Heinz Neumann: differenze tra le versioni

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=== Ritorno in Germania ===
Nel 1928, Neumann tornò in Germania in seguito allo scoppio dell'[[affare Wittorf]] e insieme a [[Ernst Thälmann]] ed [[Hermann Remmele]] divenne uno dei politici di spicco del KPD e anche redattore capo deldi ''Die Rote Fahne''. A seguito delle [[Elezioni federali tedesche del 1930|elezioni del 1930]] ottenne un seggio al Reichstag. In qualità di "capo ideologo", Neumann era responsabile della linea di estrema sinistra del partito si schierò e iniziò una lotta contro i [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|nazionalsocialisti]]<ref>{{cita web|url=https://books.google.de/books?id=z41u_3x4SRwC&pg=PT191|titolo=Hanns Eisler: Komponist, Weltbürger, Revolutionär|lingua=de|accesso=27 febbraio 2021}}</ref>, coniando lo slogan "colpite i fascisti ovunque li incontriate" (''Schlagt die Faschisten, wo ihr sie trefft'').
 
Eletto all'[[Elezioni federali tedesche del 1930|elezioni del Reichstag del 1930]], Neumann fu determinante nella scelta del KPD di sostenere il fallito [[plebiscito sullo scioglimento del Landtag prussiano]] del 9 agosto 1931, indetto su iniziativa delle destre, nel tentativo di farne un "plebiscito rosso". Fu coinvolto con [[Hans Kippenberger]] nell'[[assassinio di Paul Anlauf e Franz Lenck]], compiuto lo stesso 9 agosto. La sua compagna [[Margarete Buber-Neumann]] nella sua autobiografia nega però che Neumann fosse coinvolto in questi omicidi politici, scrivendo: «Heinz [...] non aveva nulla a che fare con l'apparato terroristico del KPD»<ref>{{cita libro|lingua=de|autore=[[Margarete Buber-Neumann]]|titolo=''Von Potsdam nach Moskau. Stationen eines Irrweges''. Fischer Taschenbuch Verlag|città=Francoforte sul Meno|anno=1985|p=245-246}}</ref>.
 
Nel 1931 iniziò a sviluppare divergenze con Stalin e Thälmann, che portarono a reciproche accuse di non contrastare adeguatamente il [[Partito Nazista]]. Buber-Neumann riferisce di un incontro che Neumann avrebbe avuto con Stalin alla fine del 1931: «Nel corso di questo incontro... Heinz tentò di difendere la sua politica basandosi sul fatto che la minaccia nazista si faceva sempre più seria. Stalin lo interruppe e gli chiese: – Non crede anche lei, Neumann, che se i nazionalisti andassero al potere in Germania, sarebbero tanto occupati con l'occidente da permetterci di edificare il socialismo in tutta tranquillità?»<ref>Margarete Buber-Neumann, ''Da Potsdam a Mosca. Tappe di una strada sbagliata'', Milano, Il Saggiatore, 1966, p. 296, cit. in {{cita|Collotti 1969|p. 704}}.</ref>.
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=== Caduta, esilio ed esecuzione ===
Nel 1932 la lotta di potere interna al KPD tra la corrente di "sinistra" di Neumann e Remmele e la maggioranza del Politburo che faceva capo a Thälmann volse in favore di quest'ultima, cosicché in maggio Neumann fu deposto e deportato a Mosca perdendo anche il suo seggio al Reichstag neldopo le [[Elezioni federali tedesche del novembre 1932|novembreelezioni successivodi novembre]]. Dopo il XII Plenum del Comitato esecutivo tenutosi in agosto, la conferenza del KPD che si riunì in ottobre formulò una parziale autocritica circa la linea politica adottata fino ad allora e attribuì tutti gli errori alla corrente di Neumann.
 
In merito alla condanna espressa dalla conferenza del KPD contro Neumann, il numero del novembre 1932 dei ''Cahiers du Bolchévisme'', rivista del [[Partito Comunista Francese]], riportò: