Massimo Scaligero: differenze tra le versioni

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Scaligero iniziò a scrivere per la stampa fascista fin da giovane età. Scaligero enunciò la sua prospettiva esoterica in una prima opera magna, un libro del 1939 intitolato “''La Razza di Roma''”. La sua proposizione d’apertura si riferiva alla “nostra posizione razzista” come ad una specifica forma del razzismo italiano. Denunciando “il materialismo delle società democratiche”, Scaligero caratterizzava l’italiana come 'una razza destinata alla vittoria', con il regime fascista consolidante 'il razzismo in un senso vero e superiore'.
 
L'accademico americano Peter Staudenmaier ha dedicato nel 2010 la sua tesi di dottorato, universitariointitolata che''Between haOccultism dedicatoand Fascism: Anthroposophy and the Politics of Race and Nation in Germany and Italy, 1900-1945'' ed ora pubblicata in un importantevolume studioedito da Brill, all'antroposofia ed ai suoi rapporti fracon nazismo, fascismoe ed esoterismofascismo, ha definito Massimo Scaligero una "figura ignominiosa" per la sua intensa attività di propaganda [[razzismo|razzista]] ed [[antisemitismo|antisemita]] al servizio del regime.<ref>Peter Staudenmaier, Between Occultism and Nazism: Anthroposophy and the Politics of Race in the Fascist Era", Aries Book, Brill, 2014</ref> Collaborò con articoli alla rivista di regime ''[[La difesa della razza]]'' .
 
Il suo nome compare nell'elenco tra i 330 presunti aderenti al ''Manifesto della Razza'' creato da Franco Cuomo e contenuto nel suo libro ''I Dieci – Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il Manifesto della razza''. L'elenco – a detta di Cuomo – si propone l'obiettivo di censire, per la prima volta, di censire i "razzisti italiani"<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=I Dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il manifesto