{{Vedi anche|DOS}}Agli albori dell'era informatica, i computer non avevano unità a dischi: i dati erano memorizzati su [[scheda perforata|schede]] e [[nastro perforato|nastri perforati]], [[nastro magnetico|nastri magnetici]], [[memoria a tamburo|memorie a tamburo]] e a [[memoria a linea di ritardo|linea di ritardo]]. I primi [[microcomputer]] usavano i nastri di carta (come l'[[MITS Altair 8800|Altair 8800]]) oppure comuni [[musicassetta|cassette musicali]] (come il [[Datapoint 2200]]), ma non mancavano casi in cui il computer non utilizzasse nessun tipo di supporto di memorizzazione: in questo caso il programma e i dati venivano inseriti ricorrendo a un pannello frontale su cui erano presenti degli interruttori che inserivano i valori direttamente nella memoria del calcolatore oppure tramite dei [[terminale (informatica)|terminali]], spesso controllati da un [[interprete (informatica)|interprete]] [[BASIC]] residente in ROM. Quando l'alimentazione veniva tolta, i dati elaborati dal programma venivano persi.
Il sistema operativo caricato era contenuto nella [[memoria (informatica)|memoria]] del computer: essendo questa all'epoca molto cara, la sua quantità era limitata, per cui il sistema operativo, per poter essere ospitato in così poco spazio, era anch'esso limitato nelle funzionalità, generalmente quelle preposte alla gestione delle [[periferica|periferiche]] standard della macchina. Le unità a dischi erano generalmente acquistabili a parte: il sistema operativo per dischi era perciò offerto come estensione del sistema operativo principale, e veniva caricato solo quando era richiesto. In diversi casi il sistema operativo per dischi era chiamato ''DOS''.