Chiesa di San Fedele (Milano): differenze tra le versioni
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|NomeComune = [[Milano]]
|Indirizzo = Piazza San Fedele, 4
|AnnoConsacr = 1579<ref name="cita
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|FineCostr =
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La struttura venne affidata ai Gesuiti nel [[1567]], poco dopo il loro arrivo nel capoluogo lombardo nel [[1563]], per i quali si resero subito necessari alcuni lavori di restauro ed ingrandimento.
La realizzazione dell'edificio, prima ''[[casa professa]]'' dei [[Gesuiti]] a Milano, si inseriva nel programma di riordino della diocesi voluto da [[San Carlo Borromeo|Carlo Borromeo]], che incaricò del progetto [[Pellegrino Tibaldi]] ([[1569]]). L'artista si attenne alle esigenze liturgiche stabilite dal [[Concilio di Trento]] e fatte proprie dall'ordine, prevedendo un edificio a navata unica, che esaltasse la centralità dell'altare per la celebrazione eucaristica e prevedesse un pulpito laterale per facilitare la predicazione. Il Tibaldi assicurò fasto e monumentalità architettonica al complesso strutturando l'ambiente in due grandi campate, coperte da volte a tazza, poggianti su sei grandi colonne corinzie addossate alle pareti e poggianti su alti plinti. Un grande [[Arco trionfale (chiesa)|arco trionfale]] separa l'aula dal presbiterio. La chiesa venne in gran parte completata nel [[1579]] quando lo stesso [[san Carlo Borromeo]] volle celebrarvi la messa di consacrazione<ref name="cita
La costruzione delle parti restanti dell'edificio venne portata avanti nei secoli successivi da altri insigni architetti come [[Martino Bassi]], subentrato al Tibaldi nel [[1586]], e [[Francesco Maria Richini]] ([[1629]]). Sotto la direzione di quest'ultimo architetto ebbero inizio e fine i lavori nel coro che venne portato a compimento nel [[1684]]. L'architetto Andrea Biffi, nel [[1684]], iniziò i lavori per l'erezione della cupola.
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