Guerra d'indipendenza turca: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Caduta dell'Impero ottomano}}
[[File:British_occupation_troops_marching_in_Beyoglu.jpg|miniatura|L'occupazione Alleata di Costantinopoli]]
[[File:Greek_army_Smyrne_1919.jpg|miniatura|Truppe greche marciano sulla strada costiera d'Izmirdi Smirne, maggio 1919.]]
Il 30 ottobre 1918 venne firmato l'[[Armistizio di Mudros]] tra l'[[Impero ottomano]] e gli [[Alleati della prima guerra mondiale]], portando a termine le ostilità nel [[teatro mediorientale della prima guerra mondiale]]. Il trattato garantiva agli Alleati il diritto di occupare i forti che controllavano lo Stretto dei [[Dardanelli]] ed il [[Bosforo]]; e il diritto di occupare "in caso di disordine" qualsiasi territorio in caso di minaccia alla sicurezza.<ref>Mango, ''Atatürk'', cap. 10: Figures on a ruined landscape, pp. 157–85.</ref><ref>Erickson, ''Ordered To Die'', cap. 1.</ref> [[Somerset Gough-Calthorpe|Somerset Arthur Gough-Calthorpe]]—il firmatario britannico dell'Armistizio di Mudros - dichiarò la posizione pubblica della [[Triplice intesa|Triplice Intesa]] di non avere intenzione di smantellare il governo dell'Impero ottomano o di metterlo sotto occupazione militare "occupando [[Costantinopoli]]".<ref>Nur Bilge Criss, ''Istanbul under Allied Occupation 1918–1923'', p. 1</ref> Tuttavia, smantellare il governo ottomano e dividere l'Impero ottomano tra le nazioni alleate era stato un obiettivo dell'Intesa dall'inizio della guerra.<ref>Paul C. Helmreich, ''From Paris to Sèvres: The Partition of the Ottoman Empire at the Peace Conference of 1919-1920'', Ohio University Press, 1974 {{ISBN|0-8142-0170-9}}</ref>
 
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Il 19 gennaio 1919 si tenne per la prima volta la [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi]], un incontro delle nazioni Alleate che stabilì i termini di pace per le [[potenze centrali]] sconfitte, compreso l'Impero ottomano.<ref>{{Cita libro|nome=Will|cognome=Kaufman|autore2=Macpherson, Heidi Slettedahl|titolo=Britain and the Americas: Culture, Politics, and History|anno=2007|editore=ABC-CLIO|p=696|ISBN=978-1-85109-431-8}}</ref> In quanto organo speciale della Conferenza di Parigi, venne istituita la "Commissione interalleata per i mandati in Turchia" per perseguire i trattati segreti che avevano firmato tra il 1915 e il 1917.<ref>Le attività della commissione sono riportate in Henry Churchill King, Charles Richard Crane ([[Commissione King-Crane]]), "''Report of American Section of Inter-allied Commission of Mandates in Turkey''" pubblicato da American Section nel 1919.</ref> Tra gli obiettivi c'era un nuovo impero ellenico basato sulla [[Megali Idea]]. Ciò venne promesso dal primo ministro britannico [[David Lloyd George]] alla Grecia.<ref>Erickson, ''Ordered To Die'', cap. 8, storia estesa nella sezione Costi.</ref> L'Italia cercò il controllo della parte meridionale dell'Anatolia ai sensi dell'[[Accordi di San Giovanni di Moriana|accordo di San Giovanni di Moriana]]. La Francia si aspettava di esercitare il controllo su Hatay, sul Libano e sulla Siria e voleva anche il controllo su una parte dell'Anatolia sud-orientale sulla base dell'[[accordo Sykes-Picot]]. La Francia firmò l'[[Accordi franco-armeni|accordo franco-armeno]] e promise la realizzazione di uno stato armeno nella regione del Mediterraneo in cambio della [[Légion arménienne|legione armena francese]].<ref>[[Richard G. Hovannisian]], ''Armenia on the Road to Independence'', 1967.</ref>
 
