Obsolescenza programmata: differenze tra le versioni

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Il termine «obsolescenza pianificata» è comparso per la prima volta in letteratura nel [[1932]], anno in cui il [[mediatore immobiliare]] [[Bernard London]] propose che fosse imposta alle imprese per legge, così da poter risollevare i consumi negli [[Stati Uniti]] durante la [[grande depressione]]<ref name=moving/>.
 
Quando, negli [[anni 1930|anni trenta]], i ricercatori dell'azienda [[chimica]] [[DuPont]] riuscirono a creare il [[nylon]], una nuova [[Tecnofibre|fibra sintetica]] molto resistente, questa fu utilizzata per creare [[calze]] da donna che si smagliavano molto più difficilmente di quelle esistenti. Poiché la [[durabilità]] delle calze era eccessiva e dannosa per gli affari, la DuPont incaricò i propri tecnici di indebolire la fibra stessa che avevano creato<ref name=RAI/><ref name=panorama>{{cita news | 1url = Micol De Pas | 2 titolo= http://cultura.panorama.it/libri/serge-latouche-usa-e-getta-bollati-boringhieri | 3 titolo= Serge Latouche, "Usa e getta": anatomia delle cose guaste | 4 = | 5data = 27 marzo 2013 | 6accesso = 2 maggio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130411082912/http://cultura.panorama.it/libri/serge-latouche-usa-e-getta-bollati-boringhieri | dataarchivio = 11 aprile 2013 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
Più tardi il [[designer]] [[statunitense]] [[Brooks Stevens]] reinterpretò il concetto di obsolescenza pianificata dandogli una nuova definizione: «l'instillare nell'acquirente il desiderio di comprare qualcosa di appena un po' più nuovo e un po' prima di quanto sia necessario»<ref>{{cita web|lingua=en |http://www.mam.org/collection/archives/brooks/bio.php |Brooks Stevens Biography |editore=Milwaukee Art Museum |23 aprile 2013}}</ref>. Piuttosto che creare manufatti poveri che sarebbero stati sostituiti in breve tempo, l'idea di Stevens era di progettare prodotti sempre nuovi che utilizzassero le moderne tecnologie e generassero nuovi gusti e necessità. Stevens ha, poi, sempre dichiarato di non considerare l'obsolescenza programmata come una sistematica produzione di rifiuti: egli supponeva, invece, che i prodotti sarebbero finiti nel mercato di [[seconda mano]], dove sarebbero potuti essere acquistati da persone con un [[potere di acquisto]] inferiore<ref name=lesson4>{{cita web|lingua=en |http://www.mam.org/collection/archives/brooks/lessons/lesson4.php |Lesson 4 |editore=Milwaukee Art Museum |23 aprile 2013}}</ref>.
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I metodi più conosciuti con cui viene attivato il processo sono l'utilizzo di materiali di qualità inferiore o componenti facilmente deteriorabili o, talvolta, l'utilizzo di sistemi elettronici creati appositamente. I prodotti si guastano una volta scaduto l'eventuale periodo di garanzia e sono generalmente realizzati in modo che i costi di riparazione risultino superiori a quelli di acquisto di un nuovo modello. Questi accorgimenti progettuali e produttivi sono supportati anche da campagne pubblicitarie volte a proporre e valorizzare nuovi modelli, non necessariamente più sviluppati funzionalmente, ma con elaborate differenze sul piano dell'apparenza, al fine d'invogliare il [[consumatore]] a sostituire il prodotto vecchio con uno nuovo<ref>{{cita news|Laura Pavesi |http://www.ilcambiamento.it/riuso_riciclo/obsolescenza_programmata_elettrodomestici.html |Obsolescenza programmata. Se gli elettrodomestici sono progettati per rompersi |data=26 marzo 2013 |pubblicazione=il Cambiamento |accesso=25 aprile 2013}}</ref><ref name=treccani>{{treccani |obsolescenza-programmata |Obsolescenza programmata |accesso=27 aprile 2013}}</ref>.
 
L'obsolescenza pianificata ha dei benefici esclusivamente per il produttore perché, per ottenere un uso continuativo del prodotto, il consumatore è obbligato ad acquistarne uno nuovo e a [[rifiuto|gettare via]] quello ormai antiquato, o guasto, non convenientemente riparabile<ref>{{Cita web |1url= http://www.computerinfoweb.com/computer_electronics/Blu_Ray.php |2titolo= Computer Electronics : Blu-Ray |3= 27 maggio 2011 |editore= ComputerInfoWeb.com |anno= 2008 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20071101004024/http://www.computerinfoweb.com/computer_electronics/Blu_Ray.php |dataarchivio= 1º novembre 2007 |urlmorto= sì }}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.economist.com/node/13354332|titolo=Planned obsolescence|editore=The Economist|data=23 marzo 2009}}</ref>.
 
