Francesco Martinengo Colleoni: differenze tra le versioni
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|Epoca2 =1600
|Attività = militare
|Attività2 = diplomatico
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Coa fam ITA martinengo colleoni2.jpg
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== Biografia ==
Francesco nacque a [[Scanzorosciate|Scanzo]], paese materno, da una delle più potenti famiglie di [[Bergamo]] e [[Brescia]], la famiglia [[Martinengo Colleoni (famiglia)|Martinengo Colleoni]]
<br>Francesco si sposò nel 1583 con [[Beatrice Langosco]] dei conti di [[Stroppiana]].
[[File:24050 Malpaga BG, Italy - panoramio (1).jpg|thumb|Castello di Malpaga]]
=== Attività militare ===
Francesco fin da piccolo fu avviato al mestiere delle armi nelle Fiandre come da tradizione famigliare, essendo pronipote del [[condottiero]] Bartolomeo. Viene indicato come attento ai bisogni dei suoi soldati, si curava delle
Il 10 novembre 1567 fu mandato a Sant-Denis a combattere contro gli [[ugonotti]] a sostegno del re. Come ricompensa al suo ritorno a Torino fu nominato colonnello al comando di 300 cavalieri e 3000 fanti nonché Gentiluomo di Camera, Consigliere di guerra. Il 10 novembre 1567 fu mandato a Sant-Denis a combattere contro gli [[ugonotti]] a sostegno del re. Come ricompensa al suo ritorno a Torino fu nominato colonnello al comando di 300 cavalieri e 3000 fanti nonché Gentiluomo di Camera, Consigliere di guerra.{{citazione|Emanuele Filiberto, duca di Savoia, nomina il conte Francesco Martinengo Colleoni, per la fedeltà dimostrata e"valore, sapere, prudenza et esperienza delle cose militari", suo gentiluomo di camera e consigliere di guerra
Partecipò alla [[Guerra di Cipro]] a servizio dei Savoia e il 7 ottobre 1571 alla [[battaglia di Lepanto]]. Fu poi autorizzato a tornare al servizio della [[Repubblica di Venezia]] per combattere contro i turchi a [[Corfù#Epoca veneziana|Corfù]] dove rimase per alcuni mesi del 1572.
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Dal 1574 al 1579 fu al servizio come generale in tempo di guerra del principe [[Carlo IX di Svezia|Carlo di Svezia]] restando sempre a sevizio dei Savoia in tempo di pace, che lo nominarono nel 1578 capitano di cavalleria leggera e nel 1588 capitano generale, nel 1584, fino al 1589 nominato gran scudiere e governatore di Chivasso.
Fu incaricato di accompagnare nel 1585
Combatté per l duca Savoia nel1588-1598 nella guerra per il marchesato di Saluzzo e sempre, nel 1588, contro i francesi per la riconquista di Revello e Centallo. Sempre per il duca nel 1589 raggiunse il lago di Ginevra con il suo esercito e a Thonon-les-Bais fu ferito a una gamba, ferita che lo infastidì per molti anni. Nel 1590 fu insignito del titolo di maestro della cavalleria leggera e due anni dopo maestro generale di tutta la cavalleria. Partecipò alla conquista di [[Barcelonnette]] dove si distinse per le sue capacità nella conquista di molte località conquistando la regione della Provenza. Nella battaglia dell'aprile del 1591 per la conquista di Esparron fece ritorno all'accampamento riportando, sia lui che il suo cavallo, molte ferite rischiando d'essere fatto prigioniero. Durante l'assedio al castello di Berre les Alpes si prodigò a prestare il suo servizio anche come tramite perché si potesse raggiungere un accordo alla resa così che non ci fosse un inutile dispendio di forza umana. Dopo aver accompagnato il duca nell'ingresso trionfale a Aix en Provence fece ritorno al castello di Malpaga per un periodo di riposo.
Fece poi il suo ritorno al fronte francese dove riconquistò il forte di Exilles riconquistato dal comandate francese [[François de Bonne de Lesdiguières]]. Per le sue qualità militari la repubblica veneziana lo rivoleva al suo servizio e chiese di Savoia di lasciarlo libero da ogni incarico, ma fu proprio Francesco a non voler lasciare il duca Carlo Emanuele in un momento di così difficile instabilità. Dopo il suo ritorno da Roma dove era stato inviato in qualità di ambasciatore, riprese gli incarichi militari con a fianco il nipote [[Giovanni Estore Martinengo Colleoni|Giovanni Estore]]. Il 18 gennaio 1598 lasciò gli incarichi militari con i Savoia, anche perché non era favorevole alla guerra che la Francia voleva intraprendere contro la Spagna, per tornare al servizio della repubblica veneziana che lo nominò capitalo generale della cavalleria leggera. Aveva la capacità militare lo portò a essere esperto di conquiste e difesa dei centri fortificati, tanto da essere chiamato anche dai Gonzaga a controllare le fortificazioni del Monferrato, e nei primi anni del [[XVII secolo]] fu incaricato dalla Repubblica veneziana di controllare tutti i castelli di Bergamo, Orzinuovi, Crema e Brescia.
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