Jean Piaget: differenze tra le versioni

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Dalla nascita ai 2 anni circa. Come suggerisce il nome, il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per esplorare e relazionarsi con ciò che lo circonda, evolvendo gradualmente dal sottostadio dei meri riflessi e dell'''egocentrismo radicale'' (l'ambiente esterno e il proprio corpo non sono compresi come entità diverse) a quello dell'inizio della ''rappresentazione dell'oggetto'' e della simbolizzazione, passando attraverso periodi intermedi di utilizzazione di ''schemi di azione'' via via più complessi.
 
{{citazione|Mi sono servito del termine ''egocentrismo'' per indicare l'incapacità iniziale di decentrare, di spostare una data prospettiva conoscitiva (''mancanza di decentramento'') . Sarebbe stato meglio dire semplicemente "centrismo" , ma poiché il centramento iniziale della prospettiva è sempre relativo alla propria azione e posizione, ho detto "egocentrismo" ed ho fatto notare che l'egocentrismo inconsapevole del pensiero al quale mi riferivo non aveva niente a che fare con il significato comune del termine , cioè quello di ipertrofia della coscienza dell'Io.|Jean Piaget <ref>Lev Semënovič Vygotskij, ''Pensiero e linguaggio'', (1934), con Appendice di Jean Piaget, ''Commenti alle osservazioni critiche di Vygotskij concernenti le due opere: Il linguaggio e il pensiero del fanciullo e Giudizio e ragionamento nel fanciullo'',1960, Firenze, Giunti-Barbera, 1966, trad Adele Fara Costa,Maria Pia Gatti, Maria Serena Veggetti, pag 238.</ref>
}}
 
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Il secondo aspetto oggetto di critica, è la natura graduale o a stadi dello sviluppo cognitivo: negli ultimi anni gli psicologi sono giunti alla conclusione che lo sviluppo cognitivo non avviene in modo così improvviso e indiscriminato come affermava la teoria piagetiana, bensì in modo continuo e irregolare presupponendo un modello più complesso e articolato.
 
Le teorie di Piaget hanno ricevuto alcune critiche da [[Lev Semënovič Vygotskij|Vygotskij]] alle quali rispose in un scritto pubblicato postumo.<ref>Lev Semënovič Vygotskij, ''[[Pensiero e linguaggio]]'', (1934), con Appendice di Jean Piaget, ''Commenti alle osservazioni critiche di Vygotskij concernenti le due opere: Il linguaggio e il pensiero del fanciullo e Giudizio e ragionamento nel fanciullo'',1960, Firenze, Giunti-Barbera, 1966, trad Adele Fara Costa, Maria Pia Gatti, Maria Serena Veggetti.
</ref>.