gravità'') per la Royal Society, ein nelcui 1674compariva pubblicòla letrascrizione suedella ideesua nelconferenza "Sistemasui del''Movimenti Mondo"Planetari come supplementoProblema aMeccanico'', "Tentativotenuta di provare il moto osservabile della Terra". Hooke postulò chiaramentepresso la mutuaRoyal attrazione traSociety il Sole23 emaggio i pianeti, con una intensità che cresceva con la vicinanza fra i corpi, insieme ad un principio di inerzia lineare1666. Le affermazioni di Hooke delNel 1674 nonpubblicò facevanole alcunasue menzioneidee alnel fatto che a queste attrazioni si applicasse una legge di proporzionalità con l'inverso'Sistema del quadratoMondo'', dellacome distanza.supplemento Inoltrea la''An gravitazioneAttempt di Hooke non era universale e non era accompagnata dato prove ethe dimostrazionimotion matematicheof soddisfacenti.the SuEarth questiby ultimiObservations'' due(''Tentativo aspettidi Hooke glissò dicendo che avrebbe affrontatoprovare il problemamoto alosservabile termine deidella lavori che stava compiendoTerra'').
 
Nella monografia del 1674 Hooke postulò chiaramente la mutua attrazione tra il Sole e i pianeti, con una intensità che cresceva con la vicinanza fra i corpi, insieme ad un principio di inerzia lineare. Sosteneva inoltre che l’origine del moto curvilineo fosse l’azione di una forza attrattiva, ma non faceva alcuna menzione al fatto che queste attrazioni obbedissero ad una legge di proporzionalità con l'inverso del quadrato della distanza. Nel seguito, annunciava la sua "supposizione" della legge di gravitazione universale:
Nel novembre del 1679, Hooke iniziò uno scambio di lettere con Newton (il cui testo è stato recentemente pubblicato). Hooke disse a Newton di essere stato nominato responsabile della corrispondenza per la Reale Accademia, e chiedeva a Newton pareri su vari argomenti tra cui la spiegazione del moto dei pianeti tramite un moto rettilineo lungo la tangente all'orbita e una componente di attrazione diretta verso il centro oppure sulle sue ipotesi riguardo alle leggi e alle cause dell'elasticità. Newton in risposta propose un esperimento "dei suoi" che avrebbe potuto rivelare il movimento della Terra, consistente in un corpo sospeso inizialmente in aria e poi lasciato cadere per misurarne la deviazione dalla verticale e ipotizzò come avrebbe continuato a muoversi il corpo se la Terra non lo avesse fermato (in una traiettoria a spirale verso il centro). Il 6 gennaio 1679 Hooke suppose che l'attrazione tra due corpi raddoppiasse con il dimezzarsi della distanza dei reciproci centri di massa di due corpi.
{{Citazione|''Assolutamente tutti i corpi celesti possiedono un’attrazione o un potere di gravitazione verso i loro stessi centri, per cui essi attraggono non solo le loro stesse parti e le trattengono dal volar lontano da loro, come si può vedere che fa la Terra, ma essi attraggono anche tutti gli altri corpi celesti che sono nella sfera della loro attività''|Robert Hooke, 1674|}}
Tale ipotesi non era tuttavia accompagnata da prove e dimostrazioni matematiche soddisfacenti. Su questo aspetto, Hooke glissò dicendo che avrebbe affrontato il problema al termine dei lavori che stava compiendo.
 
Il 6 gennaio 1679 Hooke suppose che l'attrazione tra due corpi raddoppiasse con il dimezzarsi della distanza dei reciproci centri di massa di due corpi.
Nel novembre del 1679, Hooke iniziò uno scambio di lettere con Newton (il cui testo è stato recentemente pubblicato). Hooke disse a Newton di essere stato nominato responsabile della corrispondenza per la Reale Accademia, e chiedeva a Newton pareri su vari argomenti tra cui la spiegazione del moto dei pianeti tramite un moto rettilineo lungo la tangente all'orbita e una componente di attrazione diretta verso il centro oppure sulle sue ipotesi riguardo alle leggi e alle cause dell'elasticità. Newton in risposta propose un esperimento "dei suoi" che avrebbe potuto rivelare il movimento della Terra, consistente in un corpo sospeso inizialmente in aria e poi lasciato cadere per misurarne la deviazione dalla verticale e ipotizzò come avrebbe continuato a muoversi il corpo se la Terra non lo avesse fermato (in una traiettoria a spirale verso il centro). «Il 613 gennaiodicembre 1679 Newton scrisse un’importante lettera a Hooke, nella quale si può supposevedere che l'attrazionea traquella duedata corpiaveva raddoppiasseraggiunto conuna ilprofonda dimezzarsicomprensione della distanzafisica deidel reciprocimoto centricausato dida massauna diforza duecentrale, corpie fornisce la prova che aveva sviluppato un metodo matematico approssimato molto efficace per calcolare le orbite per diverse forze centrali.»<ref>{{cita web|url= https://keespopinga.blogspot.com/2016/03/hooke-vs-newton.html?fbclid=IwAR2HXGRrehVUvfTuJdiQSvzXtiL5JIHyQU6WQMQiGcXG9jj9MQ-xpHiK5CQ |titolo= Hooke vs. Newton |autore= Marco Fulvio Barozzi|data=27 marzo 2016|accesso= 20 luglio 2021}}</ref>
 
Nella prima edizione dei ''Principia'' (1687), l’ipotesi di Hooke sulla gravitazione universale non veniva citata. Pare che, dopo aver sentito delle rivendicazioni di priorità da parte di Hooke, Newton avesse eliminato molti riferimenti a Hooke dalle bozze del testo. In una lettera a Halley del 1686, Newton lamentava che:
{{Citazione|''Egli [Hooke] non sapeva come metterci mano. Adesso non è invece molto elegante? I matematici che scoprono, risolvono e fanno tutto il lavoro devono accontentarsi di essere nient’altro che degli aridi calcolatori e uomini di fatica, e un altro che non fa niente, ma pretende, si accaparra tutte le cose e spazza via tutta la scoperta così come quelli che lo dovevano seguire e quelli che lo hanno preceduto.''|Isaac Newton, 1686|}}
 
Nella seconda edizione (1713), Newton permise che il suo editore, Roger Cotes, scrivesse nella prefazione
{{Citazione|''che la forza di gravità sia in tutti i corpi universalmente, altri lo hanno sospettato o immaginato, ma Newton è stato il primo e unico capace di dimostrarlo dai fenomeni e di renderlo un solido fondamento delle sue brillanti teorie''|Roger Cotes, 1713|}}
Ma anche questa modesta concessione venne cancellata dalla terza (1726) e definitiva edizione dei Principia.
 
== Storia editoriale ==