Funghi corticioidi: differenze tra le versioni
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In origine si faceva coincidere tali funghi con quelli appartenenti al [[Genere (tassonomia)|genere]] [[Corticium]] e successivamente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Corticiaceae]], anche se oggi vi si includono anche altre specie con la stessa forma ma appartenenti a categorie tassonomiche differenti, tipico esempio della cosiddetta [[Convergenza evolutiva|evoluzione convergente]]. Proprio per questo motivo, anche se studiati spesso come gruppo, mantengono il nome informale (non [[Tassonomia|tassonomico]]) di "''funghi corticioidi''", termine spesso utilizzato anche nelle pubblicazioni scientifiche e nei documenti.
Il genere Corticium fu individuato da [[Arthur Anselm Pearson|Persoon]] nel 1794 per funghi con corpi fruttiferi lisci e effusi; ''[[Corticium roseum]]'' Pers. fu poi selezionato come [[specie tipo]]. <ref>Donk MA. (1963). I nomi generici proposti per Hymenomycetes XIII. Taxon 12: 158-159. </ref>
Altri micologi successivamente hanno descritto oltre 1000 specie incluse nel genere, che ha continuato ad essere utilizzato fino agli anni '50.
A partire dal 1950 il micologo svedese John Eriksson studiò i ''funghi corticioidi'' pubblicando una serie di lavori scientifici raccolti nell'opera in otto volumi "''Corticiaceae del Nord Europa (1973-1987)''", in cui stabilì l'attuale assetto del gruppo. Eriksson e i suoi coautori, tuttavia, inserivano ancora la maggior parte di questi funghi all'interno della famiglia Corticiaceae, pur affermando che questo "''non era un taxon naturale ma un insieme di specie con habitat simile''". ▼
▲A partire dal 1950 il micologo svedese John Eriksson studiò i ''funghi corticioidi'' pubblicando una serie di lavori scientifici raccolti nell'opera in otto volumi "''Corticiaceae del Nord Europa (1973-1987)''", in cui stabilì l'attuale assetto del gruppo. Eriksson e i suoi coautori, tuttavia, inserivano ancora la maggior parte di questi funghi all'interno della famiglia Corticiaceae, pur affermando che questo "''non era un taxon naturale ma un insieme di specie con habitat simile''". <ref>Valeros, N. 1950). Peniophora sez. Coloratae. Uppsala</ref><ref>Eriksson J. (1958). Studi sugli Heterobasidiomycetes e Homobasidiomycetes-Aphyllophorales of Muddus National Park in Svezia. Uppsala.</ref><ref>Hjortstam K, Larsson K-H, Ryvarden L. (1987). Le Corticiaceae del Nord Europa. Vol. 1. Oslo: Fungiflora ISBN 82-90724-03-9</ref>
Oggi il genere Corticium è ancora ritenuto valido, ma vi sono incluse poche specie. Anche la famiglia Corticiaceae è parimenti limitata a pochi generi affini al Corticium.
Specie a crosta simili sono incluse in 18 dei 24 ordini di basidiomiceti superiori attualmente riconosciuti ([[Agaricomycotina]]).<ref>Hibbett D et al. (2007) Una classificazione filogenetica di livello superiore di Fungo. Ricerca micologica 111: 509-547.</ref> <ref>Larsson K-H. (2007). Ripensare la classificazione dei funghi corticioidi. Ricerca micologica 111: 1040-1063.</ref> <ref>Binder M et al. (2010). Amylocorticiales ord. nov. e Jaapiales ord. nov .: I primi cladi divergenti di Agaricomycetidae dominati da forme corticioidi. Mycologia 102: 865-880.</ref>
I ''funghi corticioidi'' sono piuttosto vagamente definiti, ma la maggior parte ha corpi fruttiferi effusi, la superficie portante delle spore è tipicamente liscia a granulare o spinosa.
Alcune specie, incluse nei generi Stereum e Steccherinum, formano corpi fruttiferi simili a mensole con una superficie inferiore da liscia a spinosa.
I ''funghi corticioidi'' comprendono attualmente circa 1700 specie in tutto il mondo, distribuite tra circa 250 generi.<ref><Hjortstam K. (1998) Una lista di controllo per generi e specie di funghi corticioidi. Windahlia 23: 1–54./ref>
==Habitat e distribuzione==
La maggior parte dei funghi corticioidi lo sono marciume del legno specie e fanno affidamento sulla degradazione del legno come principale mezzo di nutrimento. Sebbene i corpi fruttiferi si formino sul lato inferiore di rami o tronchi morti, il fungo risiede all'interno del legno. Diverse specie stanno marcendo e producono corpi fruttiferi sotto le foglie cadute e la lettiera compattata, nonché sul legno caduto. Alcune di queste specie sono note per essere ectomicorrizico (formando un'associazione benefica con le radici degli alberi viventi). Alcune specie specializzate crescono su steli e foglie erbacee morte o su steli di erba morta, giunco e carice, specialmente nelle paludi. Nel gruppo si trovano anche parassiti di piante e altri funghi.
I funghi corticioidi hanno una distribuzione mondiale, ma sono ovviamente i più comuni nelle comunità forestali.
==Etimologia==
Dal nome del genere "Corticium" con il suffisso "-oide" (dal greco οειδής "oeidês" = somiglianza, simile a), quindi a forma di Corticium, che ricorda una crosta.<ref>{{cita web|https://enciclopedia.funghiitaliani.it/termine.php?show=528| Corticioide | accesso=15/10/2021}}
==Note==
<references />
▲^ Binder M. et al. (2005). La distribuzione filogenetica delle forme resupinate attraverso i principali cladi di funghi che formano funghi (Homobasidiomycetes). Sistematica e biodiversità 3: 113–157.
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