Francesco Martinengo Colleoni: differenze tra le versioni

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<br>Francesco si sposò nel 1583 con [[Beatrice Langosco]] dei conti di [[Stroppiana]]. Beatrice aveva sposato in prime nozze il conte Giovanni Francesco Scarampi di Vesme, rimasta vedova, ebbe poi tre figli dal duca [[Emanuele Filiberto]], e da Francesco sposato in seconde nozze sei figli: Gasparo Antonio militare che si unì in matrimonio con Patrizia Avogadro, Caterina che sposò con Ezio Bentivoglio, Delia, madre Matilde monaca del [[Monastero di San Benedetto (Bergamo)|monastero benedettino]] di Bergamo, Paola, madre Geltrude monaca sempre nel monastero di San Benedetto, Michele Bartolomeo Antonio morto infante, Gherardo (1601-1643) il quale sposò in prime nozze Licinia Leni della famiglia di [[papa Paolo V]], nel 1636 con Margherita Martinengo Cesaresco e nel 1640 in terze nozze Flavia Bonetti pronipote di [[papa Pio V]].<ref>{{cita|Medolago|p.4}}.</ref> La Langosco morta nel 1612 lasciò eredi tutti i sui figli obbligandoli ad aggiungere anche lo stemma dei Langosco al loro blasone con testamento del 24 agosto 1605.<ref>{{cita web|url=http://www.enciclopediabresciana.it/enciclopedia/index.php?title=MARTINENGO_COLLEONI|titolo=Martinengo Colleoni|autore=Antonio D^fapanni|editore=Enciclopedia bresciana|accesso=8 settembre 2021}}</ref>
[[File:24050 Malpaga BG, Italy - panoramio (1).jpg|thumb|Castello di Malpaga]]
[[File:Castello Cavernago dett ingresso.jpg|thumb|Castello Cavernago dettaglio d'ingresso]]
 
Oltre alle importanti attività militari Francesco si dedicò anche alla ricostruzione delle sue abitazioni, incaricando anche per una nuova costruzione a [[Torino]] [[Ascanio Vittozzi]] nella centralissima piazza castello. Nel 1597 fece rimodernare il [[castello di Malpaga]] e la [[Chiesa di San Marco (Cavernago)|chiesa di San Marco]], dove affidò al pittore [[Giovan Battista Cavagna]] la [[pala d'altare]] che lo vedeva raffigurato con la famiglia. Si dedicò anche alla bonifica dei territori paludosi per incrementare l'agricoltura con la deviazione di una seriola del lago d'Endine. migliorò anche le funzioni di alcuni mulini diventandone proprietario, nonché di una segheria. Non trascurò anche l'aspetto culturale, fu infatti amico della poetessa [[Veronica Franco]] che, alla morte del fratello gli dedicò una poesia.<ref>{{cita|Medolago|p. 9}}.</ref>