Conclave: differenze tra le versioni

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Nel [[XII secolo]], a partire dal [[Concilio Lateranense III]] indetto da [[Papa Alessandro III|Alessandro III]], si stabilì nel [[diritto canonico]] che fosse sufficiente la sola validità dell'elezione: infatti [[Adriano V]] (1276) e [[Urbano VII]] (1590) non fecero in tempo a essere né consacrati né incoronati, ma non si mette in dubbio che furono il 186º e il 228º papa<ref>Adriano V non era neanche sacerdote.</ref>. Qualche storico sospetta che anche [[papa Giovanni XIV|Giovanni XIV]] (983-984), 138º papa, e [[Celestino IV]] (1241), il 179º papa, non siano stati consacrati.
 
Il [[Concilio di Trento]] (1545-1563), sotto [[Paolo III]], ribadì quanto già sostenuto da quattro secoli, che lo [[Spirito Santo]] scendeva sull'eletto a renderlo Papapapa effettivo non più dal momento della consacrazione ufficiale (che acquisì il carattere di incoronazione formale) com'era stato fino all'XI secolo, ma subito, appena l'eletto accettava l'incarico (a condizione che l'elezione fosse valida).
Per questo, secondo molti teologi della Chiesa, [[Papa Stefano (eletto)|Stefano eletto]] (752) non può essere considerato Papapapa, e invece Adriano V e Urbano VII sì: perché il Papato si era nel frattempo trasformato da ordine sacerdotale distinto (come [[presbiterato]], [[diaconato]] ed [[episcopato]]) in un semplice prolungamento dell'episcopato, in quanto il Papapapa è, essenzialmente, vescovo di Roma.
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* Primi secoli della storia ecclesiastica: il pontefice è eletto dal clero romano o indicato dal predecessore. I vescovi suburbicari ratificano la scelta ed il popolo, per acclamazione, approva o meno il candidato.
* Il canone XV del [[Concilio di Nicea I]] (325 d.C.) introduce il divieto per i diaconi, i presbiteri ed i vescovi, di trasferirsi da una diocesi ad un'altra. Ciò viene interpretato in modo da vietare ai vescovi e al clero non romano l'accesso al soglio pontificio. Quest'interpretazione fu spesso disattesa (ad esempio, con [[Papapapa Formoso]]) e poi rigettata. Il canone fu, poi, formalmente e sostanzialmente, abolito.
* [[Giustiniano]] (527-565) nel [[557]] (l'anno dopo l'elezione di [[Pelagio I]]) sottomette l'elezione del papa all'approvazione imperiale, senza la quale l'eletto non può essere consacrato. Rimarrà in vigore, anche se non confermata ufficialmente, fino al 731 (Gregorio III)<ref>{{treccani|papato_(Enciclopedia-Italiana)|Papato}}</ref>. [[Giustiniano II Rinotmeto|Giustiniano II]] stabilisce che la richiesta di approvazione debba essere presenta all'[[Esarcato d'Italia|esarca d'Italia]], il plenipotenziario dell'imperatore nella penisola. L'Esarcato rimane in essere fino all'anno [[751]].
* In seguito il papa è eletto dal clero e dal popolo romano sotto il controllo del potere civile o della pressione di fazioni politiche.
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==== Preghiera per il nuovo Pontefice e ossequio dei cardinali ====
Dopo la vestizione con i paramenti papali, il neoeletto ritorna nella Cappella Sistina e siede alla cattedra. Il cardinale decano invita il nuovo Papapapa, «eletto alla [[Cattedra di Pietro]]», a rileggere un passo del [[Vangelo secondo Matteo|vangelo di Matteo]]<ref>[[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] {{Cita passo biblico|Mt|16,13-19}}</ref>, con il quale Cristo promise a [[San Pietro|Pietro]] e ai suoi successori il primato del ministero apostolico.
 
Dopo la lettura evangelica e la preghiera per il nuovo Papapapa, i cardinali si accostano al Sommo Pontefice per prestargli l'atto di ossequio e di obbedienza. Infine viene intonato il canto del ''[[Te Deum]]''.<ref>{{Cita web|url= http://www.conclave.name/preghiere.php?id=proclamazione|titolo=La Proclamazione del Romano Pontefice Eletto - ''Ordo rituum Conclavis'', nn. 58-73|sito=Il Conclave|accesso=19 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/K43qm |dataarchivio = 13 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref> A questo punto il conclave è ufficialmente terminato.
 
=== Annuncio dell'elezione ===
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[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], con la ''[[Universi Dominici Gregis]]'' del [[1996]], pur confermando le modalità essenziali in vigore, ha stabilito quale alloggio per i cardinali in clausura la ''[[Domus Sanctae Marthae]]'', sempre in Vaticano, laddove in precedenza venivano adattate allo scopo diverse sale dei palazzi apostolici, spesso poco funzionali e confortevoli. Lo stesso Wojtyła ha inoltre proibito l'elezione per acclamazione e per compromesso (forme ormai comunque in disuso da alcuni secoli), recuperando infine il ruolo dei cardinali che hanno già compiuto ottant'anni: la loro funzione, però, è semplicemente spirituale. Partecipano, infatti, solo alle fasi preliminari dell'elezione e guidano le preghiere della [[Chiesa (comunità)|Chiesa Universale]].
 
[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]], con il ''[[motu proprio]]'' ''De Aliquibus Mutationibus'' dell'11 giugno [[2007]] e con il ''motu proprio Normas Nonnullas'' del 22 febbraio [[2013]], ha apportato alcune modifiche alla costituzione del 1996: una di queste sancisce che la maggioranza dei voti per l'elezione del Papapapa deve essere pari ai due terzi dei cardinali votanti per tutti gli scrutini. A partire dal 34º scrutinio (o 35º se si era votato anche il giorno di apertura del Conclaveconclave) si deve procedere al [[ballottaggio]] tra i due nomi che nell'ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti: l'elezione avviene sempre con maggioranza di almeno i due terzi dei cardinali con voce attiva, dai quali vanno esclusi i due cardinali che sono al ballottaggio. Si è così rettificata la norma sancita da Giovanni Paolo II<ref>Giovanni Paolo II, Costituzione apostolica ''Universi Dominici gregis'', n. 75</ref>, ma già paventata da papa Paolo VI<ref>Paolo VI, [[costituzione apostolica]] ''Romano Pontifici Eligendo'', n. 76, ultime righe</ref>, che prevedeva una riduzione del quorum alla maggioranza assoluta a partire dal 34º o 35º scrutinio, previo esplicito consenso dei Cardinali elettori. Tale eventualità non si è comunque mai verificata, poiché il conclave del 2005 (l'unico celebrato secondo l'originaria costituzione gianpaolina) portò all'elezione del papa già al quarto scrutinio.
 
== Elenco dei conclavi degli ultimi 150 anni ==
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== Statistiche ==
Da [[papa Clemente XIV]] (1769) a [[papa Giovanni Paolo I]] (1978), tutti i papi eletti erano al loro primo conclave, infatti eranoessendo stati elevati alla porpora cardinalizia dal loro immediato predecessore.
 
== Note ==
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* Paolo Francia, ''Il conclave'', Geper, Bologna, 2005.
* Rudj Gorian, ''Le gazzette sul conclave (1724-1779). Analisi di una tipologia di periodici veneziani'', Marcianum Press, Venezia, 2007. ISBN 978-88-89736-17-3
* Agostino Paravicini Bagliani, "''Morte e elezione del papa. Norme, riti e conflitti. Il Medioevo'', Viella, Roma, 2013. ISBN 9788867280360
* Calendario Pontificio