Queyras: differenze tra le versioni

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Si pensa che [[Attila]] viaggiò attraverso il Queyras, durante le sue marce per la conquista di varie aree dell'[[Europa]].
 
Nell'[[Alto Medioevo|alto medioevo]] nella zona operarono i monaci della potente [[Abbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio]] ed al suo ricco [[Feudo monastico di Bobbio|feudo monastico]]<ref>Valeria Polonio Felloni ''Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia''</ref><ref>Eleonora Destefanis ''Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale''</ref><ref>C. Cipolla - G. Buzzi ''Codice Diplomatico del Monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII'' - Volumi I-II-III, in Fonti per la Storia d'Italia, Tipografia del Senato, Roma 1918</ref>, che già avevano fondato nel cuneese l'[[Borgo San Dalmazzo|abbazia di San Dalmazzo di Pedona]], nel VII secolo l'[[Chiesa di Nostra Signora del Canneto|abbazia di Taggia]] e nel nell'VIII secolo a Nizza il [[monastero di Cimiez]]. Essi operavano in raccordo e con scambio di merci attraverso i valichi con i monaci dell'[[abbazia di Lerino]], che da monaci [[Eremita|eremiti]] avevano accolto la regola [[Cenobitismo|cenobitica]] di [[Colombano di Bobbio|san Colombano]] diffondendosi anche fuori dall'isola. Furono monaci famosi per la cultura, lo studio ed il lavoro, e per la riapertura di vie commerciali, la coltivazione intensiva con nuove tecniche agricole, bonifiche terriere e terrazzamenti, e la conservazione degli alimenti; tutte le fondazioni accoglieranno verso il IX secolo la [[Ordine di San Benedetto|regola benedettina]].
 
Il Queyras costituì, dal [[1343]] al [[1789]] uno dei quattro e poi uno dei cinque ''cantoni'' della [[Repubblica degli Escartons]].