San Vincenzo (Genova): differenze tra le versioni

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==== Via Galata ====
[[File:2005 1017-Genova0026.JPG|thumb|L'antica pasticceria ''Panarello'', all'angolo tra via Galata e via S. Vincenzo]]In origine questa via, conosciuta come ''[[creuzaCrêuza|Crosa]] Larga'', andava dal convento delle Brignoline fino al colle di Carignano e comprendeva anche parte della strada attualmente corrispondente a via [[Cesarea di Antiochia|Cesarea]]. Rettilinea, taglia perpendicolarmente via S. Vincenzo e via Colombo e termina oggi in via XX Settembre.
 
Dalla metà dell'Ottocento, prima dell'intitolazione alla [[Galata (Istanbul)#Galata genovese|colonia genovese]], per un breve periodo fu denominata "via al Manicomio", perché terminava di fronte al complesso dell'allora ospedale psichiatrico.<ref name="vie_di_portoria"/> In un modesto locale della via nel 1964 fu fondato il "Louisiana Jazz Club", oggi trasferito in via S. Sebastiano, nei pressi di [[Via Roma (Genova)|via Roma]]. Nato come punto di aggregazione di musicisti [[jazz]], ha ospitato alcuni dei più importanti complessi jazz internazionali.<ref>[http://www.louisianajazzclub.com/1964.htm Sito del "Louisiana Jazz Club"]</ref>
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L'istituto fu fondato all'inizio dell'Ottocento da padre [[Ottavio Assarotti]] (1753-1829), dell'ordine degli [[Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie|Scolopi]]. Il religioso, rimasto colpito da un giovane [[Sordomutismo|sordomuto]], che nonostante la sua menomazione e la mancanza di istruzione mostrava una vivace intelligenza, volle insegnargli a comunicare con l'ausilio di gesti ed in seguito anche con la scrittura. In poco tempo, egli accolse altri cinque sordomuti, aprendo così a Genova, nel 1802, la prima scuola dedicata a loro, la terza in Italia dopo quelle di Roma e di Napoli. L'istituto nel 1805 ottenne, grazie ad un decreto dell'imperatore [[Napoleone Bonaparte]]<ref>All'epoca la Liguria era stata annessa all'[[Primo Impero francese|Impero Francese]].</ref>, il riconoscimento pubblico e nel 1811 gli fu assegnata una sede nell'ex monastero delle suore [[Ordine del Santissimo Salvatore di Santa Brigida|Brigidine]] che, ristrutturato da [[Gaetano Cantone]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/gaetano-cantoni_res-b8c351b4-87e9-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/ Biografia di Gaetano Cantone sul sito dell'Enciclopedia Treccani]</ref>, iniziò a funzionare nel dicembre dell'anno seguente. In questa sede furono installati laboratori e officine per insegnare ai giovani sordomuti i mestieri allora più richiesti:[[calzolaio|calzolai]], [[fabbro|fabbri]] e [[falegname|falegnami]] per i maschi, [[sarto|sarte]] e [[ricamatrice|ricamatrici]] per le femmine.
L'istituto era all'epoca all'avanguardia e numerosi studiosi venivano da tutta Italia per apprendere i metodi di insegnamento dell'Assarotti. L'attività didattica proseguì anche dopo la morte del fondatore con i suoi successori, seguendo l'evoluzione delle metodologie di insegnamento.<ref name="itinerari_portoria"/><ref>[http://www.storiadeisordi.it/2007/06/14/istituto-nazionale-dei-sordo-muti-e-chiesa-della-nostra-signora-della-misericordia-di-genova-newsletter-della-storia-dei-sordi-n-266-del-12-giugno-2007/ L'Istituto Nazionale dei Sordo Muti e la chiesa della Nostra Signora della Misericordia di Genova] sul sito www.storiadeisordi.it</ref><ref name="assarotti">[http://www.fondazioneassarotti.it Sito della Fondazione Padre Assarotti]</ref>
 
Nel 1927, l'istituto ottenne il riconoscimento di scuola pubblica statale, con nuovi programmi didattici. Il complesso fu gravemente danneggiato durante la [[seconda guerra mondiale]] e ricostruito nel 1946. Nel 2003 lo storico istituto ha cambiato il proprio stato giuridico e la denominazione in "Fondazione Padre Assarotti - Istituto Sordomuti ONLUS Genova".<ref name="assarotti"/>