==Critiche==
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{{citazione|Per una volta vorrei possedere qualcosa interamente prima che si rompa. Faccio sempre a gara con lo sfasciacarrozze, finisco di pagare l'auto ed è già agli ultimi colpi! Il frigorifero consuma le cinghie come un dannato maniaco! Queste cose le programmano: quando hai finito di pagarle sono già consumate!}}
 
L'obsolescenza pianificata è stata criticata sia per l'incentivazione di un surplus di rifiuti, che per l'enorme e non sostenibile spreco delle risorse derivante dalla diffusa applicazione di queste politiche e per il fatto di creare artificialmente dei bisogni da parte del consumatore. [[Serge Latouche]], il noto [[economista]] e [[filosofo]] [[francia|francese]], ha definito l'obsolescenza pianificata uno dei tre «pilastri che sostengono la società dei consumi» insieme a [[pubblicità]] e [[credito]]<ref>{{cita web |1url=http://magazine.liquida.it/2011/01/03/lobsolescenza-programmata-i-beni-di-consumo-sono-progettati-per-scadere-in-fretta/ |autore=Elisa Russo |3titolo=Obsolescenza programmata, beni progettati per “scadere” |data=3 gennaio 2011 |editore=Liquida Magazine |6=24 aprile 2013 |titolo=Copia archiviata |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130710162252/http://magazine.liquida.it/2011/01/03/lobsolescenza-programmata-i-beni-di-consumo-sono-progettati-per-scadere-in-fretta/ |dataarchivio=10 luglio 2013 |urlmorto=sì }}</ref>. Latouche, sostenitore della ''[[decrescita]] felice'', afferma quindi che l'obsolescenza programmata sia un espediente deplorabile per aumentare infinitamente i consumi e, con essi, la crescita fine a sé stessa, nociva sia per l'[[uomo]] sia per la [[Terra]]<ref name=panorama/>.
 
Soprattutto nel caso di prodotti elettronici, l'eccesso di rifiuti causato dall'obsolescenza pianificata, particolarmente difficili da [[Gestione dei rifiuti|smaltire]], si risolve con l'esportazione di grandi quantità di [[rifiuti tossici]] dai paesi sviluppati in [[Africa]], mascherati come prodotti di seconda mano<ref name=RAI>{{Cita TV |autore=Cosima Dannoritzer |trasmissione=[[La Storia siamo noi]] |titolo=L'obsolescenza programmata |canale=[[RAI 3]] |url=http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-5b88ac4a-db87-4d55-aa19-a16ce4930509.html |accesso=19 aprile 2013 |data=18 giugno 2012}}</ref><ref name=sole>{{cita news|autore=Fabrizio Buratto |url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-04-10/latouche-contro-getta-truffa-193018.shtml?uuid{{=}}AbaHQ4lH |titolo=Latouche contro "l'usa e getta": una truffa per i consumatori |data=11 aprile 2013 |pubblicazione=[[Il sole 24 ore]] |accesso=25 aprile 2013}}</ref>. Molti movimenti [[ecologia|ecologisti]] internazionali avversano l'obsolescenza pianificata in particolare per il problema che comporta per la [[sostenibilità]] dell'economia. Nel marzo 2013 un gruppo di senatori ecologisti francesi ha, infatti, proposto di vietarla per legge<ref>{{cita news|autore=Aldo Ferretti |url=http://www.greenreport.it/_new/index.php?page{{=}}default&id{{=}}21105 |titolo=Vietare per legge l'obsolescenza programmata? In Francia ci stanno provando |editore=greenreport.it |data=25 marzo 2013 |accesso=25 marzo 2013}}</ref><ref>{{Cita web||url=http://www.legifrance.gouv.fr/affichCodeArticle.do?cidTexte=LEGITEXT000006069565&idArticle=LEGIARTI000006292226|Article L213-1|22 ottobre 2014|editore=Parlamento Francese}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Pino Bruno |url=http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/09/30/news/obsolescenza_programmata_punita_con_la_reclusione_-97005202/ |titolo=Obsolescenza programmata punita con la reclusione? |la Repubblica.it |data=30 settembre 2014 |accesso=22 ottobre 2014}}</ref>. Una soluzione è stata cercata anche nei cosiddetti [[repair café]], locali dove si può cercare aiuto per la riparazione artigianale di oggetti di consumo guasti<ref>{{cita news | 1autore = Pino Bruno | 2 url= http://www.tomshw.it/cont/news/l-obsolescenza-programmata-si-batte-con-i-repair-cafe/47360/1.html | 3 titolo= L'obsolescenza programmata si batte con i Repair Café | 4 = | 5data = 4 luglio 2013 | 6accesso = 19 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130707091540/http://www.tomshw.it/cont/news/l-obsolescenza-programmata-si-batte-con-i-repair-cafe/47360/1.html | dataarchivio = 7 luglio 2013 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
La compagnia statunitense [[Apple]] venne per esempio citata in giudizio nel 2003 con una [[class action]], a causa della durata delle batterie dell'[[iPod]], che secondo l'accusa erano volutamente programmate con una breve vita così da costringere il consumatore a comprare un nuovo modello di iPod dopo un limitato periodo di uso, stimato intorno ai 18 mesi. Inoltre l'Azienda in origine non offriva sul mercato le batterie di ricambio<ref>{{cita web|http://punto-informatico.it/427407/PI/News/piccolo-segreto-dell-ipod.aspx |Il piccolo segreto dell'iPod |data=12 febbraio 2004 |editore=[[Punto Informatico]] |28 aprile 2013}}</ref><ref>[https://www.golem.de/0402/29695.html golem]</ref><ref>[http://www.diedenker.org/inhalte/viewtopic.php?t=1358 diedenker]</ref>. La Apple ha accettato di offrire rimborsi ai clienti che riscontravano batterie difettose e anche di pagare le spese legali dei denunciatari, senza tuttavia ammettere responsabilità di reato<ref>{{cita news|A.A.V.V. |http://appleinsider.com/articles/05/08/26/judge_approves_settlement_in_ipod_class_action_suit |Judge approves settlement in iPod class action suit |Apple Insider |26 agosto 2005 |23 luglio 2013 |en}}</ref>.
 
