Azazel: differenze tra le versioni

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== Nella Bibbia ebraica e nella letteratura rabbinica ==
La prima apparizione del nome "Azazel" si trova nel "[[Libro di Enoch#Libro dei Vigilanti (cc. 1-36)|Libro dei vigilanti]]", la prima parte del [[Libro di Enoch]]. Il testo in questione è anticamente considerato apocrifo internamente all'ebraismo, inoltre il personaggio menzionato non corrisponde ad Azazel, essendo chiamato in realtà Asael. Tale nome (Asael) denota uno degli angeli ribelli che insegnarono agli uomini a costruire armi e alle donne ornamenti e cosmesi (1 Enoch 8,1). Dio manda l'[[arcangelo Raffaele]] a incatenarlo e seppellirlo nel deserto di [[Dudael]] vicino a Gerusalemme (cap. 10), dove egli vorrebbe anche pentirsi ma non può. Il nome compare invece in [[Levitico]] 16:8, quando [[Dio]] ordina al sommo sacerdote [[Aronne]] che nel giorno dello [[Yom Kippur]] venga sacrificato al Signore un capro per espiare i peccati degli israeliti e che un altro identico sia mandato nel deserto "ad Azazel"; espressione che pare indicare, piuttosto, la non sacrificabilità del capro e il suo essere appunto inviato nel deserto.
Nel dialetto giudaico-romanesco si dice: "mandare in ngazazelle" con il significato di mandare in malora, mandare perso. Tale modo di dire, molto probabilmente, è un riferimento al capro mandato nel deserto dal Sacerdote.
 
== Influenza nei media ==