Setthathirat II: differenze tra le versioni
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Buona parte delle informazioni che lo riguardano provengono dalle missioni dei [[Compagnia di Gesù|gesuiti]] italiani presenti nel paese, che erano state ammesse a Lan Xang per la prima volta dallo zio [[Surigna Vongsa]], il grande re che aveva regnato dal 1638 al 1690 e che aveva portato Lan Xang al massimo splendore. I resoconti dei missionari si limitarono però a descrivere principalmente gli aspetti religiosi della vita del paese.<ref>{{en}} Stuart-Fox, Martin: [http://books.google.co.jp/books?id=8VvvevRkX-EC&printsec=frontcover&dq=inauthor:%22Martin+Stuart-Fox%22&source#v=onepage&q&f=false ''A History of Laos''], a pag. 14. Cambridge University Press, 1997 ISBN 0521597463 (parzialmente consultabile su Google Libri)</ref>
Le cronache indocinesi che lo menzionano
==Biografia==
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===Fondazione del Regno di Champasak===
Con il frazionamento di Lan Xang, anche le province meridionali cominciarono a lottare per l'indipendenza. La [[Provincia di Champasak]] era composta soprattutto da cittadini di [[
Nel 1688 era morto a Hue Somphu, il padre di Setthathirat II, la madre principessa Sumangala aveva lasciato il Vietnam e si era risposata con Sentip, un nobile di Vientiane che morì nel 1693 lasciando la moglie incinta. L'usurpatore al trono di Lan Xang, re [[Tian Thala]], chiese la mano della principessa che si rifiutò e fuggì a Nakhon Phanom, nel Lan Xang centrale, con al seguito un gran numero di sostenitori. Si rifugiarono presso un monastero e subito dopo nacque il figlio di Sumangala, che era fratellastro di Setthathirat II e prese il nome di principe Nokasat. I fuggitivi sarebbero rimasti a Nakhon Phanom diversi anni.
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