Abate laico: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Nei numerosi concili tenuti in Francia nel VI e nel VII secolo si emanarono decreti contro l'abuso di proprietà della Chiesa. I [[Merovingi]] donavano le terre della Chiesa ai laici, o almeno essi avevano il loro possesso ed uso, benché non la proprietà.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.newadvent.org/cathen/09092a.htm|titolo=Abate laico|lingua=inglese}}</ref> iI re Merovingi avevano inoltre l'abitudine di nominare gli abati dei monasteri che essi stessi fondavano; inoltre molti monasteri si disposero sotto il patronato reale per avere la sua protezione, divenendo così possedimenti della corona.
 
Questa usanza dei governatori Merovingi fu presa come un precedente dai re franchi per ricompensare i laici con le abbazie, o darle ai vescovi ''[[in commendam]]''. [[Carlo Martello]] fu il primo a conferire una vasta proprietà ecclesiastica esistente a laici, amici politici e soldati.<ref name=":0" /> Il vescovo di Magonza [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|Bonifacio]] e più tardi [[Incmaro di Reims]] cercarono di arginare la conseguente perdita di autorità della Chiesa, e anche se Bonifacio tentò di riformare la Chiesa franca, la pratica di conferire abbazie ad abati secolari non fu abolita.