Assedio di Caffa: differenze tra le versioni

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Dopo la morte di Tokta nel 1312, Genova, consapevole del comune interesse tra mongoli ed europei a riprendere i loro commerci, inviò i suoi ambasciatori [[Grillo (famiglia)|Antonio Grillo]] e Nicolò di Pagana per negoziare con il nipote e successore di Tokta, il principe [[Uzbek Khan]].<ref name=":7" /> Quest'ultimo accettò di accogliere nuovamente i mercanti genovesi e adottò, dal 1316, una serie di provvedimenti per favorire la ricostruzione di Caffa, relativi in particolare alla conservazione delle chiese.<ref name=":6" /><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref>
 
Ma la morte di Uzbek nel 1341, a cui successe il figlio [[Ganī Bek]], causò una nuova svolta politica nell'Orda d'Oro e un riaccendersi delle tensioni alimentate da un aumento dell'intolleranza religiosa tra i mongoli, da poco convertiti all'Islam, verso i cristiani.<ref name=":1" /> Nel 1343, un nobile mongolo fu ucciso con un colpo di spada durante un alterco con un mercante veneziano nella città di Tana.<ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref> Per rappresaglia, i mongoli attaccarono le attività gestite dai veneziani a Tana e Ganī Bek ne approfittò per cercare di prendere il controllo delle stazioni commerciali italiane.<ref name=":11" /> Allo stesso tempo, i genovesi volevano approfittare della partenza dei veneziani da Tana per stabilire il loro monopolio commerciale nel Mar Nero.<ref>{{Cita libro|lingua=fr|curatore=Dominique Valérian, Damien Coulon, Catherine Otten-Froux e Paule Pagès|autore=Şerban Papacostea|capitolo=Les Gênois et la Horde d'Or: le tournant de 1313|titolo=Chemins d'outre-mer: Études d'histoire sur la Méditerranée médiévale offertes à Michel Balard|p=658|editore=Éditions de la Sorbonne|data=2016-01-22|isbn=978-2-85944-827-1|url=https://books.google.fr/books?id=igddDAAAQBAJ|accesso=2020-06-16}} </ref>
 
== La battaglia ==
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A differenza dell'epoca dell'assedio del 1308, Caffa era, negli [[anni 1340]], circondata da importanti fortificazioni costituite da due mura concentriche costellate di torri.<ref>{{Cita libro|nome=École française de|cognome=Rome|titolo=Castrum 3: Guerre, fortification et habitat dans le monde méditerranéen au Moyen Âge|url=https://books.google.fr/books?id=gfhrqdxI1S0C&pg=PA74&dq=caffa|editore=Casa de Velázquez|anno=1988|lingua=fr|pp=300|ISBN=978-84-86839-02-4}}</ref> Il muro interno contiene 6 000 case, mentre all'esterno ci sono 11 000 abitazioni.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref> La popolazione della città era molto cosmopolita, e comprendeva genovesi, veneziani, greci, [[Diaspora armena|armeni]], ebrei, mongoli e turchi.<ref name=":1" /> Il porto poteva ospitare duecento navi, secondo le descrizioni riportate dall'esploratore berbero [[Ibn Battuta|Ibn Battûta]].<ref name=":6">{{Cita pubblicazione|nome=Michel|cognome=Balard|nome2=Gilles|cognome2=Veinstein|data=1980|titolo=Continuité ou changement d'un paysage urbain ? Caffa génoise et ottomane|rivista=Actes des congrès de la Société des historiens médiévistes de l'enseignement supérieur public|volume=11|numero=1|p=79–131|accesso=2020-05-11|doi=10.3406/shmes.1980.1361|url=https://www.persee.fr/doc/shmes_1261-9078_1981_act_11_1_1361}}</ref>
 
Nel 1343 Ganī Bek invitò gli italiani a ritirarsi dalla Crimea. I genovesi respinsero questo ultimatum, e i mercanti italiani di Tana ripiegarono su Caffa, che era meglio difesa e beneficiava di un migliore approvvigionamento via mare.<ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref> Di conseguenza, Ganī Bek concentrò i suoi sforzi su Caffa e stabilì un blocco intorno alla città. Nel febbraio 1344, sbarcò un esercito di soccorso dall'Italia che permise agli assediati di uscire dalle mura e dare fuoco alle [[Arma d'assedio|macchine d'assedio]].<ref name=":11" /><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref> Dopo la perdita di quasi 15 000 soldati mongoli negli scontri, Ganī Bek ordinò ai suoi uomini di distruggere i pezzi di artiglieria rimanenti e di togliere l'assedio.<ref name=":1" />
 
