Calcutta: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Studi archeologici condotti nella cittadina di Chandraketugarh, situata 35 km a nord di Kolkata testimoniano che l'area su cui sorge la città è abitata da più di duemila anni. Era ed è ancora un importante centro di venerazione della dea [[KaliKālī]]. Il nome deriva da Ka, madre, mentre Ka-li significa dea; Kali katta è la città della Dea Kali: l'etimo è condiviso da un altro importante centro di venerazione, [[Kozhikode|Calicut]], sulla costa occidentale della penisola indiana. Alla fine del XVII secolo, i tre villaggi da cui deriva la città odierna erano governati dal Nawab del Bengala, sotto il controllo della dinastia Moghul. Questi istituì nel 1690 degli scambi commerciali con la Compagnia delle Indie Orientali, la quale creò nella zona una grande base mercantile fortificata. Nel 1712 venne completata la costruzione di Fort William sulla riva est del fiume Hooghly. Le fortificazioni vennero poi migliorate negli anni successivi a causa di attacchi da parte della flotta francese. Il Nawab Siraj ud-Daulah occupò Calcutta nel 1756 e la Compagnia delle Indie Orientali se ne riappropriò poi l'anno seguente, assumendone la piena sovranità fino al 1772. In quell'anno Calcutta divenne la capitale della Compagnia delle Indie Orientali. All'inizio del XIX secolo le aree stagnanti attorno alla città vennero drenate e l'area governativa fu trasferita lungo le rive del fiume Hooghly. Richard Wellesley, Governatore generale dell'India dal 1797 al 1805, fu responsabile dello sviluppo della città, anche dal punto di vista architettonico.
 
In quegli anni Calcutta venne chiamata la San Pietroburgo dell'Est per i meravigliosi palazzi neoclassici che sorsero. A partire dal 1850 la città registrò una rapida crescita industriale, soprattutto nel settore dell'industria tessile e della juta. Questo incoraggiò la Compagnia delle Indie ad investire in modo massiccio nelle infrastrutture, con la creazione di collegamenti telegrafici e la costruzione della stazione ferroviaria di Howrah. Nel XIX secolo, con il Rinascimento del Bengala, lo stato diede un fondamentale contributo al progresso socio-culturale della società indiana, portando ad importanti cambiamenti. "''Quello che il Bengala pensa oggi, l'India lo pensa domani e il resto del mondo il giorno dopo''", disse Gopal Krishna Gokhale, storico leader del Movimento per l'indipendenza dell'India. Nel 1883 Calcutta ospitò la prima conferenza nazionale del Paese e gradualmente divenne il centro di organizzazioni rivoluzionarie collegate al movimento di indipendenza indiano. Assieme alle rivolte, vennero anche boicottate le merci britanniche. Tra il 1905 e il 1911, fallì un tentativo di dividere la provincia del Bengala in due zone. I tentativi armati per rovesciare il Raj Britannico giunsero al culmine quando Subhash Chandra Bose guidò l'Esercito indiano contro i britannici.