San Vincenzo (Genova): differenze tra le versioni

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|linkStemma = Provincia di Genova-Stemma.svg
|circoscrizione = [[Municipi di Genova|Municipio I Centro Est]]
|quartiere = [[San Vincenzo ]]
|altriQuartieri =
|cap = 16121 - 16122
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=== Toponimo ===
Il quartiere prende il nome dalla [[Chiesa di San Vincenzo (Genova)|omonima chiesa]], oggi sconsacrata, intitolata a [[San Vincenzo di Saragozza]]. Fino alla costruzione delle "[[Mura di Genova#Le Mura Nuove|Mura Nuove]]", nel [[XVII secolo]], era un borgo esterno alla cinta difensiva della città chiamato "Borgo di Bisagno", poiché si trovava a poca distanza dall'[[Bisagno|omonimo torrente]].
Il quartiere San Vincenzo si trova
A due passi dal centro comprende la via San Vincenzo la stazione brignole via cesarea diciamo la parte in basso di via venti
Non è compresa nel quartiere di portoria nonostante si trovi a due passi dal centro
 
=== Territorio ===
Storicamente il [[sestiere (Genova)|sestiere]] di San Vincenzo fu creato dopo la costruzione delle mura seicentesche e comprendeva tutta l'area a levante compresa tra la cinta muraria cinquecentesca e le Mura Nuove. Era quindi un territorio molto vasto che oltre alla piana sulla sponda destra del Bisagno comprendeva anche l'area collinare che oggi forma il quartiere di [[Castelletto (Genova)|Castelletto]].
 
Con la costituzione delle circoscrizioni, l'area di Castelletto fu staccata e il nucleo urbano del quartiere di San Vincenzo rimaseaccorpato a sequello di [[Portoria]], altro storico sestiere cittadino, creando la circoscrizione di "Portoria", suddivisa nelle "unità urbanistiche" di "San Vincenzo"<ref>Comprendente oltre alla zona di San Vincenzo propriamente detta anche il cuore dell'antico sestiere di Portoria.</ref> e "[[Carignano (Genova)|Carignano]]", ed oggi compresa nel [[Municipi di Genova|Municipio I Centro Est]].
Portoria si fondo con il quartiere di castelletto che poi si staccò nuovamente
 
La zona di San Vincenzo propriamente detta comprende l'area in sponda destra del Bisagno un tempo delimitata dalle due cinte murarie: a ponente quella cinquecentesca, nel tratto tra la porta dell'Acquasola (attuale [[Piazza Corvetto (Genova)|Piazza Corvetto]]) e le mura delle Cappuccine, che ancora oggi delimita il quartiere verso Portoria e Carignano, a levante le "Mura Nuove", affacciate sul Bisagno con il grande terrapieno delle "[[Fronti Basse sul Bisagno|Fronti Basse]]", in cui si aprivano le porte Pila e Romana, sulle strade dirette a levante. Oggi, con la scomparsa delle "Fronti Basse", demolite verso la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], l'asse di via Fiume e via Brigata Liguria delimita l'area di San Vincenzo da quella della [[Foce (Genova)|Foce]].
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== Demografia ==
L'"unità urbanistica" di San Vincenzo, che come detto non comprende anche l'antico sestiere di [[Portoria]], ha una popolazione di 10.0005323 abitanti (al 31 dicembre 2010<ref name="statistica_genova">{{Cita web |url=http://www2.comune.genova.it/servlets/resources?contentId=494416&resourceName=allegato2 |titolo=Notiziario statistico della città di Genova 1/2011 |accesso=10 settembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303235251/http://www2.comune.genova.it/servlets/resources?contentId=494416&resourceName=allegato2 |urlmorto=sì }}</ref>).
 
I dati storici disponibili riguardano la ex circoscrizione di Portoria nel suo complesso, con le due unità urbanistiche di S.Vincenzo e [[Carignano (Genova)|Carignano]]. La storia demografica della ex circoscrizione risente delle vicissitudini urbanistiche della zona. La popolazione, 35.877 abitanti al primo [[censimento]] del 1861, sale a 40.260 nel 1901, dato che rappresenta il "massimo storico". Da allora, con la trasformazione di questi antichi quartieri popolari in un'area destinata a centri direzionali e attività del terziario, ha inizio un leggerovistoso calo demografico. Gli abitanti, ancora 35.007 nel 1936, si riducono a 20.021 nel 1961,<ref name="demografia">Comune di Genova - Ufficio Statistica, Atlante demografico della città, luglio 2008.</ref> fino agli attuali 1812.000331, di cui 5.323, come già accennato, nella sola unità urbanistica di San Vincenzo.<ref name="statistica_genova"/>
 