L'anno successivo, Ganī Bek assediò di nuovo Caffa, ma la città era ancora ben difesa e fornita di cibo, materiale bellico e rinforzi, mentre l'esercito mongolo, già provato da un precedente combattimento, fu colpito da un'epidemia di [[peste nera]].<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|nome=Timothy|cognome=Brook|titolo=Le Léopard de Kubilai Khan|url=https://books.google.fr/books?id=_5GwDwAAQBAJ&pg=PT76&dq=Djanibeg+caffa|editore=[[Payot (éditions)|Payot]]|data=2019-09-25|lingua=fr|pp=545|ISBN=978-2-228-92423-8}}</ref> I mongoli, la cui esperienza bellica si limitava alle battaglie terrestri tra [[Dinastia Yuan|Cina]] ed [[Europa]], non riuscirono a imporre un [[embargo]] in grado di tagliare i rifornimenti agli italiani.<ref name=":2" /> Al termine di due anni di assedio, la città non era indebolita mentre l'esercito mongolo, ridotto di numero e poco equipaggiato, subiva perdite importanti. <ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref> I suoi ripetuti assalti ruppero le mura della città, e l'epidemia di peste provocò un massacro tra le loro file. Un notaio della città di [[Piacenza]], Gabriel de Mussis, ha descritto questo evento nelle sue memorie, sebbene la sua presenza nel luogo dell'assedio sia controversa:<ref name=":1" /><ref name=":2" />{{Citation bloc|Toute l'armée fut affectée par une maladie qui infesta les Tartares et les tua quotidiennement par milliers. On aurait pu croire que des flèches pleuvaient du ciel pour frapper et écraser l’arrogance des Tartares. Tous les conseils et soins médicaux étaient vains.}}Conscio dell'impossibilità di prendere la città con le armi, Ganī Bek ordinò l'uso dei [[Trabucco (arma)|trabucchi]] per gettare i cadaveri infetti dalla peste oltre le mura di Caffa.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref> Anche questo atto di [[Guerra tossicologica|guerra batteriologica]]<ref name=":3">{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Vitaux|titolo=Histoire de la peste|url=https://books.google.fr/books?id=EHVfCwAAQBAJ&pg=PT79&dq=caffa+bact%C3%A9riologique|editore=Presses Universitaires de France|data=2015-09-17|lingua=fr|ISBN=978-2-13-074137-4}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cairn.info/revue-topique-2002-4-page-93.htm|titolo=Les armes biologiques|lingua=fr}}</ref> è stato raccontato da Gabriel de Mussis:<ref name=":1" /><ref name=":2">{{Cita libro|nome=Timothy|cognome=Brook|titolo=Le Léopard de Kubilai Khan|url=https://books.google.fr/books?id=_5GwDwAAQBAJ&pg=PT76&dq=Djanibeg+caffa|editore=[[Payot (éditions)|Payot]]|data=2019-09-25|lingua=fr|pp=545|ISBN=978-2-228-92423-8}}</ref>{{Citation bloc|On jeta dans la ville ce qui ressemblait à des montagnes de morts, et les chrétiens ne purent s'en cacher, ni les fuir, ni y échapper, bien qu'ils en aient déversé autant qu'ils pouvaient dans la mer. Bientôt, les corps en putréfaction souillèrent l'air et l'eau.}}Alcuni storici ritengono che la diffusione dell'epidemia nella popolazione di Caffa fosse inevitabile a causa dei topi che andavano e venivano tra la città e gli accampamenti mongoli.<ref name=":4"/> Ma questa ipotesi è controversa, perché i mongoli si erano insediati ad almeno un chilometro dalle fortificazioni per rimanere fuori dalla portata dei proiettili mentre i topi, abbastanza sedentari, si avventurano raramente oltre qualche decina di metri dal loro habitat.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Mark|cognome=Wheelis|data=settembre 2002|titolo=Biological Warfare at the 1346 Siege of Caffa - Volume 8, Number 9—September 2002 - Emerging Infectious Diseases journal - CDC|rivista=Emerging Infectious Diseases • Vol. 8, No. 9|p=|lingua=en-us|accesso=2020-05-09|doi=10.3201/eid0809.010536|url=https://wwwnc.cdc.gov/eid/article/8/9/01-0536_article|issn=}}</ref> Il lancio da parte dei mongoli dei cadaveri infetti fu quindi probabilmente un fattore decisivo nella trasmissione della peste dagli assedianti agli assediati.<ref name=":1" />
 
