Bernardo Zenale: differenze tra le versioni
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Nacque a Treviglio figlio di Martino come documentano gli atti che indicano sempre le sue origini: “Bernardus de Zenaliis da Treviglio”. A ricordo del padre si fece sepellire alla sua morte, nella cappella di san Martino della chiesa milanese di [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Milano)|Santa Maria delle Grazie]], dove risulta vi fosse il fratello Giordano,<ref name=Facchinetti9>{{cita|Facchinetti|p. 9}}.</ref> mentre la figlia Maria Lucrezia risulta che fosse monaca [[Ordine dei frati predicatori|domenicana]] del monastero di San Lazzaro. Si conserva l'atto di dote della giovane del 1516 dove vi fu testimone [[Bernardino Luini]].<ref>{{cita libro|autore= Verio Pini Grazioso Sironi|titolo=Bernardino Luini. Nuovi documenti biografici|citttà=Milano|pp=39.40}}</ref>
Documentato nella confraternita dei pittori milanesi fin dal [[1481]], città che lo vide presente per più di quarant'anni, Zenale firmò nel [[1485]] il monumentale ''[[Polittico di San Martino]]'' per la [[Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta|chiesa di San Martino e Santa Maria Assunta]] a [[Treviglio]], dal rigoroso impianto prospettico, insieme al conterraneo [[Bernardino Butinone]]. L'opera fu definita da [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]]: ''la più lucida struttura spaziale che ci abbia dato la seconda metà del Quattrocento in Lombardia''. Sicuramente la conterraneità favorì il rapporto tra i due artisti che collaborarono almeno per un decennio.
Partecipò poi, accanto a [[Jacopino de Mottis]], alla decorazione della [[Certosa di Pavia]], per poi essere ingaggiato da [[Ludovico il Moro]] (nel [[1490]]) per decorare una sala del [[Castello Sforzesco]] di [[Milano]]. Sempre insieme a [[Bernardino Butinone]], Zenale affrescò, con le solenni ''Storie di [[Sant'Ambrogio]]'', la cappella Grifi della chiesa milanese di [[Chiesa di San Pietro in Gessate|San Pietro]] in [[Gessate]].
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