Nel frattempo, i paesi Alleati continuarono a rivendicare porzioni dell'Impero ottomano in rapido declino. Le forze britanniche con base in Siria occuparono [[Maraş]], [[Urfa]] e [[Distretto di Birecik|Birecik]], mentre le forze francesi si imbarcarono su cannoniere ed inviarono truppe nei porti del [[Mar Nero]] di [[Zonguldak]] e [[Karadeniz Ereğli]], controllando la regione di estrazione del carbone in Turchia. Alla Conferenza di pace di Parigi, le rivendicazioni contrastanti dell'[[Anatolia|Anatolia occidentale]] da parte delle delegazioni greche e italiane portarono la Grecia a sbarcare l'ammiraglia della [[Marina Greca|Marina greca]] a [[Smirne]], portando la delegazione italiana ad uscire dai colloqui di pace. Il 30 aprile, l'Italia rispose alla possibile idea dell'incorporazione greca dell'Anatolia occidentale inviando anch'essa una nave da guerra a Smirne (Izmir) come dimostrazione di forza contro la campagna greca. Una grande forza italiana sbarcò anche ad [[Adalia]]. Con la delegazione italiana assente dai colloqui di pace di Parigi, la [[Regno Unito|Gran Bretagna]] fu in grado di influenzare la [[Terza Repubblica francese|Francia]] a favore della Grecia e alla fine la Conferenza autorizzò lo sbarco delle truppe greche sul territorio anatolico.
 
La campagna greca dell'Anatolia occidentale iniziò il 15 maggio 1919, quando le truppe greche iniziarono a sbarcare a Smirne. Per la popolazione musulmana della città, il giorno è segnato dal "primo proiettile" sparato da [[Hasan Tahsin]]<ref group="Nota">Il fuoco di Mehmet Çavuş contro i francesi a Dörtyol era sconosciuto in passato. Ma il fuoco di Hasan Tahsin fu il primo proiettile sul fronte occidentale</ref> al portabandiera greco alla testa delle truppe, l'omicidio a colpi di baionetta del [[Miralay]] Fethi Bey per aver rifiutato di urlare "Zito [[Eleutherios Venizelos|Venizelos]]" (che significa "lunga vita a Venizelos") e l'uccisione e il ferimento di soldati turchi disarmati nella [[caserma]] principale della città, così come di 300–400 civili. Le truppe greche si trasferirono da Smirne verso le città della penisola di Karaburun, a [[Selçuk]], situata a cento chilometri a sud di Smirne in una posizione chiave che comanda la fertile valle del fiume [[Küçük Menderes]], e a [[Menemeni]] verso nord.
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Le forti misure prese contro i nazionalisti dal governo ottomano crearono una nuova fase distinta. Mustafa Kemal inviò una nota ai governatori e ai comandanti delle forze, chiedendo loro di attuare l'elezione dei delegati per unirsi alla GAN, che si sarebbe riunita ad Ankara. Mustafa Kemal fece appello al mondo islamico, chiedendo aiuto per assicurarsi che tutti sapessero che stava ancora combattendo in nome del sultano, che era anche il califfo. Dichiarò di voler liberare il califfo dagli Alleati. Vennero fatti piani per organizzare un nuovo governo ed un nuovo parlamento ad Ankara e poi chiedere al sultano di accettare la sua autorità.
 
Un'ondata di sostenitori si trasferì ad Ankara proprio davanti alle trappole Alleate. Tra questi c'erano [[Halide Edib Adıvar|Halide Edib]], Adnan (Adıvar), İsmet (İnönü), importanti alleati di Mustafa Kemal nel Ministero della Guerra e Celaleddin Arif, presidente della Camera dei deputati. [[Yunus Nadi Abalıoğlu|Yunus Nadi]] (Abalıoğlu), proprietario del giornale ''Yeni Gün'', giornalista-autore e deputato di IzmirSmirne, s'incontroincontrò con Halide Edib (Adıvar) a Geyve il 31 marzo. Due intellettuali dicussero della necessità di istituire un'agenzia di stampa per contrastare la censura dell'amministrazione Alleata alle notizie. Scelsero Anadolu come nome. Mustafa Kemal, che incontrarono ad Ankara, lanciò immediatamente iniziative per annunciare l'istituzione dell'[[Agenzia Anadolu]].<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.aa.com.tr/tarihce_en/|titolo=History of Anadolu Agency|accesso=16 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080109132901/http://www.aa.com.tr/tarihce_en/|dataarchivio=9 gennaio 2008}}</ref> Mustafa Kemal voleva trasmettere notizie al mondo. Kemal sottolineò anche l'importanza di far sentire la lotta nazionale dentro e fuori dal Paese.<ref name=":0" /> La diserzione di Celaleddin Arif per la capitale fu di grande significato. Celaleddin Arif dichiarò che il parlamento ottomano era stato sciolto illegalmente. L'armistizio non diede agli Alleati il potere di sciogliere il parlamento ottomano e la Costituzione del 1909 aveva rimosso anche il potere del sultano di farlo, per impedire ciò che Abdülhamid fece nel 1879.
 
