Fuoco Santo: differenze tra le versioni

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== Critiche e opposizione ==
Nel 1009, il [[Califfato|califfo]] [[fatimide]] [[Al-Hakim|Al-Hakim bi-Amr Allah]] ordinò la [[Distruzione della Chiesa del Santo Sepolcro|distruzione del Santo Sepolcro]] e dei suoi edifici associati, apparentemente oltraggiato da quella che considerava la frode praticata dai monaci nella "miracolosa" discesa del Fuoco Santo. Il cronista Yahia scrisse che "sono state risparmiate solo quelle cose che erano troppo difficili da demolire". Le [[Processione|processioni]] furono proibite e pochi anni dopo tutti i conventi e le chiese in Palestina sarebbero stati distrutti o confiscati.<ref name="Ousterhout">Robert Ousterhout, "Rebuilding the Temple: Constantine Monomachus and the Holy Sepulchre" in ''The Journal of the Society of Architectural Historians'', Vol. 48, N. 1 (marzp 1989), pp.
66–78.</ref> Nel 1238 [[papa Gregorio IX]] denunciò il Fuoco Santo come una frode e proibì ai [[francescani]] di partecipare alla cerimonia.<ref>{{Cita news|url=http://www.thetablet.co.uk/article/3458|titolo=Sparks from the Holy Fire|data=3 maggio 2003|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120214095212/http://www.thetablet.co.uk/article/3458|dataarchivio=14 febbraio 2012}}</ref> Allo stesso modo, molti cristiani non sono rimasti convinti dall'evento.<ref>{{Cita libro|autore=Hunt Janin|titolo=Four Paths to Jerusalem: Jewish, Christian, Muslim, and Secular Pilgrimages, 1000 BCE to 2001 CE|url=https://archive.org/details/fourpathstojerus0000jani|ed=illustrated|data=1 gennaio 2002|editore=McFarland|p=[https://archive.org/details/fourpathstojerus0000jani/page/77 77]|ISBN=9780786412648}}</ref> Secondo Shihab al-Din al-Qarafi, il sovrano [[Ayyubidi|ayyubide]] del XIII secolo Al-Muazzam Turanshah (r. 1249-1250) è menzionato per aver scoperto la frode del Fuoco Santo; tuttavia, avrebbe permesso ai monaci di continuare la loro frode in cambio di denaro.<ref>{{Cita libro|autore=Diego R. Sarrió Cucarella|titolo=Muslim-Christian Polemics across the Mediterranean: The Splendid Replies of Shihāb al-Dīn al-Qarāfī, Parts 684-1285|data=8 January 2015|editore=BRILL|p=61|ISBN=9789004285606}}</ref> Il viaggiatore ottomano [[Evliya Çelebi]] (1611–1682) disse che un monaco nascosto aveva fatto gocciolare [[nafta]] da una giara di zinco lungo una catena.<ref name="Jerusalem">''[[Gerusalemme: la biografia|Jerusalem: The Biography]]'', p. 305, [[Simon Sebag Montefiore]], Weidenfeld & Nicolson, 2011. {{ISBN|978-0-297-85265-0}}</ref> [[Edward Gibbon]] (1737-1794) si espresse senza mezzi termini sul presunto fenomeno nel volume conclusivo di ''[[Declino e caduta dell'Impero romano]]'':<blockquote>Questa pia frode, ideata per la prima volta nel IX secolo, fu devotamente amata dai crociati latini, ed è annualmente ripetuta dal clero delle sette greca, armena e copta, che si impongono ai creduloni spettatori per il proprio beneficio e quello dei loro tiranni.<ref>[[Edward Gibbon]]. ''[[The History of the Decline and Fall of the Roman Empire]]''. Vol. VI. Chapter LVII. [[Everyman's Library]]. p. 34.</ref></blockquote>[[Thomas Tegg]], un inglese del XIX secolo, incluse un resoconto dell'evento nella [[London Encyclopaedia]], pubblicata nel 1828, ipotizzando che l'evento sia puramente naturale e motivato da interessi pecuniari.<ref>[[Thomas Tegg]] (1829). ''[[London Encyclopaedia (1825)|London Encyclopaedia]] Volume 16, page 449, in the article on [https://books.google.com/books?id=J3JMAAAAMAAJ&dq=%22London%20Encyclopaedia%22%20%22holy%20fire%22&pg=PA499#v=onepage&q=%22London%20Encyclopaedia%22%20%22holy%20fire%22&f=false Palestine]''. N. Hailes.</ref>
 
Alcuni greci sono stati critici nei confronti del Fuoco Santo, come [[Adamantios Korais]], che condannò quella che considerava una frode religiosa nel suo trattato "Sulla Santa Luce di Gerusalemme". Definì l'evento "macchinazione di preti fraudolenti" e la luce "empia" di Gerusalemme come "miracolo di profittatori". Nel 2005, in una dimostrazione dal vivo alla televisione greca,<ref>https://www.youtube.com/watch?v=S66f87b05oM</ref> Michael Kalopoulos, autore e storico delle religioni, immerse tre candele nel [[Allotropi del fosforo|fosforo bianco]]. Le candele si accesero spontaneamente dopo circa 20 minuti a causa delle proprietà di autoaccensione del fosforo bianco a contatto con l'aria. Secondo il sito web di Kalopoulos:<blockquote>Se il fosforo viene sciolto in un solvente organico appropriato, l'autoaccensione viene ritardata fino a quando il solvente non è quasi completamente evaporato. Esperimenti ripetuti hanno mostrato che l'accensione può essere ritardata di mezz'ora o più, a seconda della densità della soluzione e del solvente impiegato.</blockquote>Kalopoulos afferma inoltre che reazioni chimiche di questa natura erano ben note nell'antichità, citando [[Strabone]], il quale afferma: "In Babilonia ci sono due tipi di sorgenti di nafta, una bianca e una nera. La nafta bianca è quella che prende fuoco con il fuoco." ([[Geografia (Strabone)|Geographica]] 16.1.15.1-24) Egli afferma inoltre che il fosforo era usato dai maghi [[Babilonia|caldei]] all'inizio del V secolo a.C. e dagli antichi greci, in un modo simile al suo presunto uso oggi da parte del Patriarca ortodosso di Gerusalemme.<ref>{{Cita web|url=http://forum.stirpes.net/orthodox-church/3270-michael-kalopoulos-miracle-holy-light-jerusalem.html#post37609|dataaccesso=24 January 2009}}</ref>