Ivanoe Bonomi: differenze tra le versioni
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Durante la [[prima guerra mondiale]] ([[1914]]-[[1918]]) sostenne l'''interventismo democratico'', recandosi anche volontario al fronte. Dopo che il 12 dicembre 1915 il PSRI di Leonida Bissolati aveva votato la fiducia al governo Salandra, Bonomi divenne [[ministero dei lavori pubblici|ministro dei Lavori Pubblici]] nei [[Governo Boselli|Governi Boselli]] e [[Governo Orlando|Orlando]] dal [[1916]] al [[1919]], [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|ministro della Guerra]] dal 14 marzo [[1920]] al 21 maggio [[1920]] ([[Governo Nitti I]]) e di nuovo dal 15 giugno [[1920]] al 2 aprile [[1921]] ([[Governo Giolitti V]]), [[ministero del tesoro|ministro del Tesoro]] dal 2 aprile [[1921]] al 4 luglio [[1921]] ([[Governo Giolitti V]]), [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] tra il 4 luglio [[1921]] e il 26 febbraio [[1922]], e ''[[ad interim]]'' [[Ministri dell'Interno del Regno d'Italia|ministro dell'Interno]] e [[ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|ministro degli Esteri]].
Fece parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]], raggiunse il 33° del [[Rito scozzese antico ed accettato]] e fu membro del Supremo Consiglio della [[Gran Loggia d'Italia degli Alam|Gran Loggia d'Italia]] nel triennio 1924-26<ref>{{cita libro|autore= Luca Irwin Fragale| titolo= La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo| anno= 2021| editore= Morlacchi Editore|pagine=204-205}}</ref>.
== Note ==
<references/>
Da Presidente fu molto acquiescente verso le formazioni paramilitari [[Fascismo|fasciste]], o perlomeno non mostrò fermezza nella loro dispersione, tenendo peraltro una condotta repressiva nei confronti delle formazioni di difesa [[Antifascismo|antifasciste]], tra cui gli ''[[Arditi del Popolo]]''. Durante il periodo del suo governo, inoltre, il 2 agosto [[1921]] ordinò la soppressione del corpo dei [[bersaglieri]], che durante la [[prima guerra mondiale]] avevano subito perdite ingenti. Appoggiò in seguito il governo guidato da [[Luigi Facta]] e votò la fiducia al [[governo Mussolini]]<ref>Giordano Bruno Guerri in Alfredo Chiappori, ''Storie d'Italia. Dallo stato liberale all'Italia fascista'', Milano Feltrinelli, 1981, pag. 135</ref>.
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[[Categoria:Diaristi italiani]]
[[Categoria:Antifascisti italiani]]
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[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia]]
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