Je suis partout: differenze tra le versioni
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''Je suis partout'' esprime ammirazione per [[Benito Mussolini|Mussolini]] fin dal 1932, tanto che nell'ottobre di quell'anno gli dedica un numero speciale. Sostiene numerosi movimenti della destra filofascista europea, come la [[Falange Española de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista|Falange spagnola]], la [[Guardia di Ferro|Guardia di ferro]] rumena e il piccolo [[Unione Britannica dei Fascisti|movimento fascista inglese]] di [[Oswald Mosley]]. Il giornale mostra grande interesse per [[Léon Degrelle]] e il suo movimento clerico-fascista, il "[[Rexismo|Christus Rex]]". Il corrispondente dal [[Belgio]] del settimanale è infatti un deputato del movimento rexista al [[Parlamento Federale del Belgio|parlamento]]. A partire dal 1936-37 ''Je suis partout'' si avvicina progressivamente anche al [[nazismo]].
L'[[antisemitismo]] del periodico si scatena dopo i [[Terza Repubblica francese#Lo scandalo Stavisky e i fatti del 6 febbraio 1934|moti del febbraio 1934]] e ancor di più dopo l'elezione di [[Léon Blum]] alla testa del governo del [[Fronte
Nel [[1940]], durante la [[Campagna di Francia|"''débâcle''" francese contro i tedeschi]], [[Alain Laubreaux]] e Charles Lesca sono arrestati per ordine di [[Georges Mandel]], nuovo [[Ministri dell'interno della Francia|Ministro dell'interno]] del governo presieduto da [[Paul Reynaud]], che fa arrestare i principali intellettuali di estrema destra favorevoli alla [[Germania nazista]].
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