Francesco Martinengo Colleoni: differenze tra le versioni
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Non furono sempre facile anche i rapporti tra le famiglie del tempo. In particolare Francesco nel 1570 nacque una diatriba con la famiglia Avogadro a causa del matrimonio della figlio Gaspare con Emilia Avogadro, e quando nel 1619 furono uccidi due fedeli degli Avogadro fu accusato di essere il mandante, erano famosi infatti gli atteggiamenti dei sui bravi. Quando fu accusato di essere filospagnolo fu processato dai veneziani e condannato all'esilio di cinque anni a Udine e all'arresto si rifugiò nel suo castello di Cavernago ben difeso da torri e fossati facendo desistere chi era incaricato al suo arresto, anzi sfrontatamente con i sui quaranta soldati amava spostarsi tra i territori di Bergamo e Brescia. Ubbidendo però alla repubblica si presentò a Udine dove rimase fino al 1621.
Francesco fu anche un ottimo giocatore di scacchi, e il noto scacchista [[Orazio Ganunzio della Mantia]] nel 1597 gli dedicò la pubblicazione del libro “Libro nel quale si stratta della maniera di Giuocar'à Scacchi”.<ref>{{cita|Medolago|p.10}}.</ref> Nel 1614 acquistò la [[casa del Carnagnola]] di Brescia.<ref>{{cita|Medolago|p=14}}</ref>
Redisse il suo primo testamento il 22 giugno 1619 e un secondo il 24 gennaio 1621. Tra i beneficiari, oltre ai suoi prossimi, indicò alcuni lasciati anche per il suo scalco e cuoco, morendo dopo pochi giorni a Bergamo l'8 febbraio in [[via Porta Dipinta]].<ref>{{cita|Medolago|p.10}}.</ref>
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