Secondo [[Paul Lafargue]],
 
{{Citazione|tutti i nostri prodotti sono adulterati per facilitarne il logoramento e abbreviarne l’esistenza. La nostra epoca sarà chiamata l{{'}}''età della falsificazione'', proprio come le prime epoche dell’umanità sono state chiamate ''età della pietra, età del bronzo'', dal carattere della loro produzione. C’è chi accusa di frode i nostri pii industriali, quando in realtà l’intento che li anima è di dare lavoro agli operai, che non sanno rassegnarsi a vivere con le braccia incrociate. Queste falsificazioni, che hanno come unico movente un sentimento umanitario ma procurano superbi profitti agli imprenditori che le praticano, se sono disastrose per la qualità delle merci, se sono una fonte inesauribile di spreco del lavoro umano, testimoniano la filantropica ingegnosità dei borghesi e l’orribile perversione degli operai che, per appagare il loro vizio del lavoro, obbligano gli industriali a soffocare le proteste della loro coscienza e perfino a violare le leggi dell’onestà commerciale. |[[Paul Lafargue]], ''[[Il diritto alla pigrizia]]'', III. Che cosa segue alla sovrapproduzione}}
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==Collegamenti esterni==
* [https://www.youtube.com/watch?v=60YN8honuDs "Planned Obsolescence, Documentary"] • ''Youtube'', Carla Casado and Eva Vidal, 24 January, 2013
*{{cita news|autore=Francesco Bevilacqua |url=http://www.ilcambiamento.it/riuso_riciclo/difendersi_obsolescenza_programmata_consumismo.html |titolo=Consumi. Come difendersi dall'obsolescenza programmata |data=29 dicembre 2012 |pubblicazione=il Cambiamento |accesso=14 ottobre 2013}}
* [http://chng.it/c5vbYZL947 HP boot notice (BIOS error 601, 602 and 605)]
*{{cita news||url=https://it.finance.yahoo.com/notizie/obsolescenza-programmata-prodotti-105942508.html |titolo=Obsolescenza programmata: quando i prodotti sono fatti per non durare |data=16 aprile 2013|pubblicazione=[[Yahoo!]] Finanza |accesso=14 ottobre 2013}}
*{{cita news|1autore=Simone Zuin|2=|url=http://www.decrescita.com/news/?p=1954|4=Obsolescenza|5titolo=decrescita felice social network|6data=6 maggio 2012|7accesso=14 ottobre 2013|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120510073834/http://www.decrescita.com/news/?p=1954|dataarchivio=10 maggio 2012|urlmorto=sì}}
 
{{portale|scienza e tecnica|economia}}