Rete neurale artificiale: differenze tra le versioni
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L'ampia varietà di modelli non può prescindere dal costituente di base, il neurone artificiale proposto da [[Warren McCulloch|W.S. McCulloch]] e [[Walter Pitts]] in un famoso lavoro del [[1943]]: ''A Logical Calculus of the Ideas Immanent in Nervous Activity'' (Un calcolo logico delle idee immanenti ad un'attività nervosa),<ref>{{cita libro|autore=W. McCulloch, W. Pitts|titolo=A Logical Calculus of Ideas Immanent in Nervous Activity|anno=1943|editore=Bulletin of Mathematical Biophysics|pp=5:115–133}}.Ripubblicato in: [https://www.cs.cmu.edu/~./epxing/Class/10715/reading/McCulloch.and.Pitts.pdf "A Logical Calculus of the Ideas Immanent in Nervous Activity"]. With [[Walter Pitts]]. In: ''Bulletin of Mathematical Biophysics'' Vol 5, pp 115–133.</ref> il quale schematizza un combinatore lineare a soglia, con dati binari multipli in entrata e un singolo dato binario in uscita: un numero opportuno di tali elementi, connessi in modo da formare una rete, è in grado di calcolare semplici [[Funzione booleana|funzioni booleane]].
Le prime ipotesi di apprendimento furono introdotte da [[Donald Olding Hebb|D. O. Hebb]] nel libro del [[1949]]: ''The Organization of Behaviour'' (L'organizzazione del comportamento),<ref>{{cita libro|titolo=The Organization of Behaviour|url=https://archive.org/details/organizationofbe00hebbrich|anno=1949|autore=D. O. Hebb|editore=John Wiley & Sons|isbn=978-0-471-36727-7}}</ref> nel quale vengono proposti collegamenti con i modelli complessi del cervello.
Nel [[1958]], [[János Neumann|J. Von Neumann]] nella sua opera ''The Computer and the Brain'',<ref>{{cita libro|titolo=Il computer e il cervello|autore=John Von Neumann|editore=Bompiani|anno=1999}}</ref> esamina le soluzioni proposte dai precedenti autori sottolineando la scarsa precisione che queste strutture possedevano per potere svolgere operazioni complesse.
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