Fossò: differenze tra le versioni
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Un poetico ricordo su questo palazzo ci è stato tramandato da Giovanni Muneratti, del ramo della famiglia dimorante a Campocroce di Mirano, che, ricordando le visite ai cugini di Fossò, verso la metà del secolo scorso scriveva: ''"Quando si andava a Fossò, era sempre d'estate. E negli assolati pomeriggi di quei giorni, sempre così si incontrava o ritrovava la casa: una creatura possente, ma come tesa ad occultarsi, a ripararsi, a difendersi. E subito, nella mia fantasia di bambino, la sua bellezza tramutava quella difesa in mistero, in segreti antichi da riservare a pochi eletti la sua grandezza e nobiltà. Con quest'animo vi giungevo davanti e ne restavo, ne resto ancora nella memoria, preso, incantato…"''
[[File:Portale palazzo Muneratti.jpg|miniatura|L'antica mura con l'imponente portale di palazzo Contarini Muneratti]]
Al di là dei ricordi e delle immagini, di tutto ciò non resta che il rimpianto per la perdita di un edificio monumentale: sicuramente tra i primi e più antichi esempi di villa veneta edificati nella terraferma. Se le tristi vicende legate alla distruzione fossero andate diversamente, oggi la sua presenza sarebbe sicuramente un vanto per i cittadini di Fossò e per gli appassionati di arte e di storia.<ref>{{cita web|url= https://www.comune.fosso.ve.it/home/vivere/PALAZZO-CONTARINI-POI-MUNERATTI.html |titolo= Palazzo Contarini poi Muneratti |autore= Comune di Fossò }}</ref>
=== Municipio ===
[[File:Cartolina Fossò (inviata anni '50) copia.jpg|miniatura|Il Municipio di Fossò in una cartolina degli anni Cinquanta del secolo scorso]]
L’edificazione
Nel corso della Seconda guerra mondiale, più precisamente nel 1944, il Municipio subì un incendio doloso messo in atto (come ha documentato Giorgio Orfeo Vecchiato in un suo libro riguardante l'antifascismo nella Riviera del Brenta), dalla Brigata Partigiana Gramsci con il probabile scopo di impedire alle milizie fasciste di accedere ai documenti anagrafici dei giovani fossolesi in fuga e intenzionati ad unirsi alla resistenza partigiana.
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=== Gaetano Muneratti ===
Nato a Pionca nel 1802 e trasferitosi a Fossò con la madre Lucia Pomai poco più che ragazzo, Gaetano Muneratti ebbe un notevole rilievo per la storia del nostro paese. Deputato politico sotto il governo austriaco e sindaco di Fossò per numerosi anni dopo l’unità
▲Nato a Pionca nel 1802 e trasferitosi a Fossò con la madre Lucia Pomai poco più che ragazzo, Gaetano Muneratti ebbe un notevole rilievo per la storia del nostro paese. Deputato politico sotto il governo austriaco e sindaco di Fossò per numerosi anni dopo l’unità d’Italia, si rese protagonista della vita comunitaria del paese.
Nella gestione del lavoro dei campi, così come nella vita civile, controllava tutto di persona, ascoltava e dirimeva diatribe. Affrontava problemi non solo economici che sconfinavano talvolta dalla sua competenza facendosi assistere, in quei casi, da persone di fiducia in campo giuridico in modo che il suo operato risultasse senza ombre nei riguardi delle autorità superiori. Era radicato in lui il senso della giustizia, inseparabile dall’onestà e
Questa è la strada che perseguì per tutta la sua vita, lo confermano non tanto le parole spese nei discorsi scritti e declamati alla sua morte, ma un fatto più semplice e significativo insieme: egli non si arricchì, né trasse vantaggi personali dal potere che gestiva. Nel suo testamento la sostanza fu divisa equamente tra i figli e l’eredità spettante risultò solo adeguata a mantenere quel
[[File:Gaetano Muneratti.jpg|miniatura|Gaetano Muneratti (Pionca 1802- Fossò 1885).]]
Nel periodo in cui era Deputato politico sotto il governo austriaco, si trovò nella situazione scomoda di essere padre di tre figli patrioti fuggiti per raggiungere Garibaldi inseguendo il sogno dell’unità
Il prestigio e la considerazione goduti a Fossò e nei paesi limitrofi da Gaetano Muneratti sono testimoniati anche dalla profonda amicizia con il marchese [[Federico Manfredini (politico)|Federico Manfredini]], già primo ministro del [[Granducato di Toscana]] ed educatore dei figli del granduca [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Pietro Leopoldo]], ritiratosi nella vecchiaia in un grande palazzo, già della [[Canal|famiglia Canal]], a Campoverardo. Nel momento in cui sentì vicina la morte, avvenuta nel settembre del 1829, il marchese Manfredini volle presente anche Gaetano Muneratti tra i testimoni esecutori delle sue ultime volontà. Assistito dall'amorevole conforto dei figli, Gaetano Muneratti morì a Fossò il 28 gennaio 1885.
