Irene di Spilimbergo: differenze tra le versioni

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| nome = Irene di Spilimbergo
| immagine = Irene di Spilimbergo A35154.jpg
| legenda = AssistenteGian Paolo Pace, assistente di [[Tiziano]], ''Ritratto di Irene di Spilimbergo'', [[National Gallery of Art]], [[Washington]], 1560 ca.
| data di nascita = 17 ottobre 1538
| luogo di nascita = Spilimbergo
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== Biografia ==
Irene era la secondogenita del Conte Adriano di Spilimbergo e della patrizia veneziana Giulia [[daDa Ponte]] appartenente a una famiglia che aveva dato un doge: [[Nicolò daDa Ponte]]. Di Irene di Spilimbergo forse oggi nulla sapremmo, se nel 1561, due anni dopo la sua morte, [[Dionigi Atanagi]]<ref>Dionigi Atanagi (1510?-1573), letterato e poeta, editore e revisore di opere di classici, nato a Cagli (PU) e morto a Venezia.</ref> non avesse pubblicato una ''Vita di Irene da Spilimbergo''.<ref>Identificate nelle biblioteche italiane due edizioni ottocentesche, di cui questa: {{cita testo |autore=Dionigio Atanagi |titolo=Vita d'Irene da Spilimbergo scritta da Dionisio Atanagi da Cagli nel 1561 |data=1843 |editore=Ignazio Galeati |città=Imola|SBN =IT\ICCU\UBO\2414770}}</ref> Era il melanconico racconto della breve esistenza di una fanciulla di nobili origini, colta e raffinata, morta a ventuno anni per una malattia improvvisa e misteriosa.<ref>Dopo "esser stata 22 giorni amalata de petechie, con febbre acutissima", dai ''Memoriali'' del nonno Giovan Paolo da Ponte (Suttina, 1912-1913, pag. 145).</ref> Il libro conteneva anche una larga [[silloge]] poetica, scritta ''ad memoriam''ː 279 poesie erano in italiano e 102 in latino. Alcuni autori erano anonimi, altri invece erano note personalità, come [[Luigi Tansillo]], [[Angelo Di Costanzo]], [[Benedetto Varchi]], [[Lodovico Dolce]], [[Gian Francesco Alois]], [[Bernardo Tasso]], [[Torquato Tasso]] e [[Tiziano Vecellio]].
 
Il conte Adriano di Spilimbergo, che conosceva il latino, l'ebraico e il greco, si occupò della educazione intellettuale delle sue figlie Irene e Emilia e intuì che Irene era davvero precoce e assimilava velocemente gli insegnamenti. A Spilimbergo ella apprese i primi rudimenti del disegno da una certa Campaspe, di cui non conosciamo che il nome. Viveva nel castello, affacciato sul [[Tagliamento]], dalle cui finestre l'occhio può esplorare un panorama grandioso, fino alle [[Alpi Carniche]]. La regina di Polonia [[Bona Sforza]], in visita nel Friuli, fu ospite dei Conti di Spilimbergo e donò due catene d'oro alla giovanissima Irene.
 
=== A Venezia ===
Morto il padre quando la fanciulla aveva tre anni, la madre presto si risposò ed estromise le figlie dall'eredità paterna. Il nonno materno [[GiovanZuan (Giovanni) Paolo daDa Ponte]],<ref>{{cita web|url=https://aidanewsxl.wordpress.com/2017/10/18/zuan-paolo-da-ponte-di-tiziano-alloggia-in-casa-museo-giorgione-in-coda-per-vederlo|titolo=Zuan Paolo Da Ponte di Tiziano alloggia in casa museo di Giorgione. In coda per vederlo|pubblicazione=Aidanews|accesso=15 agosto 2021}}</ref> che viveva a Venezia nel cinquecentesco palazzo di famiglia, chiamò Irene a sé. Come era usanza nelle famiglie patrizie veneziane, le furono impartite lezioni di musica, di letteratura, di danza e di arti femminili, come il ricamo e il merletto.
 
Familiari di GiovanZuan (Giovanni) Paolo daDa Ponte erano [[Pietro Bembo]], Tiziano e il [[Jacopo Sansovino|Sansovino]] che dal 1527 si era trasferito a Venezia. Attratta dalle conversazioni dotte degli intellettuali che frequentavano palazzo da Ponte, ma più ancora dall'arte di Tiziano, Irene di Spilimbergo s'incantava di fronte al dipinto dell'Assunta, nella [[Chiesa dei Frari]] e chiese e ottenne di essere ammessa nella bottega del Maestro che le consigliò di prendere come riferimento [[Giovanni Bellini]], per la dolcezza dei volti delle sue Madonne. La giovane allieva dipinse tre quadri, citati dal conte Fabio di Maniago: ''Noè entra nell'Arca'', ''Diluvio Universale'' e ''Fuga in Egitto'', tutti ispirati ai modi di [[Sofonisba Anguissola]], ma di cui oggi non si conosce l'ubicazione.
 
Irene di Spilimbergo ha anche composto poesie e scritto brani in prosa, ma tutto il suo repertorio letterario è andato perduto. Stremata da un attacco di febbre violenta, con dolori atroci alla testa, dopo venti giorni di agonia si spense all'età di ventuno anni. Di lei resta un ritratto - opera probabile di unGian Paolo Pace, seguace di Tiziano, se non dello stesso Tiziano - che era in casa del conte Maniago e che fino al 1909 si trovava nella Villa Spilimbergo-Spanio di [[Domanins]], quando fu venduto a Londra ad un collezionista insieme a un altro dipinto, attribuito allaallo stessastesso Ireneautore,<ref>{{cita web|url=https://www.nga.gov/collection/artist-info.49427.html|titolo=Dipinti attribuiti a Gian Paolo Pace esposti alla National Gallery di Washington D.C.|accesso=15 agosto 2021}}</ref> che raffigurava suala sorella di Irene, Emilia (entrambi sono esposti nella ''[[National Gallery of Art]]'' di [[Washington]]).<ref>National Gallery of Art, Washington D.C., NGA Online Editions.</ref> La giovane Irene di Spilimbergo, nel suo ricco abito di broccato di seta, fermato alla vita da una catena d'oro e di gemme, tiene in mano la corona d'alloro dei poeti. Sullo sfondo si apre un paesaggio ameno, dove è accovacciato un candido [[unicorno]], animale mitico, simbolo di purezza di rarità e di saggezza, che per l'immaginario cristiano poteva essere domato solo da una vergine.<ref>Anonimo veneziano, ''Irene di Spilimbergo'', c. 1560, olio su tela, 1220 x 1065 mm, [[National Gallery of Art]] (Washington).</ref> Secondo la testimonianza di Fabio Maniago, la cui ''Storia delle belle arti friulane'' è stata ristampata nel 1999, è opera di Irene di Spilimbergo un ''San Sebastiano'', conservato nella chiesa parrocchiale dei SS. Mauro e Donato di [[Isola (Slovenia)|Isola]], in [[Istria]].
Nella raccolta di Dionigi Atanagi furono compresi questi versi di Torquato Tasso: