Utente:IlSistemone/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 20:
[[File:Louvre - Sleeping Hermaphroditus 01.jpg|thumb|upright|Ermafrodito]]
La raccolta di Scipione non era unicamente frutto delle commesse che questi avanzava ai pittori e scultori del tempo, ma si arricchì soprattutto grazie a collezioni altrui, donate, acquistate o confiscate, come quella del 1607, allorché lo zio, [[papa Paolo V]], gli donò un insieme di opere sequestrate (circa un centinaio) al [[Cavalier d'Arpino]], o come il prelievo coercitivo notturno avvenuto presso la [[chiesa di San Francesco al Prato]] di [[Perugia]], su volontà del cardinal-nipote, disposto fino a questo punto pur di riuscire ad accaparrarsi la ''[[Pala Baglioni]]'' di [[Raffaello]]. Tra gli acquisti più notevoli, invece, si segnalano quello del 1605 che interessò la Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, rifiutata dalla Confraternita poco tempo prima dell'esposizione nella cappella in San Pietro, quello che riguardò un intero blocco della collezione di [[Tommaso della Porta]], scultore e antiquario, quello della collezione del patriarca di [[Aquileia]], del 1607, quella del cardinale Sfondrato, del 1608, da cui prelevò circa 71 dipinti, fra i quali si ipotizza l'Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano, il Ritratto di Giulio II (oggi alla National Gallery di Londra) e la Madonna del velo (oggi al Museo Condré di Chantilly) entrambe di Raffaello. Allo stesso periodo ricade anche l'acquisto dell'''[[Ermafrodito dormiente]]'', poi restaurato da Bernini (oggi al [[Museo del Louvre|Louvre]] di [[Parigi]]), che fu rinvenuto nel 1608 tra le [[terme di Diocleziano]] e quella degli ''[[Horti Sallustiani]]'', e che in cambio del quale il cardinale si impegnò a contribuire finanziariamente alla realizzazione della chiesa che si stava innalzando su quel suolo, o l'acquisizione del Gladiatore Borghese (oggi al Louvre di Parigi), rinvenuto durante alcuni scavi compiuti presso [[Anzio]].
[[File:Apollo & Daphne September 2a.jpg|miniatura|Apollo e dafne, Gian Lorenzo Bernini]]
Tra le commesse dirette avviate da Scipione Borghese, quelle più prestigiose furono quelle legate al sodalizio artistico che vi fu con [[Gian Lorenzo Bernini]], che dal 1615 al 1623 eseguì per il cardinale i celeberrimi gruppi scultorei ancora oggi conservati nella GalleraGalleria, come la ''[[Capra Amaltea]]'', l'<nowiki/>''[[Enea, Anchise e AnchiseAscanio]]'', il ''[[Ratto di Proserpina (Bernini)|Ratto di Proserpina]]'', il ''[[David (Bernini)|David]]'', l'''[[Apollo e Dafne (Bernini)|Apollo e Dafne]]'', ma anche altre pittoriche di autori del Seicento romano, come quella del 1608 a [[Giovanni Baglione]] al quale fu richiesta la ''Giuditta con la testa di Oloferne''.
 
Alla morte di Scipione, nel 1633, la sua collezione era tra le più ricche e stimate della città, citata e segnalata da molti viaggiatori che passavano per [[Roma]]; alla sua morte tutti i beni mobili e immobili furono sottoposti a un vincolo fidecommissario col fine di preservarne l'integrità, cosa che avvenne fino alla fine del XVIII secolo. Alla fine del Seicento, la collezione Borghese contava circa 800 dipinti oltre che una delle più corpose raccolte archeologiche della città, e quindi d'[[Europa]].
Tra le commesse dirette avviate da Scipione Borghese, quelle più prestigiose furono quelle legate al sodalizio artistico che vi fu con [[Gian Lorenzo Bernini]], che dal 1615 al 1623 eseguì per il cardinale i celeberrimi gruppi scultorei ancora oggi conservati nella Gallera, come la Capra Amaltea, l'Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David, l'Apollo e Dafne, ma anche altre pittoriche di autori del Seicento romano, come quella del 1608 a [[Giovanni Baglione]] al quale fu richiesta la ''Giuditta con la testa di Oloferne''.
 
Alla morte di Scipione, nel 1633, la sua collezione era tra le più ricche e stimate della città, citata e segnalata da molti viaggiatori che passavano per Roma; alla sua morte tutti i beni mobili e immobili furono sottoposti a un vincolo fidecommissario col fine di preservarne l'integrità, cosa che avvenne fino alla fine del XVIII secolo. Alla fine del Seicento, la collezione Borghese contava circa 800 dipinti oltre che una delle più corpose raccolte archeologiche della città, e quindi d'Europa.
 
=== Il lascito della collezione Aldobrandini ===