Enrico I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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=== La guerra strisciante con il regno di Francia e il secondo matrimonio ===
[[File:Henry I of England - Illustration from Cassell's History of England - Century Edition - published circa 1902.jpg|thumb|left|Enrico I in un ritratto immaginario dalla ''Cassell's History of England'']]
In Normandia serpeggiava un certo malcontento, dovuto sia alla presenza di un pretendente, [[Guglielmo Cliton]], figlio del duca Roberto II, sia per gli intrighi fomentati, dopo il [[1108]], dal nuovo [[re di Francia]], [[Luigi VI di Francia|Luigi VI il Grosso]]. Nel [[1109]] Enrico, sicuro padrone della Normandia, incominciò le ostilità con Luigi VI e, nel [[1111]], riuscì a mettere insieme una formidabile coalizione contro il re di Francia che comprendeva, tra gli altri, [[Tebaldo II di Champagne|Tebaldo IV di Blois]], suo zio, [[Ugo I di Champagne]], conte di [[Troyes]], e [[Ugo di Le Puiset]]. La ribellione si concluse nel [[1113]] con il trattato che riconosceva a Enrico I la sovranità anche sulla [[Bretagna]] e sul [[Maine (provincia)|Maine]]<ref name=Halphe>Louis Halphen, "La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)", cap. XVII, vol. V, pag. 716</ref>. La guerra riprese nel [[1116]], con continue scaramucce nel [[Vexin]]. Nel [[1119]] Luigi VI, dopo aver occupato la piazzaforte di [[Les Andelys]], attaccò Enrico nella vicina piana di Brémule, nei pressi di [[Gaillardbois-Cressenville]], ma fu sconfitto e umiliato<ref name=Halphe/>. [[Luigi VI di Francia|Luigi VI il Grosso]] nella battaglia di Brémule abbandonò il suo cavallo e le sue insegne al nemico e dovette riparare nella pazzafortepiazzaforte di [[Les Andelys]], dopo aver girovagato nella foresta di Musegros<ref name=Halphen/>.
 
Allora Luigi pensò di negoziare la pace e si appellò a [[papa Callisto II]] perché facesse da arbitro nel concilio di [[Reims]] del 20 e 21 ottobre [[1119]]<ref name=Halphen/>. Luigi VI prese la parola: il monaco normanno, [[Orderico Vitale]], che pare fosse presente, ci ha tramandato il discorso che il «massiccio, pallido, corpulento eloquente» Luigi VI di Francia fece nell'occasione<ref name=Halphen/>: accusò Enrico I, benché da sempre suo alleato, di fargli la guerra, del trattamento che Enrico riservava a suo fratello [[Roberto il Corto]], suddito di Luigi, rinchiuso in una prigione da quasi quindici anni e del fatto che, nel [[1112]], aveva fatto proditoriamente arrestare il suo ambasciatore, il normanno [[Roberto II di Bellême]], e non l'aveva più rilasciato<ref name=Halphen/>. Inoltre portò al concilio il figlio di [[Roberto il Corto]], [[Guglielmo Cliton]], diciassettenne, che dallo zio Enrico I era stato spogliato di tutti i suoi beni (cosa a suo tempo approvata dal re di Francia) e costretto a vivere in esilio<ref name=Halphen/>. Enrico rispose, ma soprattutto colmò di doni il papa, dicendosi pronto a una trattativa di pace, che si concluse nel [[1120]] con la restituzione delle rispettive conquiste e l'omaggio al re di Francia da parte di [[Guglielmo Adelin]], figlio di Enrico I ed erede al trono d'Inghilterra<ref name=Halph>Louis Halphen, "La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)", cap. XVII, vol. V, pag. 718</ref>; infine il castello di [[Gisors]] rimase a Enrico I<ref name=Halph/>.