Cees Nooteboom: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = CeesCornelis Johannes Jacobus Maria
|Cognome = Nooteboom
|PostCognome = detto '''Cees Nooteboom'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = L'Aia
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}}
 
La sua opera comprende lavori di poesia, narrativa, drammaturgia, commedia e cronaca di viaggio tradotti in più di trenta lingue, e per lai quale ha ricevuto riconoscimenti di valore fra cui più d'una candidatura al [[Premio Nobel|Nobel]]. Come giornalista, ha seguito come testimone tre momenti cruciali del secondo Novecento: l'[[Rivoluzione ungherese del 1956|invasione di Budapest]] nel 1956, la contestazione del [[Maggio francese]] nel 1968 e la [[Muro di Berlino#La caduta|caduta del muro di Berlino]] nel 1989<ref name="treccani">{{cita web|lingua=|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cees-nooteboom/|titolo=Nooteboom, Cess|editore=''Treccani.it''|accesso=23 agosto 2013|autore=}}</ref><ref name="repubblica">{{cita web|lingua=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/04/cees-nooteboom.html|titolo=Cees Nooteboom|editore=''Repubblica''|accesso=23 agosto 2013|autore=Benedetta Marietti}}</ref>.
 
== Biografia ==
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[[File:Eindhoven-Kanaalstraat-8.jpg|thumb|Una vecchia sede del ''Gymnasium Augustinianum'']]
 
Cees Nooteboom nacqueè nato da Hubertus Nooteboom e da Johanna Pessers. Oltre ai due genitori e a Cees, la famiglia comprendeva anche Hanneke, le figlia di un anno più grande di Cees, e Huub, nato nel 1940. Giovanissimo, lo scrittore visse l'esperienza dell'invasione nazista dell'Olanda e i bombardamenti della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] sul campo di aviazione di [[Leidschenveen-Ypenburg|Ypenburg]], ai margini meridionali della città di del[[Ll'Aia|L’Aia]]. La guerra gli lasciò anche la ferita familiare dovuta all'abbandono del padre, che si risposò nel 1944 e generò un figlio in seconde nozze, Hugo, prima di morire nella primavera dell'anno successivo in conseguenza delle ferite riportate in un bombardamento tedesco. Quando la guerra finì, la madre radunò la famiglia e con essa si trasferì a [[Tilburg]]<ref name="WS">{{cita web|lingua=en|url=http://www.ceesnooteboom.com/?cat=7&lang=en|titolo=Cees Nooteboom - Biography|editore=''Nooteboom Website''|accesso=23 agosto 2013|autore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181118122828/http://www.ceesnooteboom.com/?cat=7&lang=en|dataarchivio=18 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
 
L'istruzione superiore di Nooteboom fu discontinua, ma nonostante l'irregolarità del percorso il giovane studiò con profitto in particolare le lingue classiche e la storia dell'arte, considerate dallo scrittore determinanti nella sua crescita culturale<ref>«Non riesco a immaginare la mia vita senza il Greco e il Latino. Sarei diventato qualcun altro.» {{cita web|lingua=en|url=http://www.ceesnooteboom.com/?cat=7&lang=en|titolo=Cees Nooteboom - Biography|editore=''Nooteboom Web site''|accesso=23 agosto 2013|autore=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181118122828/http://www.ceesnooteboom.com/?cat=7&lang=en|dataarchivio=18 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Nooteboom frequentò dapprima il Sint Odulphus Lyceum di Tilburg, poi si spostò a [[Venray]] proseguendo la formazione nel convitto di un istituto cattolico gestito dai frati [[francescani]], il Gymnasium Immaculatae Conceptionis, dove seguì il secondo e il terzo anno. Il quarto anno ebbe luogo presso un Liceo Cattolico Romano di [[Hilversum]], città dell'[[Olanda settentrionale]], dove si era trasferito con la madre. Il corso di studi si concluse all'Augustinianum<ref name="WS"/>, un monastero augustiniano[[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]] di [[Eindhoven]]<ref name="britannica">{{cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/417916/Cees-Nooteboom |titolo=Cees Nooteboom|editore=''Enciclopaedia Britannica''|accesso=23 agosto 2013|autore=}}</ref>.
 