Circa 100 membri del parlamento ottomano furono in grado di sfuggire al raduno degli Alleati e si unirono a 190 deputati eletti in tutto il paese dal gruppo di resistenza nazionale. Ismet Inonü entrò come deputato di Edirne. Nel marzo 1920, i rivoluzionari turchi annunciarono che la nazione turca stava istituendo il proprio parlamento ad Ankara sotto il nome di [[Grande Assemblea Nazionale Turca|Grande Assemblea Nazionale]] (GAN). La GAN assunse il totale potere governativo. Il 23 aprile, la nuova Assemblea si riunì per la prima volta, facendo di Mustafa Kemal il suo primo presidente<ref>{{Cita libro|nome=Metin|cognome=Heper|nome2=Sabri|cognome2=Sayari|titolo=The Routledge Handbook of Modern Turkey|data=7 maggio 2013|editore=Routledge|lingua=en|p=41|ISBN=978-1-136-30964-9}}</ref> ed Ismet Inönü capo di stato maggiore. La determinazione del nuovo regime di ribellarsi contro il governo nella capitale e non contro il sultano venne presto resa evidente. Entro il 3 maggio 1920, ad [[Ankara]] si formò anche un [[Governo della Grande assemblea nazionale turca|governo provvisorio turco]].
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=== Il fronte occidentale ===
[[File:KiMOiG.jpg|miniatura|300x300px|Descritta qui in un dipinto a olio del 1922, la [[conquista turca di Smirne]], l'ingresso dell'[[esercito turco]] a [[Smirne]], ora [[Izmir]] (conosciuta come la Liberazione di IzmirSmirne in turco) il 9 settembre 1922, in seguito alla riuscita [[Grande offensiva|grande offensiva di Smirne]], sigillò efficacemente la vittoria turca e terminò la guerra. Smirne era il luogo in cui la [[Kuva-yi Milliye|resistenza armata civile turca]] contro l'[[Trattato di Sèvres|occupazione dell'Anatolia]] da parte degli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] iniziò per la prima volta il [[Occupazione di Smirne|15 maggio 1919]].]]
La guerra sorse perché gli Alleati occidentali, in particolare il primo ministro britannico [[David Lloyd George]], avevano promesso alla Grecia ottenimenti territoriali a spese dell'Impero ottomano se la Grecia fosse entrata in guerra dalla parte degli Alleati. Questi includevano parti della sua patria ancestrale, la Tracia orientale, le isole di [[Imbro]] (Gökçeada), [[Distretto di Tenedo|Tenedo]] (Bozcaada) e parti dell'Anatolia occidentale intorno alla città di Smirne (Izmir). La Grecia voleva incorporare Costantinopoli per realizzare la [[Megali Idea]], ma le potenze dell'Intesa non diedero il permesso.
 
La Triplice Intesa decise che la Grecia avrebbe controllato una zona intorno a Smirne (Izmir) e Ayvalik nell'Asia Minore occidentale. La ragione di questi sbarchi erano i precedenti sbarchi italiani sulla costa meridionale della Turchia, compresa la città di Antalya. Gli Alleati si preoccuparono di un'ulteriore espansione italiana e videro gli sbarchi greci come un modo per evitarla.
 
Il 28 maggio, i Greci sbarcarono ad [[Ayvalık]]. Non fu una sorpresa che questa piccola città fosse stata scelta poiché questa era la roccaforte di lingua greca prima delle guerre balcaniche. Le guerre balcaniche cambiarono la natura di questa regione. Gli abitanti musulmani che furono costretti a lasciare i confini della Grecia, principalmente da Creta, si stabilirono in questa zona. Sotto un vecchio tenente colonnello ottomano, [[Ali Çetinkaya]], queste persone formarono un'unità. Insieme alle unità di Ali Çetinkaya, la popolazione nella regione si radunò attorno a Reşit, Tevfik e [[Çerkes Ethem]]. Queste unità erano molto determinate a combattere contro la Grecia in quanto non c'era altro posto in cui potevano essere respinti. Reşit, Tevfik ed Ethem erano uomini di origine [[circassa]] {{Senza fonte|che vennero espulsi dai russi dalle loro terre ancestrali nel Caucaso.}} Si stabilirono attorno alla [[Mar Egeo|costa egea]]. Le truppe greche incontrarono per la prima volta questi irregolari. [[Mustafa Kemal]] chiese all'ammiraglio [[Rauf Orbay]] se poteva aiutare a coordinare le unità sotto Ali Çetinkaya, Reşit, Tevfik e Çerkez Ethem. Rauf Orbay, anch'egli di origine circassa, riuscì a collegare questi gruppi. Egli chiese loro di tagliare le linee di supporto logistico greco.