Guglielmo I d'Inghilterra: differenze tra le versioni
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Nel [[1083]] morì Matilde<ref name=Saint-Denis>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k59033/f445.image#ES Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Denis, pag. 330]</ref>, e Roberto il Corto lasciò per sempre la corte del padre<ref name= C/>. Sostenuto da Filippo I di Francia, Roberto stimolò l'opposizione baronale normanna, che durò fino a tutto il [[1084]], costringendo il padre a durissime ritorsioni contro la Francia<ref name=Halphe/>, tra cui, nel [[1087]], poco prima di morire, la conquista e l'incendio della città di [[Mantes-la-Jolie|Mantes]]. Guglielmo aveva attraversato [[La Manica]] per attaccare il [[Vexin|Vexin francese]] e dopo l'impresa di Mantes contemplava il rogo seduto in sella al suo cavallo, quando all'improvviso fu disarcionato e, nella caduta, si infortunò gravemente con il pomolo della sella. Fu subito trasportato a [[Rouen]] dove morì di peritonite, il 9 settembre del [[1087]], nel Convento di San Gervasio, vicino a [[Rouen]], in seguito alle ferite riportate; secondo il ''Florentii Wigorniensis Monachi Chronicon, Tomus II'' Guglielmo, prima del 15 agosto, entrò con l'esercito in territorio francese, occupò e incendiò la città di Mantes, quindi rientrò in Normandia<ref name=Florentii>{{en}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n46/mode/2up#ES Florentii Wigorniensis Monachi Chronicon, Tomus II, pag. 20]</ref>; durante il ritorno accusò dolori al ventre che di giorno in giorno si aggravavano sempre più<ref name=Florentii/> e quando sentì la morte imminente, diede disposizioni affinché tutti coloro che erano stati imprigionati sia in Inghilterra sia in Normandia (incluso il fratellastro Oddone) fossero rilasciati e che il regno d'Inghilterra andasse a suo figlio, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo]], mentre il ducato di Normandia, andasse al figlio primogenito Roberto che era esule in Francia<ref name=Florentii/>; anche Orderico Vitale ricorda che Guglielmo il Conquistatore, in punto di morte, riconobbe che il [[Ducato di Normandia]] doveva essere affidato a Roberto il Corto, nonostante il suo comportamento irriguardoso e lasciò inoltre scritto a [[Lanfranco di Canterbury|Lanfranco]], [[Arcivescovo di Canterbury]], che il [[Regno d'Inghilterra]] andasse al suo figlio maschio terzogenito, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo il Rosso]]<ref name=Eccle>{{la}} [https://archive.org/stream/ordericivitalish03ordeuoft/ordericivitalish03ordeuoft_djvu.txt#ES Historia Ecclesiastica, vol. III, liber VIII, cap. I, pag. 256]</ref>; infine il ''The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations'', conferma che [[Oddone di Bayeux|Oddone]], [[diocesi di Bayeux|vescovo di Bayeux]], fratellastro di Guglielmo, con tanti altri che erano stati incarcerati, fu liberato, per ordine di Gugliemo il Conquistatore, che dispose che il figlio primogenito, Roberto, ottenesse il titolo di [[duca di Normandia]], mentre il [[regno d'Inghilterra]] andasse al secondogenito, [[Guglielmo II d'Inghilterra|Guglielmo II il Rosso]]<ref name=Florence>{{en}} [https://archive.org/stream/chronicleofflore00flor/chronicleofflore00flor_djvu.txt#ES The Chronicles of Florence of Worcester with two continuations, anno 1087, pag. 185]</ref>. Questa disposizione paterna di lasciare il regno d'Inghilterra al figlio più giovane, in una nota a margine, fa dire a Matteo di Parigi, che Roberto perse la primogenitura, paragonandolo a [[Esaù]]<ref name=Parisiensi>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisie01pari#page/30/mode/2up#ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. I, anno 1086, pagina 30, nota 3]</ref>. Pare che quando Guglielmo era sul letto di morte, il fratellastro, [[Roberto di Mortain]], [[conte di Cornovaglia]], ottenesse la liberazione del proprio fratello e fratellastro di Guglielmo, [[Oddone di Bayeux|Oddone, vescovo di Bayeux]] e nella stessa occasione perorò la causa del nipote, [[Roberto II di Normandia|Roberto II il Corto]], che era in esilio, per fargli avere la contea di Normandia.
Le spoglie di Guglielmo vennero seppellite nella Chiesa di [[Abbazia degli uomini|Santo Stefano]] a [[Caen]], che lo stesso Guglielmo aveva fatto erigere<ref name=Florentii/>. Il luogo di sepoltura viene confermato anche dalla ''Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris''<ref name=Conquestoris>{{en}} [https://archive.org/stream/scriptoresrerum00gilegoog#page/n35/mode/2up#ES Brevis Relatio de Origine Willelmi Conquestoris, Scriptores rerum gestarum Willelmi Conquestoris, pag. 14]</ref>. A causa di un incendio divampato all'interno della chiesa
Il corpo del re non ebbe pace: i suoi resti furono riesumati nel [[1522]] su ordine del papato; nel [[1562]], durante le [[guerre di religione in Francia]], la sua tomba fu completamente distrutta; la lapide venne rifatta nel [[1642]] e nuovamente distrutta durante la [[Rivoluzione francese|rivoluzione]]. Queste profanazioni provocarono non solo danni ma dispersero le ossa, di cui rimase solo un femore.
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