Questa strategia si dimostrò estremamente efficace. Anche se la città non cadde nelle mani degli attaccanti, l'epidemia mortale si diffuse molto rapidamente. All'inizio dell'anno 1347, per mancanza di validi combattenti in numero sufficiente da entrambe le parti, l'assedio fu tolto. I due schieramenti firmarono una tregua in seguito alla quale i genovesi furono costretti ad abbandonare la città. Sulla scia dell'evacuazione di Caffa, Genova e Venezia, alleati di circostanza contro i Mongoli, impongono loro un blocco delle coste del Mar Nero a est di [[Kerč'|Kerch]].<ref name=":7" />
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=== Impatti sulla Gazaria ===
Nonostante le sue particolarità, l'assedio di Caffa non impedì ai porti italiani della Crimea di continuare a prosperare negli anni successivi.<ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref> Khan Ganī Bek, rovinato da questa disastrosa guerra e constatata la fine dei commerci, importante fonte di reddito per il suo paese in termini di entrate commerciali e dazi doganali, fu presto costretto a negoziare con le repubbliche italiane.<ref name=":11" /> Queste si accordarono per ristabilire rapporti commerciali con i mongoli in cambio del risarcimento dei danni causati da questa battaglia e del mancato guadagno generato dalla cessazione dei commerci.<ref name=":11" /> L'avamposto veneziano di Tana così come la maggior parte degli avamposti genovesi furono nuovamente sfruttati a partire dal 1347, vale a dire meno di un anno dopo l'evacuazione di Caffa.<ref name=":7" />
 
Nel 1365 la Repubblica di Genova assunse il controllo del comune di Soldaia ([[Sudak]]), fino ad allora una stazione commerciale veneziana situata a 50 chilometri a sud-est di Caffa, e ne fece l'ultimo porto integrato nella Gazaria.<ref name=":10">{{Cita web|url=https://whc.unesco.org/fr/listesindicatives/5117/|titolo=Complex of the Sudak Fortress Monuments of the 6th - 16th c. - UNESCO World Heritage Centre|sito=UNESCO Centre du patrimoine mondial|lingua=fr|cognome2=UNESCO Centre du patrimoine}}</ref> I genovesi edificarono ivi una fortezza,<ref name=":10" /> come a Caffa, dove fu rinforzata la cinta muraria con torri finanziate da [[papa Clemente VI]].<ref name=":6">{{Cita pubblicazione|nome=Michel|cognome=Balard|nome2=Gilles|cognome2=Veinstein|data=1980|titolo=Continuité ou changement d'un paysage urbain ? Caffa génoise et ottomane|rivista=Actes des congrès de la Société des historiens médiévistes de l'enseignement supérieur public|volume=11|numero=1|p=79–131|accesso=2020-05-11|doi=10.3406/shmes.1980.1361|url=https://www.persee.fr/doc/shmes_1261-9078_1981_act_11_1_1361}}</ref>
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Nella seconda metà del XIV secolo, l'Orda d'Oro dovette affrontare rivalità interne (che portarono all'assassinio di Ganī Bek nel 1357) e insurrezioni nazionaliste di popolazioni federate, che contribuirono a diminuire la pressione esercitata dai mongoli sulla Gazaria.<ref name=":7">{{Cita libro|autore=René Grousset|titolo=L'Empire des steppes, Attila, Gengis-Khan, Tamerlan|url=http://classiques.uqac.ca/classiques/grousset_rene/empire_des_steppes/grousset_steppes.pdf|anno=1939|p=Nogaï et Toqtaï}}</ref> L'anno 1380 fu in particolare segnato dalla [[battaglia di Kulikovo]], in cui l'esercito di Khan [[Mamaj]] venne massacrato dalle truppe russe di Dimitri Donskoj I insorte contro la sua autorità.<ref name=":12">{{Cita libro|nome=Michel|cognome=Heller|titolo=Histoire de la Russie et de son empire|url=https://books.google.fr/books?id=QFRYCgAAQBAJ&printsec=frontcover&q=caffa|editore=Place des éditeurs|data=2015-08-20|lingua=fr|pp=1301|ISBN=978-2-262-06435-8}}</ref> In fuga, Mamaï si recò a Caffa sperando di trovare rifugio, ma venne assassinato dai genovesi, illustrando ancora una volta l'ambiguità dei rapporti tra mongoli e mercanti italiani di Crimea.<ref name=":12" />
 
Lo sviluppo economico di Caffa continuò nella prima metà del XV secolo, fino alla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|presa di Costantinopoli]] da parte dei Turchi nel 1453 (dando loro il controllo ''de facto'' dello stretto del [[Bosforo]] che collega il Mar Nero al Mediterraneo), che influenzò notevolmente il commercio genovese, e segnò la fine della Gazaria.<ref name=":11">{{Cita libro|nome=Charles Marie Sainte-Marie|cognome=Mévil|titolo=La Mer Noire au moyen age: Caffa et les colonies génoises de la Crimée…|url=https://books.google.fr/books?id=fU0EAAAAYAAJ&pg=PA12&q=dou|editore=E. Dentu|anno=1856|lingua=fr}}</ref>
 
== Note ==
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