Nato a Fossò
▲Nato a Fossò l’8 luglio 1920, Padre Raffaello Maria Favretto era figlio di Attilio, commerciante originario di Dolo, e di Epifania Michieli, maestra elementare nata a Fossò.
Dai ricordi di alcuni anziani del paese, la famiglia Favretto abitava nei locali del Municipio e, più precisamente, dal lato che ora ospita l’ufficio anagrafe.
Il giovane Raffaello, indirizzato all’amore per la religione dal parroco di Fossò don Giovanni Roncaglia, a causa di problemi legati alla sua salute, probabilmente di natura respiratoria, si trasferì con la famiglia nel vicentino per trovare un clima più favorevole. Dopo aver preso i voti
Nel 1950 Padre Favretto si stabilì in Nicaragua in una zona impervia ai confini con
In molti anni di attività, padre Favretto salvò dalla povertà e diede conforto a più di ventimila ragazzi.
Padre
Oggi quella che in Nicaragua è denominata ''l’Organizzazione Fabretto,'' si prende cura di oltre 40.000 giovani in 9 centri educativi da lui fondati e in oltre 400 scuole pubbliche locali.
[[File:Padre Favretto.jpg|miniatura|Padre Raffaello Favretto con i
(Foto tratta dal sito della ''Fondazione Fabretto'')
Per il suo impegno a favore dei ragazzi poveri e abbandonati è oggi in corso il processo di beatificazione.<ref name="Personaggi" />
'''GIUSEPPE BELLINI,''' ''“Raduno di fronde”, libretto per l’inaugurazione della nuova chiesa di Fossò. Annotazioni storiche, marzo 1957.''▼
'''ROSA MARINOTTI''', ''Una figura un paese- Gaetano Muneratti Deputato politico sotto il Governo Austriaco,'' Roma-Venezia 1990.▼
'''LORENZO SALMASO, VANNI TIOZZO,''' 1761-2005, ''La chiesa del ‘700 di Fossò dalla costruzione al restauro.'' Banca di Credito Cooperativo del Veneziano, 2005.▼
'''MARIO POPPI''', ''In Sancto Ambrosone, uomini ed eventi a Sambruson fra l’alto Medioevo e il primo Ottocento,''Sambruson 2008.▼
'''DIEGO MAZZETTO,''' ''Fossò sui sentieri della memoria, ricordi e immagini dei primi decenni del Novecento,'' Parrocchia di Fossò, Stampe Violato, 2011.▼
'''SARA GRINZATO''', '''DIEGO MAZZETTO''', ''A Fossò l’ultima opera di Alessandro Longhi? Storia e restauro di un dipinto poco conosciuto del celebre ritrattista del Settecento veneziano conservato nella chiesa parrocchiale,'' Parrocchia di Fossò, Grafiche Leone, 2014.▼
'''DIEGO MAZZETTO''', ''Il complesso dominicale di villa Sansoni, Barbaro, Dragonetti, Giantin in Campoverardo,''in “Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del Miranese” (a cura di Antonio Draghi), Panda Edizioni, 2018.▼
'''DIEGO MAZZETTO''' (a cura di),''Il Crocifisso ligneo trecentesco di Fossò, la scoperta, la storia, il restauro,'' Parrocchia di Fossò, Grafiche Leone, 2019.▼
'''DIEGO MAZZETTO''', ''L’ultima opera di Alessandro Longhi e il Crocifisso trecentesco di Fossò: un esempio di recupero e valorizzazione dei beni artistici del territorio,'' in “Luoghi e itinerari della Riviera del Brenta e del Miranese” (a cura di Antonio Draghi), Panda Edizioni, 2019.▼
'''GIOVANNI MUNERATTI''', ''Stralci dall'Archivio della famiglia Pomai-Muneratti-Bussetto ad opera e con annotazioni di Giovanni Muneratti (1987-1989).'' Sei volumi con riproduzioni di documenti storici conservati presso la biblioteca comunale di Fossò.▼
== Società ==
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==Note==
<references />
== Bibliografia ==
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== Collegamenti esterni ==
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