Pier Soderini: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Nato da [[Tommaso Soderini]] e da [[Dianora Tornabuoni]], sorella di [[Lucrezia Tornabuoni|Lucrezia]], moglie di [[Piero il Gottoso]].<ref>{{cita libro|Pompeo|Litta|Famiglie celebri di Italia. Soderini di Firenze|1835|Torino|cid=cidLitta}}</ref> Piero era membro di un'antica [[Soderini (famiglia)|famiglia]] fiorentina che aveva dato numerosi politici alla città, fu priore nel [[1481]]. Uomo fidato di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]] prima e di [[Piero il Fatuo]] [[Medici|de' Medici]] poi, per lui svolse la delicata quanto infruttuosa ambasceria al re [[Carlo VIII di Francia]], che, per via degli umilianti accordi che i fiorentini furono costretti ad accettare valse la cacciata di Piero e della sua famiglia ([[1494]]) e l'istaurazione del regime teocratico di [[Girolamo Savonarola]].
Con l'instabilità del nuovo regime repubblicano, venne deciso di estendere il mandato di Piero, in quel momento gonfaloniere di giustizia, a vita ([[1502]]), tentando un esperimento di [[Doge (Venezia)|dogato]] come a [[Venezia]] o a [[Genova]]. Il Soderini veniva infatti giudicato come uomo probo e imparziale che non avrebbe agito nel suo interesse (come i [[Medici]]), ma in quello collettivo. Alcune sue riforme furono senz'altro importanti, come quella dell'[[erario]] con l'introduzione della ''Decima'', e quella dell'ordinamento giudiziario, con la sostituzione di un ''tribunale della Ruota'' alle varie magistrature del [[podestà (medioevo)|podestà]] e del [[capitano del popolo]].
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Nel [[1509]] [[Pisa]] veniva riassoggettata a [[Firenze]] dopo la ribellione dell'autunno del [[1494]]. La condotta del Soderini comunque non fu priva di incertezze ed errori, che nel tempo hanno sempre più messo in luce la sua mediocrità e mancanza di polso in una carica così critica, nonostante la collaborazione di alcuni personaggi di prim'ordine tra i quali spiccava [[Niccolò Machiavelli]]. L'errore più grave di Pier Soderini fu comunque quello di aver acconsentito, nell'autunno del [[1511]], alla convocazione nel territorio della repubblica dello "scismatico" [[Concilio di Pisa (1511)|Concilio di Pisa II]], voluto da [[Luigi XII di Francia]], che dichiarò decaduto [[papa Giulio II]].
Il temerario papa Della Rovere si alleò allora con vari signori italiani, compresi i Medici, e inviò in [[Toscana]] un contingente spagnolo di armati guidati dal viceré di [[Napoli]] [[Raimondo de Cardona (generale)|Raimondo de Cardona]], che, in una prova di forza, mise a segno il [[Sacco di Prato]] nell'agosto [[1512]], spaventando a morte Firenze, che aprì con solerzia le sue porte trattando la resa con gli invasori. Il 31 agosto il Soderini fuggiva dalla città, mentre il giorno dopo vi facevano ritorno i Medici. L'ex gonfaloniere trovò riparo a [[Roma]], dove trovò comprensione e appoggio dall'ex-nemico [[papa Leone X]] Medici (che aveva bisogno di riappacificarsi col cardinale [[Francesco Soderini]] a lui ostile), morendo nella città pontificia poco dopo la scomparsa del suo protettore, nel [[1522]]. Nella [[Basilica di Santa Maria del Carmine (Firenze)|basilica del Carmine]], a Firenze, resta il suo monumento funebre, fatto scolpire a [[Benedetto da Rovezzano]].
==La decorazione del Salone dei Cinquecento==
Fu il gonfaloniere a vita Pier Soderini per primo a preoccuparsi della decorazione del [[Salone dei Cinquecento]] in [[palazzo Vecchio]], riuscendo ad accordarsi con i due più grandi artisti fiorentini dell'epoca, [[Leonardo da Vinci]] e [[Michelangelo Buonarroti]], per la realizzazione di due grandi affreschi (circa 17x7 metri) per decorare le pareti della sala, con scene di battaglia che celebrassero le vittorie della Repubblica ([[1503]]). Leonardo iniziò a realizzare la ''[[Battaglia di Anghiari (Leonardo)|Battaglia di Anghiari]]'', sul lato destro della parete Est, mentre a Michelangelo venne destinato il lato sinistro della stessa parete per la realizzazione della ''[[Battaglia di Cascina (Michelangelo)|Battaglia di Cascina]]''.
I due geni del [[Rinascimento]] ebbero così modo di lavorare per un certo periodo faccia a faccia, ma nessuna delle loro opere fu mai completata: Leonardo sperimentò la tecnica dell'[[encausto]], che si rivelò disastrosa, sciupando irrimediabilmente l'opera, mentre Michelangelo si fermò al solo cartone, prima di partire per [[Roma]] chiamato da [[Papa Giulio II|Giulio II]]. Entrambe le opere originali sono andate perdute, ma ci sono pervenute delle copie e dei disegni preparatori.
Commissionò inoltre una [[Pala del Gran Consiglio|grande pala d'altare]] a [[Fra Bartolomeo]] per l'altare del salone, pure incompiuta ma pervenutaci, mentre ignorò i servigi del giovane [[Raffaello Sanzio|Raffaello]], che era stato raccomandato da [[Giovanna da Montefeltro]].
== Discendenza ==
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