Panthera pardus nimr: differenze tra le versioni

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|tridata=[[1833]])
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|sinonimi=''Panthera pardus jarvisi''<br/><span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Reginald Innes Pocock|Pocock]], [[|1932]]</span>}}
|nomicomuni=
|suddivisione=
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}}
 
Il '''leopardo d'Arabia''' ('''''Panthera pardus nimr''''' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Wilhelm Hemprich|Hemprich]] ed [[Christian Gottfried Ehrenberg|Ehrenberg]], [[|1833]]</span>}}) è una delle nove [[sottospecie]] riconosciute di [[Panthera pardus|leopardo]]. È caratterizzato da un mantello chiaro costellato di rosette e da dimensioni ridotte (20-30 kg). La sua dieta è costituita essenzialmente da mammiferi di piccola e media taglia, come la [[Gazella arabica|gazzella d'Arabia]] (''Gazella arabica'') e il [[Arabitragus jayakari|tahr d'Arabia]] (''Arabitragus jayakari''). Occupa le zone remote e accidentate delle alte montagne della [[Penisola araba|penisola arabica]].
 
Fino agli anni sessanta, il leopardo d'Arabia era ancora piuttosto numeroso in tutta la penisola, ma la perdita del suo ''habitat'' e la caccia eccessiva ne hanno fatto diminuire il numero di esemplari. Attualmente nella penisola arabica ne rimangono tre sottopopolazioni costituite in tutto da meno di duecento esemplari. In tutto il suo areale vi è una sola riserva naturale e un ulteriore numero di esemplari, meno di un centinaio, viene allevato in cattività ai fini di programmi di conservazione ''ex situ''. L'[[Unione internazionale per la conservazione della natura]] classifica questa sottospecie «in pericolo critico» (''Critically Endangered'').