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[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]], con il ''[[motu proprio]]'' ''De Aliquibus Mutationibus'' dell'11 giugno [[2007]] e con il ''motu proprio Normas Nonnullas'' del 22 febbraio [[2013]], ha apportato alcune modifiche alla costituzione del 1996: una di queste sancisce che la maggioranza dei voti per l'elezione del papa deve essere pari ai due terzi dei cardinali votanti per tutti gli scrutini. A partire dal 34º scrutinio (o 35º se si era votato anche il giorno di apertura del conclave) si deve procedere al [[ballottaggio]] tra i due nomi che nell'ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti: l'elezione avviene sempre con maggioranza di almeno i due terzi dei cardinali con voce attiva, dai quali vanno esclusi i due cardinali che sono al ballottaggio. Si è così rettificata la norma sancita da Giovanni Paolo II<ref>Giovanni Paolo II, Costituzione apostolica ''Universi Dominici gregis'', n. 75</ref>, ma già paventata da papa Paolo VI<ref>Paolo VI, [[costituzione apostolica]] ''Romano Pontifici Eligendo'', n. 76, ultime righe</ref>, che prevedeva una riduzione del quorum alla maggioranza assoluta a partire dal 34º o 35º scrutinio, previo esplicito consenso dei Cardinali elettori. Tale eventualità non si è comunque mai verificata, poiché il conclave del 2005 (l'unico celebrato secondo l'originaria costituzione gianpaolina) portò all'elezione del papa già al quarto scrutinio.
 
== Elenco dei conclavi degli ultimi 160150 anni ==
{{vedi anche|Lista delle elezioni papali}}