== Storia ==
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==== Via XX Settembre ====
{{Vedi anche|Via XX Settembre (Genova)}}
Sebbene non fa parte del quartiere di san Vincenzo via venti settembre si trova esattamente a due passi da questo quartiere
Fu costruita nell'ultimo decennio dell'Ottocento, rettificando ed ampliando il percorso di [[Via Giulia (Genova)|via Giulia]] e via della Consolazione, per realizzare una nuova viabilità verso il levante, che fino ad allora aveva sbocchi inadeguati. La denominazione della nuova strada fu all'epoca oggetto di accese discussioni, finché prevalse la volontà di numerosi cittadini di vedere riconosciuta con questa intitolazione la storica data della [[Presa di Roma]]. Il tratto di strada che interessa il quartiere di S. Vincenzo (dal Ponte Monumentale a via Fiume), pur non avendo il sontuoso aspetto della parte compresa tra [[Piazza De Ferrari]] e il Ponte Monumentale, caratterizzata da alti [[portico|portici]] con [[pavimento alla veneziana]], è ugualmente fitto di eleganti e prestigiosi negozi, che fanno della via una delle mete cittadine più frequentate per gli [[shopping|acquisti]] e il passeggio. All'epoca della sua apertura, la strada, ampia, rettilinea e affiancata da palazzi di altezza inusuale per i tempi, rappresentò una vera novità per i genovesi, abituati a muoversi tra angusti [[vicolo|vicoli]]. Il concorso per la costruzione della nuova strada fu bandito nel 1883, dopo un dibattito quasi ventennale, e solo nel 1887 fu approvato il progetto di [[Cesare Gamba]]. I lavori iniziarono nel 1892. Per prima fu realizzata la parte inferiore, con la risistemazione della ex via della Consolazione, terminata l'anno successivo; la strada fu inaugurata il 18 gennaio 1896. La realizzazione dei palazzi affacciati sulla via sarebbe stata completata solo nel 1913. Tutti gli edifici preesistenti, tranne la chiesa della Consolazione e l'annesso convento, furono abbattuti e sostituiti da nuovi palazzi, costruiti per la prima volta a Genova in [[cemento armato]].<ref name="lepietremare"/><ref name="fosca"/><ref name="sagep">F. Caraceni Poleggi, Genova - Guida Sagep, 1984.</ref>
 
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Nel 1949 le due arcate laterali, decorate con statue di Nino Servettaz, vennero dedicate ai [[Resistenza italiana#I caduti della Resistenza e le vittime della repressione nazifascista|caduti per la libertà]]: alcune [[epigrafe|epigrafi]] ricordano i nomi dei caduti della [[Resistenza italiana|Resistenza]], l'atto di resa delle truppe tedesche del generale Meinhold al [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] ligure (25 aprile 1945) e il testo della motivazione con cui nel 1947 venne concessa a Genova la [[medaglia d'oro della Resistenza]].<ref name="vie_di_portoria"/><ref name="TCI">Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Liguria, 2009</ref><ref>[http://www.fosca.unige.it/gewiki/index.php/Ponte_Monumentale Il Ponte Monumentale sul sito www.fosca.unige.it/]</ref><ref>[http://www.liguri.net/lepietremare/via-XX-Settembre/index.htm Il Ponte Monumentale sul sito www.liguri.net/] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110518133242/http://www.liguri.net/lepietremare/via-XX-Settembre/index.htm |data=18 maggio 2011 }}</ref>
 
==== Palazzi di Sanvia VincenzoXX Settembre ====
[[File:Genova-Via XX Settembre.JPG|thumb|Via XX Settembre da via [[Luigi Cadorna|Cadorna]]; in primo piano il “Palazzo delle Cupole“]]
La lunga arteria aperta nell'ultimo scorcio dell'Ottocento è divisa in due dal Ponte Monumentale gli edifici al inizio ossia a levante appartengono a San Vincenzo i successivi a Via venti infatti : gli edifici della parte superiore sono dotati di portici ed architettonicamente più eleganti, mentre nella parte di levante prevalgono strutture in [[Calcestruzzo armato|cemento armato]], innovative per l'epoca, arricchite dadalle decorazioni tipiche del [[Art Nouveau|liberty]], che caratterizza gran parte delle nuove aree centrali della città, oppure da elementi tradizionali, ispirati all'[[architettura manierista]] o al [[gotico]] fiorentino. Gli edifici più interessanti sono quelli sul lato sud della strada.<ref name="lepietremare">[http://www.liguri.net/lepietremare/via-XX-Settembre/index.htm Via XX Settembre sul sito www.liguri.net] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110518133242/http://www.liguri.net/lepietremare/via-XX-Settembre/index.htm |data=18 maggio 2011 }}</ref><ref name="TCI"/><ref name="Ricchetti">Mauro Ricchetti, "Liguria sconosciuta - itinerari insoliti e curiosi", Rizzoli, Milano, 2002, ISBN 88-7423-008-7</ref>
 
 
 
* '''Palazzo “delle Cupole”''', civ. 2. Situato all'angolo di via Brigata Liguria, lato sud, fu costruito tra il 1905 e il 1909 su disegno di [[Dario Carbone (ingegnere)|Dario Carbone]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/dario-carbone_%28Dizionario-Biografico%29/ Biografia di Dario Carbone sul sito dell'Enciclopedia Treccani]</ref>. Costruito interamente in cemento armato, anche nelle strutture verticali, ha la facciata decorata con motivi tipici dello stile liberty. È caratterizzato da quattro torri angolari, sormontate da cupole.<ref name="lepietremare"/><ref name="fosca">[http://www.fosca.unige.it/gewiki/index.php/Via_XX_Settembre Via XX Settembre sul sito www.fosca.unige.it]</ref>