===Maturità===
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[[File:Amsterdam Wibautstraat De Volkskrant 001.JPG|thumb|left|upright=0.8|La sede del ''de Volkskrant'']]
 
Dopo aver conseguito il diploma, Nooteboom lavorò diin banca a Hilversum e svolse altri lavori impiegatizi. Agli inizi degli anni cinquanta viaggiò in autostop girando per la penisola scandinava e visitando la parte meridionale della Francia – vicende che sarebbero state riprese nella sua prima opera di narrativa. Per amore di una ragazza, si arruolò come mozzo su una nave diretta in Sud [[America meridionale]], ulteriore esperienza da cui trasse spunto per le sue cronache di viaggi<ref name="repubblica "/>. Poi, nel 1954, si stabilì ad [[Amsterdam]] e tre anni dopo si sposò con Fanny Lichtveld. Esordì nel giornalismo nel 1956, scrivendo sul quotidiano ''Het Parool'' dell'ingresso delle truppe sovietiche a Budapest, e in seguito coi suoi scritti collaborò alla rivista ''Elseviers Weekblad''.
 
[[File:Safranski.jpg|thumb|upright=0.6|Rüdiger Safranski]]
 
Nel decennio successivo lavorò come giornalista e inviato al ''de Volkskrant'', ed ebbe l'opportunità di seguire le evoluzioni sociali del periodo, con particolare riguardo al Maggio francese. L'inquietudine esistenziale lo spinse a scegliere la dimensione del viaggio, che avrebbe seguito per tutta la vita<ref name="WS"/><ref>«Per scrivere è necessaria una certa conoscenza del mondo. Per questo ho iniziato a viaggiare.» In {{cita web|lingua=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/04/cees-nooteboom.html|titolo=Cees Nooteboom|editore=''Repubblica''|accesso=23 agosto 2013|autore=Benedetta Marietti}}</ref>. Le esperienze maturate resero così possibili nel tempo i suoi ''reportage'' da Iran, Gambia, Germania, Giappone, Inghilterra, Madeira, Malesia<ref name="britannica"/>, Marocco, India e Tunisia; e lo portarono a determinare l'importanza fondamentale che la cultura araba ha avuto nel superamento del Medioevo, nella fioritura del Rinascimento e perciò nella fisionomia dell'Europa moderna; e a indicare la necessità di ricomporre il dissidio fra Occidente e mondo arabo<ref>«Oggi occidentali e arabi sono sopraffatti dall'ignoranza reciproca. Bisognerebbe imparare a conoscerci di più. Non approvo l'estremismo islamico ma anche noi dovremmo fare più attenzione quando ci autodefiniamo paladini della libertà. Libertà di cosa?» In {{cita web|lingua=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/11/04/cees-nooteboom.html|titolo=Cees Nooteboom|editore=''Repubblica''|accesso=23 agosto 2013|autore=Benedetta Marietti}}</ref>. Il 1989 lo vide a [[Berlino]], dove lo scrittore entrò in relazione col filosofo Rüdiger Safranski e con una cerchia di artisti fra i quali il pittore Max Neumann<ref name="WS"/>. Nei tre decenni sessanta-ottantatra i [[anni 1960|Sessanta]] e gli [[anni 1980|Ottanta]], Nooteboom scrisse anche delle sue avventure di viaggio sui periodici ''Avenue'' ed ''Elsevier''<ref name="britannica"/>.
 
Il matrimonio con Fanny Lichtveld si ruppe nel 1964. Successivamente, dal 1965 al 1979 Nooteboom condusse una relazione con la cantante connazionale Liesbeth List, a cui dedicò dei versi. Dal 1970, quando è nel suo Paese lo scrittore abita nella città vecchia di Amsterdam, in una casa del primo Settecento<ref name="WS"/>. Altrimenti trascorre lunghi periodi nell'isola spagnola di [[Minorca]]<ref name="repubblica "/>.