Heinz Neumann: differenze tra le versioni
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Nella recensione alla biografia di Willi Münzenberg pubblicata nel 1967 dalla vedova Babette Gross<ref>{{cita|Gross 1967}}.</ref>, [[Enzo Collotti]] scrisse che nella [[Repubblica Democratica Tedesca]] si parlava «il meno possibile» di Neumann e che appariva lontana una sua «collocazione che non [fosse] meramente quella di un comodo bersaglio polemico nella storiografia sulla KPD»<ref>{{cita|Collotti 1969|p. 697}}.</ref>. Collotti inoltre commentò:
{{citazione|L'accusa ripetutamente levata contro Neumann di aver sottovalutato il pericolo nazista non solo è appena in parte convincente ma non appare comunque sufficiente a dar ragione della sua condanna politica; troppo spesso si è generalizzata la sua figura come quella di un avventuriero, sulla scia delle responsabilità che per conto del Comintern si assunse nella sfortunata rivolta di Canton del 1927. Ma, come già accadde in quella circostanza, è difficile sottrarsi all'impressione che si sia voluto fare di lui un capro espiatorio per l'insuccesso della politica dell'
Davis William Daycock rileva che in scritti di Pieck e di Thälmann successivi all'avvento al potere di Hitler nel 1933, «Neumann fu accusato di aver sottovalutato la portata dei successi elettorali nazisti. La valutazione espressa da Thälmann dopo le elezioni del settembre 1930, secondo cui la vittoria nazista avrebbe rappresentato il "giorno migliore di Hitler" [nel senso che in futuro non ne avrebbe avuti di migliori, ndr], fu falsamente attribuita a Neumann. Niente illustra meglio di questo lapsus il fatto che tanto Neumann quanto Thälmann avevano condiviso il cosiddetto errore di sottovalutare Hitler e che lo avevano fatto con la piena conoscenza e il sostegno del Comintern e di Stalin»<ref>{{cita|Daycock 1980|pp. 249-250 e nota 68 a p. 269}}.</ref>.
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